Riccardo Cecchetti Osteopata e Fisioterapista

Riccardo Cecchetti Osteopata e Fisioterapista Cercare la causa di ogni problema. Riequilibrando il sistema neurovegetativo...
Visione semplice nella sua complessità!

Aiutare le persone è sempre stata la mia passione, è diventata il mio lavoro. Ogni giorno offro il massimo delle mie competenze per risolvere i problemi di salute e aiutare a guarire. Mi piace il lavoro di squadra con medici che condividono questa visione .

NON  CHIAMATELI SEMPLICEMENTE  “ PROBIOTICI ”Nel linguaggio comune si sente spesso dire: “Sto prendendo dei probiotici”....
23/06/2025

NON CHIAMATELI SEMPLICEMENTE “ PROBIOTICI ”

Nel linguaggio comune si sente spesso dire: “Sto prendendo dei probiotici”. Ma questa affermazione, seppur diffusa, è troppo generica e rischia di creare confusione. Perché? Perché “probiotico” non è un’entità unica, ma un mondo complesso, fatto di microrganismi specifici, con nomi precisi e funzioni ben distinte.

Che cos'è un probiotico, davvero?
Secondo la definizione ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, un probiotico è un “microrganismo vivo che, somministrato in quantità adeguata, conferisce un beneficio alla salute dell’ospite”. Ma non tutti i microrganismi hanno le stesse proprietà, e non tutti i “probiotici” fanno bene a tutti.

Un probiotico è sempre identificato da tre livelli:

Genere (es. Lactobacillus)

Specie (es. Lactobacillus rhamnosus)

Ceppo (es. Lactobacillus rhamnosus GG)

Proprio il ceppo (una sorta di “cognome”) è ciò che fa la differenza. È come dire che non basta sapere che una persona si chiama “Mario Rossi”, serve anche sapere di quale Mario Rossi stiamo parlando. Lo stesso vale per i probiotici: non è sufficiente il nome generico, bisogna conoscere il ceppo per capire cosa fa davvero.

Perché è importante il ceppo?
Perché ogni ceppo ha proprietà uniche, validate da studi scientifici specifici. Alcuni ceppi possono:

-sostenere il sistema immunitario

-ridurre le infiammazioni intestinali

-contrastare la diarrea da antibiotici

-migliorare sintomi dell’intestino irritabile

-regolare l’umore e la comunicazione intestino-cervello

Altri invece non hanno effetti su questi aspetti, o possono essere utili in situazioni completamente diverse. Pensare che un qualsiasi probiotico vada bene “per la pancia”, “per il sistema immunitario” o “per l’intestino” è una semplificazione che può portare a scelte inefficaci.

Un esempio concreto
Lactobacillus rhamnosus GG (ceppo GG) è uno dei probiotici più studiati al mondo: si è dimostrato utile per prevenire la diarrea nei bambini. Ma se cerchi un supporto per i sintomi dell’intestino irritabile, potresti avere beneficio da un ceppo diverso, come Bifidobacterium infantis 35624. E se soffri di infezioni intestinali da Clostridium difficile, ancora un altro ceppo può essere indicato, come Saccharomyces boulardii CNCM I-745.

Dire semplicemente “sto prendendo un probiotico” è quindi un’informazione incompleta, un po’ come dire “sto prendendo un farmaco” senza specificare quale, per cosa, in che dose e per quanto tempo.

Ricordate che👇🏻

Ogni ceppo ha effetti differenti.

Ogni ceppo ha dosaggi specifici e indicazioni precise.

I benefici sono documentati solo se il ceppo corretto viene usato per il problema giusto.

Per questo, la scelta del probiotico dovrebbe sempre essere personalizzata, sulla base del bisogno clinico, dell’età, dello stato di salute e degli obiettivi da raggiungere.

Nei prossimi giorni pubblicherò un articolo sul mio blog che spiega anche il rapporto tra probiotici e osteopatia🙌🏻

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🧠 "We Learn By Doing" – Impariamo facendo ✋Questa immagine potente ci mostra un cervello composto da mani intrecciate, a...
19/06/2025

🧠 "We Learn By Doing" – Impariamo facendo ✋

Questa immagine potente ci mostra un cervello composto da mani intrecciate, a rappresentare un messaggio fondamentale: la nostra mente si sviluppa attraverso l'esperienza diretta, pratica, concreta.

Le neuroscienze confermano che il cervello è "cablato" per apprendere meglio quando interagisce attivamente con il mondo fisico.
Non basta leggere o ascoltare: toccare, esplorare, muovere, creare con le mani stimola connessioni profonde e durature tra i neuroni.

