Farmacia Dott.ssa Antonella Boselli
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- Farmacia Dott.ssa Antonella Boselli
Un esercizio storico nella centralissima Via Labiena di Laveno Mombello che il Dott. Giulio Boselli
Indirizzo
Laveno Mombello
Orario di apertura
Lunedì | 08:30 - 12:30 |
15:15 - 19:15 | |
Martedì | 08:30 - 12:30 |
15:15 - 19:15 | |
Mercoledì | 08:30 - 12:30 |
15:15 - 19:15 | |
Giovedì | 08:30 - 12:30 |
15:15 - 19:15 | |
Venerdì | 08:30 - 12:30 |
15:15 - 19:15 | |
Sabato | 08:30 - 12:30 |
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La nostra storia: dal 1946 a Laveno!
UNA VITA FRA ARMADI PIENI DI SPERANZE
Con uno sguardo sottile, intenso e ironicamente pacato, il dott. Giulio Boselli ci ha accolto nella farmacia che gestisce ormai da trent’anni nella più illustre via della nostra cittadina. Ha visto e conosciuto – ci confessa – il succedersi delle più diverse tipologie di clienti, fin da quando, immediatamente dopo il fine dell’ultima guerra, ha rilevato l’attività a cui si dedica dal dott. Salinas, un medico sardo di cui ama ricordare l’alta professionalità e la probità morale. Nato nel 1920 a Gavirate, fu allievo insieme al famoso scrittore Gianni Rodari del maestro Ferrari nell’antica scuola di austera architettura fine Ottocento, ora abbattuta – commenta con amarezza nostalgica – per far luogo ad uno squallido parcheggio macchine. Studia Farmacia all’Università pavese, iscrivendosi nel 1939, nei terribili anni del secondo conflitto mondiale. La scelta della facoltà – come spesso accade nella vita di ogni uomo – fu frutto di una volontà consapevole e di casualità: infatti – ricorda – spinto dai genitori e, al tempo stesso, mosso da un’autentica passione, unico tra tre fratelli proseguì gli studi e si iscrisse inizialmente a Medicina; ma, in seguito ad una grave malattia –‘pleurite’ precisa con rigore professionale – che lo fermò per due anni, fu costretto a ripiegare su Farmacia, laureandosi nel 1945. Ci mostra, a questo proposito, la bella e antica pergamena dai caratteri stilizzati ed araldici sospesa ad una parete. Studiare negli anni della guerra – rammenta – non era esente da rischi: alcuni compagni di università che viaggiavano in pullman da Milano a Pavia morirono in seguito ad un bombardamento aereo. Trascorre diversi periodi di apprendistato presso la farmacia ‘Calzoni’ che, situata in una ripida strada alberata di quella sghemba e irregolare cittadina che è Gavirate, ancora oggi conserva il suo stile vagamente Liberty, di scuri armadi in legno massiccio chiusi da sportelli di vetro smerigliato e finemente inciso. “Non dissimile – osserva con nostalgia il dottore – era l’arredo della farmacia in cui continuai la mia pratica professionale sotto la guida del dott. Salinas di cui, come ho detto, subito dopo la guerra rilevai l’attività.” “Da giovane – prosegue nei suoi ricordi – giungevo a Laveno da Gavirate in bicicletta, fatto non snobistico, ma derivante dalle relativamente modeste condizioni economiche in cui allora si trovavano un po’ tutti; solo in seguito la bici fu sostituita da un altrettanto modesto ‘Guzzino’.” Vien fatto di rilevare immediatamente lo stridente contrasto con il consumismo attuale che garantisce ai giovanissimi adolescenti moto sproporzionate. Inizialmente la farmacia era collocata nei locali al pian terreno di una vecchia casa che, preceduta da un grazioso cortiletto, sorge di fronte alle Scuole Elementari e ha ospitato in seguito lo studio del fotografo Sangalli. L’edificio è ora abbandonato e pericolante, né gli eredi del Salinas – rileva con una punta di amarezza il dottore – si preoccupano minimamente di ristrutturarlo nonostante il suo indubbio valore architettonico-urbanistico. In questi locali rimase fino al 1962. Le trasformazioni economiche che hanno sconvolto il paesaggio ambientale e antropologico tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni sessanta si riflettono nel microcosmo lavenese e trovano preciso riscontro nell’avventura professionale ed umana del dott. Boselli: non è un caso che agli inizi degli anni Sessanta, precisamente nel 1962, la farmacia venga trasferita nei locali che tuttora la ospitano e dove collaborano alla gestione la figlia Antonella e il dott. Cassarà. La svolta non riguarda solamente il mutamento di locali, ma è connessa alle tecniche farmacologiche e alla funzione stessa della farmacia. Da un certo punto di vista il farmacista viene subordinato agli schemi produttivi dell’industria farmaceutica e deve rinunciare – commenta con amarezza – alla paziente, artigianale e gloriosa medicina galenica, basata su sapienti dosaggi di componenti accuratamente sminuzzati attraverso pestello in vasetti di bronzo e poi avvolti in ‘ostie’. "Fu così – ricorda – che negli anni Cinquanta fu sconfitta quella pericolosa epidemia influenzale che fu l’asiatica". Il richiamo a questo modello di professionalità medica non ancora sottoposto all’imperio del mercato e dell’industria ci spinge a chiedergli il suo giudizio sul boom di erboristerie che ormai sono disseminate dappertutto. Un sorriso di contenuto scetticismo si disegna sul volto del dottore che esprime qualche perplessità su tale tendenza, soprattutto in quanto “promossa da oscuri praticanti e basata sulla credulità della gente e sul cosiddetto ‘effetto placebo’.” Ricorda quindi l’importanza tutt’oggi rilevata del rapporto umano fondato sulla comprensione, sulla conoscenza e su una affettuosa cordialità che il farmacista deve stabilire con il paziente che gli si rivolge. Precisa inoltre con soddisfazione che la maggior parte dei vecchi lavenesi si serve nella sua farmacia. Anche rispetto al medico curante il farmacista svolge un ruolo di rilievo, in quanto è alle sue competenze terapeutiche e farmacologiche che il malato – in ultima istanza – ricorre. Abbandonato infine la sostenutezza di un discorso troppo professionale, ci lasciamo scoprendo con sorpresa una comune simpatia per la musica e le canzoni di un cantautore contemporaneo, Baccini, che ha dedicato un divertente e dissacrante motivo a un illustre uomo politico omonimo del dottore: “Giulio” ...a cura di G. Gavianu – G. Musumeci
Grazie per aver letto questo articolo! Saluti da Farmacia Dott.ssa Antonella Boselli - Laveno