18/07/2024
Oggi è il "Nelson Mandela International Day". Sicuramente una figura indiscutibilmente importante nella nostra storia e nella lotta per i diritti civili, di cui molti hanno scritto e sapranno scrivere meglio di me.
Oggi è anche un giorno per ricordare coloro i quali sono molto spesso dimenticati: le persone incarcerate.
Oggi giorno sono oltre 11 milioni le persone carcerate nel mondo. Molte vivono in condizioni che non rispettano le regole definite nelle "Mandela Rules": una serie di regole che stilano le condizioni minime necessarie da rispettare per mantenere la dignità e diritti fondamentali dell'uomo, così come sono stabilito nella carta dei diritti stabilita dall'ONU. Queste regole servono a dare a ciascun carcerato la garanzia minima e possibilità di sopravvivere e uscire il più possibile illesi quella che, senza ombra di dubbio, è una delle esperienze più traumatiche e stressanti che si possano fare. Un report dell'OMS indica che sono oltre il 25% le persone che, a seguito dell'esperienza carceraria, sviluppano nuove problematiche fisiche e/o mentali. Il carcere è un fattore deletereo, prima ancora di essere un posto di recupero e riabilitazione sociale.
Le condizioni penitenziarie sono uno dei maggiori fattori che contribuiscono a questa terribile statistica. Al giorno d'oggi, paesi anche avanzati quali Italia, Stati Uniti, Regno Unito, mancano dalla capacità di rispettare appieno i diritti minimi, quali il fornire un adeguato supporto sanitario, limitare l'isolamento forzato e il sovraffollamento.
Permettere queste condizioni, porta a fenomeni quali l'epidemia di suicidi che il sistema carcerario sta constatando in questi giorni - 60 suicidi in poco più di 7 mesi dall'inizio dell'anno (per non parlare dei tentati suicidi ed episodi di autolesionismo). Per dare una idea della gravità di questi numeri: nel 2023 in tutta Italia, è stato di 608 il numero di suicidi su una popolazione di circa 60 milioni. In proporzione, la probabilità che un suicidio avvenga in carcere è circa 100 volte più alto che in comunità - e questo dato è parziale e destinato ad aumentare (nel 2022, anno dei record, come definito da un dossier Antigone, il numero di suicid accertati è stato di 85 persone).
Le motivazioni per questo gesto sono certamente disparate ma la ricerca accademica sul carcere conferma che le condizioni ambientali, sociali, e psicologiche sono determinanti nel far peggiorare la salute mentale di una persona.
E' quindi importante oggi ricordare e pensare a questa parte della popolazione, sia perchè, in quanto umana, ha diritto ai diritti imprescindibili di ogni essere umano; sia perchè, buona parte, un giorno rientrerà a far parte delle nostre comunità. Non è ammissibile che un'istituzione pubblica ci restituisca persone psicologicamente e fisicamente danneggiate da un sistema ancora imperfetto e medievale.