Mi curo di te

Mi curo di te Articoli e News sulla Sanità nel Salento

    BRINDISI - 𝗔𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗖𝗼𝗻𝘀𝘂𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗔𝗺𝗯𝘂𝗹𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗣𝗲𝗱𝗶𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝗣𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝘀𝗼𝗰𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗼𝘀𝗽𝗲𝗱𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗢𝘀𝘁𝘂...
21/07/2025

BRINDISI - 𝗔𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗖𝗼𝗻𝘀𝘂𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗔𝗺𝗯𝘂𝗹𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗣𝗲𝗱𝗶𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝗣𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝘀𝗼𝗰𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗼𝘀𝗽𝗲𝗱𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗢𝘀𝘁𝘂𝗻𝗶

A partire dal 26 luglio sarà attivo il Servizio di Consulenza Ambulatoriale Pediatrica (Scap) nell’ospedale di Ostuni. Dopo la già avvenuta attivazione dei servizi presenti nella nuova piastra (Pronto soccorso, Radiologia e Laboratorio analisi) che saranno presentati domani insieme all’intitolazione del presidio a Papa Francesco, quindi, l’offerta della struttura ostunese sarà ulteriormente ampliata con lo Scap dedicato ai pazienti pediatrici.
Lo Scap rappresenta una forma di integrazione che realizza un modello di assistenza evoluto e compatibile con i bisogni assistenziali dei cittadini.
L’obiettivo del servizio è di garantire la risposta alle esigenze del territorio in assenza dei pediatri di famiglia, il sabato e nei festivi diurni; l’appropriatezza delle prestazioni ambulatoriali per pazienti a bassa priorità che accedono in Pronto soccorso, i cosiddetti codici bianchi; il coinvolgimento del paziente e della famiglia nel percorso di diagnosi e cura.
Attualmente nella provincia di Brindisi lo Scap è già funzionante nell’ospedale Perrino di Brindisi e nel Camberlingo di Francavilla Fontana, nei locali adiacenti al Pronto soccorso, ed è curato da un medico pediatra e un infermiere per turno. Si può accedere al servizio quando non è aperto l’ambulatorio del pediatra di libera scelta: il sabato e i prefestivi, domenica e festivi, dalle 8 alle 20.
L’accesso è diretto per patologie non traumatiche come tosse, mal di gola, febbre, otiti, dolori addominali, che possono essere trattate ambulatorialmente.
“I benefici di questa buona pratica - afferma Giulia Calabrese, dirigente medico della Asl Brindisi e referente aziendale per il progetto Scap - sono molteplici: le famiglie e i bambini non devono più stazionare per molto tempo nei Pronto soccorso, la struttura ospedaliera stessa registra una riduzione importante di accessi impropri al Pronto soccorso e inoltre viene garantita continuità assistenziale con i pediatri di famiglia che hanno in carico i bambini durante la settimana”
Allo Scap possono accedere anche i non residenti, con un vantaggio per i comuni che registrano un aumento della popolazione nei periodi di maggiore afflusso turistico.

    Lecce - 𝟮𝟯 𝗹𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼 “𝗜𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗯𝗮𝗿𝗰𝗮”, 𝗶𝗻 𝗯𝗮𝗿𝗰𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗴𝗹𝗶𝗲Il 23 luglio, alle...
21/07/2025

Lecce - 𝟮𝟯 𝗹𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼 “𝗜𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗯𝗮𝗿𝗰𝗮”, 𝗶𝗻 𝗯𝗮𝗿𝗰𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗴𝗹𝗶𝗲

Il 23 luglio, alle ore 9, dal Porto turistico di Santa Maria di Leuca salperà la barca a vela dei viaggi inclusivi di ASL Lecce, questa volta per sensibilizzare i cittadini sull'importanza della salute mentale.
La barca, sequestrata a un’organizzazione dedita all’immigrazione clandestina, è stata affidata ad ASL Lecce: gestita dal Dipartimento di Prevenzione, prende il mare per progetti di prevenzione, educazione alla salute, riabilitazione fisica e psicosociale, recupero dalle dipendenze, contrasto allo stigma del disagio mentale.

La barca ha già effettuato uscite in mare per persone con dipendenze patologiche (la prima uscita in assoluto, a maggio, dal porto di Otranto), per persone con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (con l’iniziativa “Corpi a Vela” del 18 giugno in occasione del Festival “Pensa Differente”) e, in collaborazione con l’associazione Andos, il 23 giugno, con donne operate per tumore al seno.

Il 23 luglio alle ore 9, saranno presenti alla partenza: il Direttore del Dipartimento di Salute mentale Serafino De Giorgi, il Direttore del Csm di Maglie - Calimera - Poggiardo Salvatore Calò, la Direttrice del Csm di Campi Paola Calò, il Direttore Generale Stefano Rossi, la Direttrice Sanitaria Maria Nacci e anche il Prefetto di Lecce Natalino Domenico Manno.