Questo vale per tutti: bambini che imparano giocando, studenti che sperimentano, terapisti manuali che "pensano con le mani", e chiunque cresca grazie all’esperienza vissuta in prima persona.

👉 Imparare facendo non è solo più efficace. È più umano.

👶 Fontanelle: le “finestre” del cranio nei neonatiSai perché la testolina dei neonati ha delle zone molli? Si chiamano f...
15/06/2025

👶 Fontanelle: le “finestre” del cranio nei neonati
Sai perché la testolina dei neonati ha delle zone molli? Si chiamano fontanelle e sono fondamentali per lo sviluppo del bambino.

Alla nascita, le ossa del cranio non sono ancora completamente unite: tra di esse ci sono delle membrane morbide, veri e propri “spazi di crescita”, che permettono alla testa del neonato di adattarsi al passaggio nel canale del parto e di proteggere lo sviluppo del cervello nei primi mesi di vita.

🔹 La grande fontanella si trova sulla parte superiore e anteriore della testa. Ha forma a losanga e può misurare tra 3 e 6 cm.
🔹 La piccola fontanella, invece, è situata nella parte posteriore del cranio e ha forma triangolare, più piccola (circa 1 cm).

💡 Durante il parto, queste zone più morbide consentono alla testa di comprimersi leggermente, facilitando la nascita senza causare danni al cervello.

🧠 Nei mesi successivi, le fontanelle restano aperte per permettere al cervello — che cresce molto rapidamente nei primi due anni — di espandersi senza costrizioni. Con il tempo, si chiuderanno naturalmente.

🔍 In osteopatia pediatrica, l’osservazione delle fontanelle ci dà informazioni preziose sullo sviluppo del cranio e del sistema nervoso. Trattamenti dolci e mirati possono accompagnare il bambino nel suo sviluppo, soprattutto in caso di tensioni, asimmetrie o difficoltà dopo il parto.

📌 Scrivete nei commenti le vostre domande o le Esperienze con l'osteopatia per i neonati. Ne vedo almeno uno o due al giorno!! 😀

Cosa fa esattamente l’osteopata, come “elettricista del corpo”?💡1️⃣ Localizza il guastoNon sempre il punto in cui senti ...
11/06/2025

Cosa fa esattamente l’osteopata,
come “elettricista del corpo”?💡

1️⃣ Localizza il guasto
Non sempre il punto in cui senti dolore è dove nasce il problema.
Come in un impianto elettrico, un malfunzionamento può dipendere da un'interferenza a distanza. L’osteopata analizza la “rete” del tuo corpo per capire dove si è interrotto il flusso.

2️⃣ Verifica la conduttività del sistema
Il sistema nervoso, come i cavi elettrici, trasmette segnali. Se un nervo è compresso (ad esempio dal diaframma, da tensioni muscolari o da un’alterata mobilità viscerale), il segnale arriva alterato.
➡️ L’osteopatia libera questi ostacoli per ripristinare una buona comunicazione tra le parti del corpo.

3️⃣ Controlla la “centralina”
Il sistema nervoso autonomo (simpatico e parasimpatico) è come un pannello di controllo. Quando è in tilt, il corpo va in allarme: tachicardia, tensioni, problemi digestivi, ansia, insonnia...
💆‍♂️ L’osteopatia, soprattutto quella viscerale e cranio-sacrale, aiuta a riequilibrare la centralina, favorendo una risposta fisiologica più armoniosa.

4️⃣ Ripristina il circuito globale
Ogni parte del corpo è collegata. Una cicatrice, una vecchia distorsione, una disfunzione viscerale... possono influenzare il “circuito generale”.
➡️ Il trattamento osteopatico mira a ristabilire l’integrazione tra struttura e funzione, permettendo al corpo di autoguarirsi.

⚡ L’osteopata non “aggiusta” un pezzo. Ristabilisce la connessione.
Come un bravo elettricista che non si accontenta di cambiare una presa, ma controlla tutto il quadro per garantire sicurezza ed efficienza.

Un corpo in equilibrio è un corpo che funziona e si adatta.

📌 Hai mai pensato al tuo corpo in questo modo? Raccontami nei commenti se anche tu hai sperimentato un sintomo che nascondeva una causa lontana...

🩻Conoscete le placche terminali vertebrali? Sono sottili strati di cartilagine ialina posti tra i corpi vertebrali e i d...
09/06/2025

🩻Conoscete le placche
terminali vertebrali?