    LECCE - 𝗗𝗶𝘀𝘁𝘂𝗿𝗯𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗡𝘂𝘁𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗱𝗮𝗹 𝟭 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝗹𝗶𝘃𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝘂𝗿𝗮Dal 1 settembre 2025 sa...
20/07/2025

LECCE - 𝗗𝗶𝘀𝘁𝘂𝗿𝗯𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗡𝘂𝘁𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗱𝗮𝗹 𝟭 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝗹𝗶𝘃𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝘂𝗿𝗮

Dal 1 settembre 2025 saranno attivi 4 posti letto ordinari presso l’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, all’interno della FED Unit 24h destinata al ricovero intensivo h24 per persone affette da forme gravi e acute di Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA).

L’annuncio è stato dato lunedì 14 luglio in Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Puglia dalla Dr. ssa Caterina Renna, Direttrice del Centro per i Disturbi della Nutrizione e Alimentazione, che ha confermato quanto già stabilito in una riunione tematica dedicata al tema, convocata dal Direttore Generale di ASL Lecce Avv. Stefano Rossi, d’intesa con la Dr. ssa Maria Nacci, Direttrice Sanitaria ed il Dott. Serafino De Giorgi, Direttore del Dipartimento Salute Mentale, ovvero l’apertura della prima struttura ospedaliera pubblica a gestione diretta ASL dedicata esclusivamente alla presa in carico dei casi più complessi.

In parallelo, è prevista la realizzazione di una Residenza Terapeutico-Riabilitativa extraospedaliera pubblica a gestione diretta ASL Lecce da 12 posti letto, per soggetti in fase post-acuta o con gravità moderata, all’interno della Cittadella della Salute di Lecce. I lavori di ristrutturazione sono stati appaltati e si è in attesa del via libera della Soprintendenza ai Beni Culturali.

Questi nuovi livelli di cura fanno parte della riorganizzazione e potenziamento dei servizi - ambulatoriale e di day hospital già attivi sin dal 1998 nel DSM della ASL Lecce, individuata come HUB di riferimento regionale per il trattamento dei DNA, nell’ambito del Piano biennale Fondo DNA (Legge 234/2021 – Intesa Stato-Regioni).

L’obiettivo è costruire una rete di servizi integrati, competenti e accessibili, capace di garantire presa in carico tempestiva, trattamenti evidence-based e percorsi personalizzati, dal setting ambulatoriale fino al ricovero intensivo.

    BRINDISI - 𝗟’𝗢𝗿𝗱𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗜𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗕𝗿𝗶𝗻𝗱𝗶𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗮𝗴𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗮𝗹 𝗙𝗼𝗿𝘂𝗺 𝗠𝗲𝗱𝗶𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮𝗻𝗲𝗼 𝗶𝗻 𝗦𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝟮𝟬𝟮𝟱L’Ordine delle Pr...
19/07/2025

BRINDISI - 𝗟’𝗢𝗿𝗱𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗜𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗕𝗿𝗶𝗻𝗱𝗶𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗮𝗴𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗮𝗹 𝗙𝗼𝗿𝘂𝗺 𝗠𝗲𝗱𝗶𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮𝗻𝗲𝗼 𝗶𝗻 𝗦𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝟮𝟬𝟮𝟱

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Brindisi ha partecipato da protagonista all’edizione 2025 del Forum Mediterraneo in Sanità, tenutosi ieri, mercoledì 16 luglio, presso la storica Villa Romanazzi Carducci di Bari. L’evento, tra i più rilevanti a livello nazionale, ha offerto un’importante occasione di confronto nel panel “La professione infermieristica come motore del cambiamento per la sanità del Sud”.
A rappresentare l’Ordine brindisino è stata la Presidente Paola De Biasi, che ha portato sul tavolo della discussione l’esperienza del territorio, evidenziando come il Sud – e in particolare la Puglia – possano essere protagonisti credibili e competenti del cambiamento, dell’innovazione e della sostenibilità nel sistema sanitario nazionale. Il dibattito ha visto la partecipazione di figure istituzionali e accademiche di primo piano, tra cui il Dott. Vito Montanaro, già Direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, oltre a rappresentanti degli Ordini infermieristici regionali e delle Università. A testimonianza dell’importanza del momento per la professione, erano presenti anche consiglieri del Direttivo nazionale e del Comitato Centrale della FNOPI, la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche. Durante l’incontro, si è discusso di formazione, sviluppo delle competenze, sicurezza delle cure, ricerca e prospettive professionali, in un clima di confronto costruttivo e con lo sguardo rivolto al futuro. “La voce degli infermieri si è alzata forte e chiara – ha dichiarato la Presidente De Biasi – e OPI Brindisi continuerà a fare rete, a promuovere la crescita professionale e a partecipare attivamente ai tavoli decisionali, con la convinzione che la qualità dell’assistenza passi anche attraverso il riconoscimento e il rafforzamento del nostro ruolo.”

    BRINDISI - 𝗠𝗮𝗿𝘁𝗲𝗱𝗶̀ 𝟮𝟮 𝗹𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗶𝘁𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗼𝘀𝗽𝗲𝗱𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗢𝘀𝘁𝘂𝗻𝗶 𝗮 𝗣𝗮𝗽𝗮 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗽𝗶𝗮...
18/07/2025

BRINDISI - 𝗠𝗮𝗿𝘁𝗲𝗱𝗶̀ 𝟮𝟮 𝗹𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗶𝘁𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗼𝘀𝗽𝗲𝗱𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗢𝘀𝘁𝘂𝗻𝗶 𝗮 𝗣𝗮𝗽𝗮 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗽𝗶𝗮𝘀𝘁𝗿𝗮

L’ospedale di Ostuni, a partire dal 22 luglio, sarà ufficialmente intitolato a Papa Francesco. Dopo la proposta del direttore generale della Asl Brindisi Maurizio De Nuccio e la deroga concessa dal Prefetto di Brindisi, Luigi Carnevale, in conformità all’articolo 4 della legge 23 giugno 1927, numero 1188, martedì sarà il giorno in cui il presidio ostunese cambierà nome in memoria del Papa deceduto nell’aprile scorso.

All’evento, in programma alle 11, sono invitati il presidente della Regione Michele Emiliano, l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Piemontese, il prefetto di Brindisi Luigi Carnevale, il direttore generale della Asl Brindisi Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, il direttore amministrativo Loredana Carulli, i vertici sanitari e amministrativi della Asl, i consiglieri regionali del territorio, il sindaco di Ostuni Angelo Pomes, i componenti dell’Amministrazione comunale, i vertici delle forze dell’ordine. La cerimonia per l’intitolazione dell’ospedale a Papa Francesco e la presentazione della nuova piastra coi servizi annessi sarà moderata dalla giornalista Maria Di Filippo.

L’intitolazione a Papa Francesco rappresenta un gesto altamente simbolico, in linea con i valori di umanità, cura e attenzione verso i più fragili che caratterizzano l’azione del Santo Padre e che ispirano quotidianamente l’operato del personale sanitario dell’ospedale di Ostuni.

Contestualmente saranno inaugurati i nuovi servizi che hanno trovato posto nella piastra recentemente realizzata e collegata al presidio, come il Pronto soccorso il Laboratorio analisi e la Radiologia, già attivi dal alcune settimane.
Per gli interventi di ristrutturazione e modernizzazione, diretti dall’ingegner Renato Ammirabile, sono stati utilizzati materiali di ultima generazione: porte automatiche interne ed esterne, pavimentazioni e rivestimenti in pvc di alta qualità, pitture ad acqua con colori e segnaletica in linea con il progetto regionale Hospitality.

    LECCE  - 𝗔𝗹 𝗩𝗶𝘁𝗼 𝗙𝗮𝘇𝘇𝗶 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝘂𝘁𝗲𝘇𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗺𝗼𝗿𝗲 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘇𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮Ieri, nel Reparto di Med...
15/07/2025

LECCE - 𝗔𝗹 𝗩𝗶𝘁𝗼 𝗙𝗮𝘇𝘇𝗶 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝘂𝘁𝗲𝘇𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗺𝗼𝗿𝗲 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘇𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮

Ieri, nel Reparto di Medicina Nucleare dell'Ospedale Vito Fazzi di Lecce, il primo paziente in Puglia è stato sottoposto a terapia con Pluvicto, un nuovo trattamento - completamente rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale - per il tumore avanzato alla prostata.

Il reparto di Medicina Nucleare dell'Ospedale Vito Fazzi di Lecce, diretto dal Dott. Angelo Mita, sempre attento all’applicazione dei progressi in campo diagnostico e terapeutico è il primo centro in Puglia ad aver avviato la somministrazione di Pluvicto (177Lu-PSMA), un farmaco innovativo destinato ai pazienti affetti da carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione.

Pluvicto è una terapia radiometabolica mirata di ultima generazione che unisce una molecola radioattiva a una proteina in grado di riconoscere e attaccare selettivamente le cellule tumorali, riducendo i danni ai tessuti sani in un approccio alla malattia definito ‘teranostico’ dove la diagnosi e la terapia si fondono in un percorso personalizzato.
La somministrazione di Pluvicto è indicata in pazienti con malattia in fase avanzata, che non rispondono più alle terapie ormonali tradizionali.

“L’attivazione di questo trattamento presso la nostra struttura rappresenta un importante traguardo per la sanità pugliese e un’opportunità concreta per i pazienti del territorio che potranno accedere a cure innovative senza doversi spostare fuori regione”, ha dichiarato il dottor Luca Luongo, dirigente medico responsabile della terapia radiometabolica.