Sono sottili strati di cartilagine ialina posti tra i corpi vertebrali e i dischi intervertebrali, spesso trascurati ma fondamentali per la salute del rachide. L’approccio osteopatico a questa struttura si concentra sull’ottimizzazione della mobilità segmentaria: attraverso tecniche manipolative dirette o ad energia muscolare si ripristina il corretto gioco articolare, migliorando la distribuzione dei carichi assiali sulle placche terminali e prevenendo sovraccarichi localizzati che ne favoriscono la degenerazione. Il miglioramento della mobilità locale favorisce anche una più efficace diffusione di nutrienti e metaboliti tra il corpo vertebrale e il disco, essenziale per la vitalità del nucleo polposo, poiché queste strutture non sono vascolarizzate direttamente.

Sul piano neurovegetativo, il trattamento del sistema autonomo, favorisce una migliore perfusione midollare e un ambiente biochimico favorevole alla rigenerazione tissutale. Inoltre, il lavoro osteopatico sul sistema fasciale e sul drenaggio venoso paravertebrale migliora l’eliminazione dei cataboliti infiammatori, riducendo il rischio di degenerazione discale precoce.

Un trattamento osteopatico regolare non solo protegge la funzionalità delle placche terminali, ma contribuisce a prevenire un’ampia gamma di patologie correlate: protrusioni ed ernie discali, sindromi radicolari, lombalgie croniche e perfino alterazioni posturali secondarie a disfunzioni meccaniche del rachide. Questo approccio permette un intervento precoce e funzionale, prima che si instaurino lesioni strutturali.
Di solito lavoro sul dolore acuto e cronico.
Ci sono sempre ottimi risultati.
Le vostre esperienze?

L’osteopatia che non ti aspettavi😀

"𝑨 𝒗𝒐𝒍𝒕𝒆 𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒑𝒊𝒖‌ 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒊𝒏 𝒖𝒏 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒐 è 𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒖𝒔𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒓𝒆𝒏𝒅𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒕𝒓𝒂 𝒅𝒖𝒆 𝒓𝒆𝒔𝒑𝒊𝒓𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒐𝒏𝒅𝒊."(𝐄𝐭𝐭𝐲 𝐇𝐢𝐥𝐥𝐞𝐬𝐮𝐦)B...
01/06/2025

"𝑨 𝒗𝒐𝒍𝒕𝒆 𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒑𝒊𝒖‌ 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒊𝒏 𝒖𝒏 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒐 è 𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒖𝒔𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒓𝒆𝒏𝒅𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒕𝒓𝒂 𝒅𝒖𝒆 𝒓𝒆𝒔𝒑𝒊𝒓𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒐𝒏𝒅𝒊."

(𝐄𝐭𝐭𝐲 𝐇𝐢𝐥𝐥𝐞𝐬𝐮𝐦)

Buona domenica 🌻

👬🏻PLAGIOCEFALIA POSIZIONALE  NEI GEMELLI : QUANDO  LA COMPRESSIONE INIZIA  NELL'UTERO Durante la gravidanza gemellare, i...
29/05/2025

👬🏻PLAGIOCEFALIA POSIZIONALE NEI GEMELLI :
QUANDO LA COMPRESSIONE INIZIA NELL'UTERO

Durante la gravidanza gemellare, i feti condividono uno spazio limitato all’interno dell’utero materno. Questo ambiente ristretto può portare a fenomeni di compressione reciproca.
Quando uno dei due gemelli si posiziona stabilmente sopra l’altro, può esercitare una pressione continua sul capo del gemello inferiore. Questa sollecitazione meccanica, protratta per settimane, può interferire con il normale sviluppo della forma cranica, portando a una plagiocefalia posizionale intrauterina: una deformazione del cranio che si manifesta già alla nascita.

A differenza della plagiocefalia che si sviluppa dopo il parto, legata spesso alla posizione supina prolungata, quella intrauterina è presente fin dai primi giorni di vita ed è legata alla compressione diretta delle ossa craniche ancora morbide e malleabili. Non si tratta di una malformazione grave, ma è importante riconoscerla precocemente.

L’osteopatia pediatrica può essere un valido aiuto: con tecniche delicate e non invasive, l’osteopata può accompagnare il neonato in un percorso di riequilibrio cranico e posturale, favorendo il corretto sviluppo del sistema muscolo-scheletrico e prevenendo possibili compensi funzionali nel tempo.

Proprio questa mattina nel mio studio con questa foto, abbiamo simulato con i giovani genitori la posizione dei gemelli nella pancia della mamma.
Secondo voi quale dei 2 ha la plagiocefalia....? ☺️


La nascita è un momento straordinario, ma anche una fase di grande stress per il corpo del neonato. Il passaggio attrave...
27/05/2025

La nascita è un momento straordinario, ma anche una fase di grande stress per il corpo del neonato. Il passaggio attraverso il canale del parto, specialmente se lungo, difficoltoso o assistito con mano re particolari, può comportare tensioni o compressioni a carico di strutture nervose e articolari molto delicate.