“Il trattamento si effettua in regime ambulatoriale, senza necessità di ricovero, in accordo con le linee guida e le nuove disposizioni di legge. I pazienti dopo un periodo di osservazione di sei ore possono rientrare in sicurezza a casa” precisa il dottor Filippo Antonica dirigente medico nucleare afferente al gruppo Multidisciplinare Uro-Oncologico.
Il gruppo di lavoro composto da professionisti medici nucleari, fisici medici, infermieri professionali e tecnici di radiologia garantisce la massima appropriatezza nella selezione e nella gestione terapeutica dei pazienti.

L’introduzione di Pluvicto conferma l’impegno dell’ASL Lecce nel garantire percorsi di cura all’avanguardia all’interno del Servizio Sanitario Nazionale e rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro il tumore della prostata, offrendo nuove prospettive di cura e miglioramento della qualità di vita ai pazienti.

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al reparto di Medicina Nucleare dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce: medicinanucleare.polecce@asl.lecce.it

    BRINDISI - 𝗟𝗮 𝗔𝘀𝗹 𝗕𝗿𝗶𝗻𝗱𝗶𝘀𝗶 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗚𝗮𝘇𝗮 𝗮𝗹 𝗣𝗿𝗲𝗺𝗶𝗼 𝗡𝗼𝗯𝗲𝗹 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗣𝗮𝗰𝗲La Asl Brindisi ad...
14/07/2025

BRINDISI - 𝗟𝗮 𝗔𝘀𝗹 𝗕𝗿𝗶𝗻𝗱𝗶𝘀𝗶 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗚𝗮𝘇𝗮 𝗮𝗹 𝗣𝗿𝗲𝗺𝗶𝗼 𝗡𝗼𝗯𝗲𝗹 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗣𝗮𝗰𝗲

La Asl Brindisi aderisce e sostiene con convinzione l'iniziativa promossa dall’associazione L'Isola che non c'è di Latiano per candidare i bambini di Gaza al Premio Nobel per la Pace.
La direzione generale ha scelto di coinvolgere attivamente tutto il personale dell'azienda, invitando ogni dipendente a manifestare la propria volontà di adesione alla causa. Un gesto semplice ma profondamente simbolico, per riaffermare l'impegno del Servizio sanitario nella tutela dei diritti fondamentali dell'infanzia e nella promozione della pace. Tutti i dipendenti che desiderano aderire sono invitati a inoltrare una breve manifestazione di sostegno rispondendo al messaggio ricevuto via mail, così da rendere visibile la propria adesione all'iniziativa. Chi intende aderire dovrà semplicemente cliccare su Rispondi e il sistema inoltrerà direttamente la mail alla casella di posta elettronica appositamente creata, nobelbambinigaza@asl.brindisi.it La stessa casella potrà essere utilizzata da tutta la cittadinanza per aderire all’iniziativa, inviando una mail al suddetto indirizzo.
“Non possiamo rimanere zitti e stare fermi – afferma il direttore generale Maurizio De Nuccio - di fronte alle immagini e alle notizie che arrivano dalla Palestina: come operatori del Servizio sanitario pubblico, la sicurezza, la protezione e la difesa dei bambini per noi è una priorità. La Asl Brindisi è da sempre in prima linea per offrire le migliori cure a tutti i bambini che arrivano nelle nostre strutture, senza alcuna differenza. Quello che accade in Medioriente non può lasciarci indifferenti: Albert Einstein diceva che non esistono grandi scoperte né reale progresso finché sulla Terra esiste un bambino infelice. Per questo, oltre a mettere a disposizione dei più piccoli gli sforzi quotidiani dei nostri operatori nelle nostre strutture, aderiamo con convinzione all’iniziativa dell’Isola che non c’è per accendere un faro permanente su quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e per contribuire a mettere la parola fine a un conflitto che sta decimando un’intera popolazione, eliminando le generazioni più giovani e cancellando così la speranza in un futuro migliore”.

    BRINDISI - "𝗜𝗹 𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗮 𝘀𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮", 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗱𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗔𝘀𝗹 𝗕𝗮𝗿𝗶 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘀𝘂 𝘁𝗿𝗮𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶 Parte da Brin...
14/07/2025

BRINDISI - "𝗜𝗹 𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗮 𝘀𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮", 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗱𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗔𝘀𝗹 𝗕𝗮𝗿𝗶 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘀𝘂 𝘁𝗿𝗮𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶

Parte da Brindisi un progetto per sensibilizzare i più giovani sull'importanza della donazione e del trapianto di organi. Questa mattina l'auditorium Arcobaleno della direzione generale della Asl Bari ha ospitato la presentazione dell'iniziativa "Il dono a scuola”, promossa da Centro regionale trapianti Puglia, Asl Brindisi e Ufficio scolastico provinciale di Brindisi. Il percorso ha coinvolto, a Brindisi e in provincia, oltre 1800 studenti degli ultimi due anni delle superiori. Parte integrante del progetto la rappresentazione teatrale "Il regalo", sulla cultura del dono, portata in scena dall'associazione “Lo sportello di Mattia”, creata dai familiari di Mattia Tagliente, 24enne deceduto nel 2013 dopo un incidente stradale e i cui organi sono stati donati per volontà dei genitori.
"Sensibilizzare alla cultura del dono - ha detto il professor Loreto Gesualdo, coordinatore del Centro regionale trapianti - significa salvare vite umane. Questo è il potente messaggio venuto fuori dalla giornata e dalla rappresentazione teatrale. Ho vissuto un momento di forte emozione, quell’emozione che accarezza il cuore: vogliamo esportare in tutta la Puglia questa best practice".
"Abbiamo il piacere di ospitare nella nostra sede - ha aggiunto il direttore generale della Asl Bari, Luigi Fruscio - questo importante progetto del Centro regionale trapianti. Il binomio scuola e sanità è sinonimo di sostenibilità del futuro. Grazie agli strumenti della tecnologia attuale e alla telemedicina, ma anche con una buona organizzazione, possiamo arrivare nelle scuole per mandare messaggi corretti, e far capire ai ragazzi l’importanza della donazione".
Il direttore generale della Asl Brindisi, Maurizio De Nuccio, ha ringraziato "tutti gli organizzatori del progetto, dal Centro regionale trapianti all'Ufficio scolastico provinciale. In particolare voglio ringraziare Lo sportello di Mattia che riesce a trasmettere a tutti un forte messaggio di speranza. Il nostro obiettivo è consolidare questa iniziativa per diffonderla sull'intero territorio regionale".
Lucia Argentiero, coordinatrice donazione e trapianto del territorio Area Vasta Sud Puglia, ha sottolineato che "i giovani sono la principale risorsa di una società che deve crescere nella condivisione e nella solidarietà. I ragazzi sono il futuro ma soprattutto sono dei trasduttori di messaggi e valori per le famiglie. Abbiamo diffuso la cultura della donazione degli organi e abbiamo raccolto 156 consensi. Investire nella cultura del dono significa avere cittadinanza attiva, fiducia nelle istituzioni, e responsabilità civile. Investiamo oggi per avere una scelta consapevole domani in modo da guadagnarci la possibilità di salvare delle vite umane".
La dirigente dell'ufficio scolastico provinciale di Brindisi, Tiziana Di Noia, ha evidenziato che "la mission della scuola è di formare generazioni di cittadini consapevoli e responsabili in grado di esercitare in maniera critica i propri diritti e doveri di cittadinanza attiva. Questo è quello che abbiamo fatto con questi incontri di tipo formativo/informativo che si sono svolti nelle scuole del brindisino in questo anno: abbiamo ottenuto risultati positivi sia per l’interesse alla partecipazione mostrato dai ragazzi e sia per il numero di adesioni alla manifestazione di volontà di donazione organi raccolto tra di loro. Spero che questo possa trasformarsi in una best practice da esportare nelle altre province pugliesi per continuare a diffondere la cultura della donazione". Alla giornata hanno portato il loro contributo, tra gli altri, il dirigente medico del Centro regionale trapianti Chiara Musajo Somma, il coordinatore aziendale per le donazioni e i trapianti della Asl Bari, Giuseppe Tarantino, la cardiologa del Policlinico di Bari, Roberta Romito, che si occupa anche di screening pre-trapianto, il medico Antonello Dell’Era, che ha ricevuto un trapianto, il coordinatore trapianti della Asl Bt, Giuseppe Vitobello, la coordinatrice attività di prelievo della Asl Brindisi, Ada Patrizio, il direttore dell’Uoc Anestesia e Rianimazione del Perrino di Brindisi, Massimo Calò. Presenti, inoltre, la presidente del Csv Bari Rosa Franco e il presidente Aido Michele Gadaleta.

Sostegno all'iniziativa è arrivato dall'assessore regionale alla Salute, Raffaele Piemontese e dal presidente della terza Commissione del Consiglio regionale, Mauro Vizzino.
"Il progetto Il dono a scuola - ha dichiarato Piemontese - rappresenta un esempio virtuoso di come educazione, sanità e territorio possano collaborare per costruire una cultura del dono che metta al centro la vita, la solidarietà e la responsabilità civica. Sensibilizzare i giovani sull’importanza della donazione e del trapianto di organi significa investire su una società più consapevole e partecipe, capace di guardare oltre il proprio individualismo e aprirsi alla comunità. Siamo orgogliosi - ha aggiunto - del lavoro svolto dalla Asl Brindisi, dal Centro regionale trapianti, dall’Ufficio scolastico provinciale e da tutte le professionalità e associazioni coinvolte. I risultati ottenuti in provincia di Brindisi, con oltre 1800 studenti partecipanti, dimostrano quanto sia fondamentale avvicinare le nuove generazioni a questi temi attraverso percorsi formativi innovativi e coinvolgenti. Come Regione Puglia sosteniamo con convinzione iniziative come questa e lavoreremo per favorire la diffusione del progetto su tutto il territorio regionale, rafforzando la rete tra sanità, scuola e società civile".
Vizzino ha sottolineato "la necessità di rivolgere le nostre attenzioni, quando parliamo di campagne di sensibilizzazione, proprio ai più giovani. Del resto, così come accade nelle nostre comunità cittadine, sono proprio le giovani generazioni a mostrare maggiore sensibilità, soprattutto quando parliamo di questioni legate alla possibilità di rendersi utili per il prossimo. La Puglia, non è un mistero, ha mostrato in tante occasioni grande disponibilità, anche da questo punto di vista, superando problemi tecnici che nelle donazioni e nei trapianti di organi rappresentano limitazioni a volte insuperabili. Parlarne con i più giovani, però, ci aiuta ancor di più ad impegnarci per superare questi ostacoli, consapevoli del fatto che lo sforzo più grande è richiesto a chi offre la piena disponibilità alla donazione di organi per salvare altre vite. Siamo di fronte, insomma, a forme di sensibilità che meritano una discesa in campo di ciascuno di noi".

    BRINDISI - 𝗙𝗜𝗔𝗟𝗦: "𝗖𝗲𝗴𝗹𝗶𝗲 𝗠𝗲𝘀𝘀𝗮𝗽𝗶𝗰𝗮, 𝘀𝗶𝘁𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲. 𝗦𝗲𝗿𝘃𝗼𝗻𝗼 𝗿𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝘇𝗶 𝗲 𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 ...
14/07/2025

BRINDISI - 𝗙𝗜𝗔𝗟𝗦: "𝗖𝗲𝗴𝗹𝗶𝗲 𝗠𝗲𝘀𝘀𝗮𝗽𝗶𝗰𝗮, 𝘀𝗶𝘁𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲. 𝗦𝗲𝗿𝘃𝗼𝗻𝗼 𝗿𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝘇𝗶 𝗲 𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶"

Il Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica sta affrontando una situazione sempre più critica. Nonostante il numero dei posti letto per pazienti neurologici ad alta complessità, il personale in servizio è rimasto invariato, con gravi ripercussioni sull’assistenza e sulla sicurezza. Ad oggi mancano all’appello ben 14 infermieri e 7 operatori socio-sanitari, figure previste dal Piano Emergenziale approvato un anno fa e dal più recente Piano del Fabbisogno 2025–2027. Una scopertura grave che si traduce in turni estenuanti e in una continua riduzione delle risorse effettivamente disponibili. Gli infermieri e i medici, già pochi, sono costretti a sguarnire temporaneamente il reparto per accompagnare i pazienti nelle consulenze e nei trasporti fuori sede, riducendo ulteriormente la presenza nelle unità operative. Situazione critica non solo per la figura degli infermieri, ma che riguarda anche il personale medico e Oss. Questo comporta gravi rischi per la sicurezza e la qualità dell’assistenza. Un altro problema da attenzionare riguarda la gestione delle emergenze. Ora, essendo una struttura intraospedaliera, dovrebbe essere supportata da un sistema di risposta rapida all’emergenza, che però a Ceglie non è attiva differentemente dagli altri presidi. Questo vuoto assistenziale espone sia i pazienti che il personale a rischi inaccettabili. Per affrontare queste criticità, FIALS chiede l’immediata apertura di un tavolo di confronto con la Direzione Strategica dell’ASL di Brindisi, insieme alle Organizzazioni Sindacali, con l’obiettivo di regolamentare la gestione dei trasporti secondari dei pazienti e implementare l’organico carente , per tutti i profili di cui sopra esposte le criticità, per garantire un’assistenza sicura e continuativa. La situazione non può più essere ignorata. Servono risposte rapide e interventi concreti. La salute dei pazienti e la tutela degli operatori sanitari devono tornare al centro dell’attenzione.

    BRINDISI - “𝗜𝗹 𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗮 𝘀𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮”, 𝗹’𝟭𝟭 𝗹𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗮 𝗕𝗮𝗿𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼Sensibilizzare...
10/07/2025

BRINDISI - “𝗜𝗹 𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗮 𝘀𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮”, 𝗹’𝟭𝟭 𝗹𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗮 𝗕𝗮𝗿𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼

Sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza della donazione e del trapianto di organi: questo l’obiettivo del progetto “Il dono a scuola” che sarà presentato l’11 luglio dalle 9.30 a Bari, nel corso di un incontro promosso da Centro regionale trapianti Puglia, Asl Brindisi e Ufficio scolastico provinciale di Brindisi nell’aula Arcobaleno ex Cto (direzione generale Asl Bari).
Interverranno per i saluti il professor Loreto Gesualdo, coordinatore del Centro trapianti, l’assessore regionale alla Salute Raffaele Piemontese, il presidente della terza commissione del Consiglio regionale della Puglia “Assistenza sanitaria, Servizi sociali”, Mauro Vizzino e il direttore generale della Asl Bari, Luigi Fruscio. Durante la giornata saranno condivise testimonianze, esperienze educative, proposte di estensione del progetto e una rappresentazione teatrale a tema, con il coinvolgimento di istituzioni, professionisti sanitari, docenti e associazioni.
Un’occasione preziosa per condividere i risultati del percorso che ha coinvolto, in provincia di Brindisi, oltre 1800 studenti, promuovere la cultura del dono e rafforzare la rete di collaborazione tra scuola, sanità e territorio.
Alle 10 in programma l’intervento di Lucia Argentiero, coordinatrice donazione e trapianto del territorio Area Vasta Sud Puglia, seguito dalla rappresentazione “Il regalo”, a cura della compagnia teatrale coinvolta nel progetto, “Lo sportello di Mattia”, e dalla testimonianza dei componenti dell’associazione. Sulle modalità di replicabilità del progetto a livello regionale si soffermeranno Lucia Argentiero e il direttore Uoc Nefrologia e Dialisi dell’ospedale Perrino di Brindisi, Luigi Vernaglione. Alla discussione finale parteciperanno il professor Gesualdo, il dirigente medico del Centro regionale trapianti Chiara Musajo Somma, il direttore generale della Asl Brindisi Maurizio De Nuccio, Lucia Argentiero, la coordinatrice attività di prelievo della Asl Brindisi, Ada Patrizio, Luigi Vernaglione, la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Brindisi, Tiziana Di Noia, il coordinatore aziendale per le donazioni e i trapianti della Asl Bari, Giuseppe Tarantino e il direttore dell’Uoc Anestesia e Rianimazione del Perrino, Massimo Calò.

    BRINDISI - 𝗩𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗴𝗹𝗶 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶, 𝗢𝗣𝗜 𝗕𝗿𝗶𝗻𝗱𝗶𝘀𝗶: “𝗦𝗲𝗿𝘃𝗼𝗻𝗼 𝘃𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮̀, 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗲 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗿𝗲𝘁𝗲”Negli ...
10/07/2025

BRINDISI - 𝗩𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗴𝗹𝗶 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶, 𝗢𝗣𝗜 𝗕𝗿𝗶𝗻𝗱𝗶𝘀𝗶: “𝗦𝗲𝗿𝘃𝗼𝗻𝗼 𝘃𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮̀, 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗲 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗿𝗲𝘁𝗲”

Negli ultimi giorni si è tornati a parlare della violenza contro gli operatori sanitari in Puglia, anche a seguito della diffusione di uno studio intitolato “Gender disparities in workplace violence among Italian healthcare workers”. Alcune fonti istituzionali lo hanno descritto come uno strumento voluto dalla Regione per affrontare questo problema. Come Ordine delle Professioni Infermieristiche di Brindisi, riteniamo doveroso fare chiarezza. Lo studio in questione non è stato commissionato dalla Regione, non ha coinvolto le professioni sanitarie, né affronta in modo diretto le aggressioni negli ambienti sanitari pugliesi. Si tratta di una ricerca universitaria avviata nel 2021, pubblicata in formato preprint (quindi senza revisione scientifica), e focalizzata sulle disparità di genere, in particolare verso soggetti transgender e gender non-conforming. Un tema importante, ma che non rappresenta la realtà quotidiana che vivono gli operatori sanitari pugliesi, e in particolare gli infermieri. Gli infermieri costituiscono oltre il 40% del campione analizzato e, secondo dati ufficiali INAIL, FNOPI, CEASE-IT e ISS, sono tra le categorie più esposte alla violenza fisica, verbale e istituzionale. È scorretto, e poco rispettoso, utilizzare uno studio nato con altri obiettivi per parlare – impropriamente – di un problema così serio e diffuso. Ancor più grave è l’esclusione della professione infermieristica dall’ORSEPS, l’Osservatorio Regionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie. Una scelta politica che ha privato gli infermieri di una voce autonoma e qualificata all’interno di un organismo che dovrebbe lavorare proprio sulla sicurezza di chi ogni giorno è in prima linea. Per questo, insieme agli altri OPI di Puglia, abbiamo deciso di non partecipare all’insediamento dell’Osservatorio del 30 giugno 2025. Cosa chiediamo? Chiediamo solo ciò che dovrebbe essere naturale in un sistema sanitario che vuole davvero cambiare: uno sguardo onesto e indipendente sulla realtà che viviamo ogni giorno, uno spazio di confronto stabile dove la voce degli infermieri sia ascoltata e rispettata, e interventi concreti, che affrontino finalmente i problemi reali: la cronica carenza di personale, l’assenza di protocolli adeguati, il disinteresse verso i contesti più fragili. Non chiediamo applausi. Chiediamo tutele. Gli infermieri non cercano visibilità, né hanno bisogno di narrazioni consolatorie. Chiedono sicurezza, rispetto, protezione. Chiedono che le istituzioni siano davvero al loro fianco, non solo nei comunicati, ma nei fatti.

    BRINDISI - 𝗕𝗶𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘇𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟰, 𝗹𝗮 𝗔𝘀𝗹 𝗕𝗿𝗶𝗻𝗱𝗶𝘀𝗶 𝗼𝘁𝘁𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗲𝗿𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮  𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗿𝘁𝗼 𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗰...
09/07/2025

BRINDISI - 𝗕𝗶𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘇𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟰, 𝗹𝗮 𝗔𝘀𝗹 𝗕𝗿𝗶𝗻𝗱𝗶𝘀𝗶 𝗼𝘁𝘁𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗲𝗿𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗿𝘁𝗼 𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗰𝘂𝘁𝗶𝘃𝗼

Il bilancio di esercizio 2024 della Asl Brindisi si è chiuso in pareggio, riportando il parere favorevole del Collegio sindacale e ottenendo la certificazione in tutte le sue componenti, con un patrimonio netto pari a € 227.585.101.
Sul punto, il direttore generale Maurizio De Nuccio sottolinea che "questa certificazione per il quarto anno consecutivo conferma la solidità finanziaria dell'azienda sanitaria e consolida il trend positivo già evidenziato l'anno precedente, dimostrando un impegno costante nel miglioramento della gestione finanziaria e nella capacità di mantenere un equilibrio economico nonostante la complessità delle sfide".
Il direttore amministrativo Loredana Carulli, poi, aggiunge che "la certificazione, rilasciata dalla società di revisione contabile Ernst&Young, attesta la correttezza e la trasparenza della contabilità aziendale, garantendo che tutte le operazioni finanziarie siano state condotte secondo le normative vigenti. L'approvazione positiva fornita da una prestigiosa società di revisione esterna - prosegue - garantisce l'integrità e l'accuratezza della gestione contabile e rappresenta il riconoscimento di uno sforzo che riguarda tutti i settori aziendali: organizzativi, amministrativi e contabili".
Nel 2024 il numero dei ricoveri si è attestato a 23.083 con un miglioramento della complessità della casistica e del tasso di occupazione accompagnato da una riduzione della degenza media. In lieve decremento il numero degli accessi effettuati in day hospital e anche la percentuale di utilizzo dei posti letto. Per ciò che concerne l’assistenza ambulatoriale, c’è stato un incremento sia del numero che delle prestazioni rispetto al 2023. Infatti le prestazioni erogate nell’ambito dell’assistenza ambulatoriale sono state 2.947.093 a fronte di 2.646.437 del 2023, con un incremento dell’11%. Anche l’assistenza specialistica distrettuale ha registrato un incremento rispetto al 2023 di 2.432 prestazioni, pari all’1%. Così come l’assistenza erogata negli ospedali di comunità che vede un incremento sia nel numero dei pazienti che nelle giornate di degenza.
La redazione del bilancio ha visto impegnato tutto il personale dell'Area gestione Risorse economico-finanziarie diretta da Claudia D'Onofrio che dichiara: “Raggiungere per il quarto anno di fila la certificazione del bilancio da parte di una società di revisione esterna è motivo di grande soddisfazione, sia personale che di tutti i colleghi dell’Area gestione Risorse economico-finanziarie. Si tratta di un risultato lusinghiero che premia il lavoro di squadra di tutti i preziosi e insostituibili collaboratori dell’Area, nel raggiungere un obiettivo che può ritenersi ormai strutturale e non episodico. Solo una tenace, oculata e quotidiana attenzione da parte di un team rodato e altamente professionale, come quello che ho l’orgoglio di coordinare in Agref, può consentire simili performance in contesti organizzativi particolarmente complessi come quelli di un’azienda sanitaria”.
"Questi dati - conclude De Nuccio - sono stati raggiunti grazie all’impegno e al lavoro corale svolto dalla direzione sanitaria e amministrativa, dall’Area Gestione delle risorse finanziarie e da tutte le aree aziendali. Fondamentale è stato il lavoro di tutte le Unità operative ospedaliere e territoriali che hanno garantito l’assistenza ai cittadini nel rispetto delle risorse assegnate".

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