Tra le aree più sensibili e fondamentali da osservare nei primi giorni di vita ci sono alcuni nervi cranici ed un eventuale coinvolgimento del sistema posturale.

I tre nervi cranici più coinvolti

1. Nervo Vago (X nervo cranico)
È uno dei principali responsabili del sistema nervoso autonomo parasimpatico. Interviene nel controllo della respirazione, della frequenza cardiaca e della digestione.
Una compressione o irritazione del nervo vago può causare nel neonato:

Coliche gassose frequenti

Rigurgiti o reflusso

Irritabilità e difficoltà a rilassarsi

Disturbi del sonno

2. Nervo Glossofaringeo (IX nervo cranico)
Gioca un ruolo importante nella suzione, deglutizione e sensibilità orale. Se disfunzionale, può rendere difficoltoso l’allattamento, portando a poppate inefficaci o rigetto del seno.

3. Nervo Accessorio (XI nervo cranico)
Controlla i muscoli del collo e delle spalle. Può essere coinvolto in casi di torcicollo congenito, plagiocefalia, preferenze posturali o limitazione nei movimenti della testa.

Anche il sistema muscolo-scheletrico può essere coinvolto.
Oltre ai nervi, durante il parto si possono creare tensioni meccaniche a livello:

delle articolazioni sacro-iliache, coinvolte nel primo sviluppo motorio

della colonna vertebrale, che può presentare rigidità o asimmetrie

del cranio, che nei neonati è ancora plastico e modellabile, ma può subire compressioni o deformazioni (plagiocefalie posizionali).

Queste tensioni possono influenzare la qualità del sonno, la postura, il tono muscolare e la crescita armonica del bambino.

L’approccio dell’osteopatia pediatrica secondo il Metodo Cecchetti, si basa su tecniche manuali dolci, sicure e non invasive. Il Metodo Cecchetti, in particolare, offre una visione globale e rispettosa del neonato, valorizzando il potenziale di autoregolazione dell’organismo.

Durante la seduta osteopatica, si valutano:

la mobilità cranica e sacrale

la funzione dei nervi cranici

la simmetria posturale

la qualità della suzione e della deglutizione

Il trattamento mira a rilasciare le tensioni, favorendo un ritorno all’equilibrio e stimolando lo sviluppo fisiologico del piccolo.

24/05/2025

Grazie Giro d'Italia 🚴🏼

DOLORI MESTRUALI E COCCIGE 🫥Molte donne lamentano dismenorrea primaria o secondaria, spesso trattata con approcci farmac...
24/05/2025

DOLORI MESTRUALI E COCCIGE 🫥

Molte donne lamentano dismenorrea primaria o secondaria, spesso trattata con approcci farmacologici o ginecologici standardizzati, ma sottovalutano il ruolo di disfunzioni meccaniche profonde, in particolare di origine viscerale o osteoarticolare.

In osteopatia viscerale osserviamo frequentemente come un’alterata mobilità degli organi pelvici, in particolare dell’utero e dei suoi legamenti sospensori, sia influenzata da tensioni ascendenti o discendenti del sistema fasciale.

Una delle strutture spesso coinvolte e raramente indagata clinicamente è il coccige.
Il coccige rappresenta un punto di ancoraggio cruciale per il legamento sacro-uterino e per il centro tendineo del perineo.
Una lesione del coccige, anche remota e non più sintomatica in sé, può creare un’alterazione del tono fasciale locale che si ripercuote sulla mobilità del sacro, compromettendo la fisiologia pelvica e la dinamica viscerale dell’utero.

Questo si traduce in un’aumentata tensione del legamento largo, restrizione del movimento fisiologico uterino durante le fasi del ciclo e conseguente ipersensibilità al dolore. In questi giorni, ho seguito una paziente di 28 anni con dismenorrea severa e dolori lombari ciclici resistenti ai comuni antinfiammatori. Nessuna alterazione organica rilevata a livello ginecologico. L’anamnesi accurata ha rivelato una caduta importante sui glutei avvenuta a 15 anni, mai trattata. Alla valutazione osteopatica era evidente una rigidità del coccige in flessione e laterodeviazione sinistra, associata a una retrazione fasciale del legamento uterosacrale omolaterale.

Dopo tre sedute focalizzate su mobilizzazione del coccige, trattamento del sacro e lavoro viscerale sull’utero e la vescica, la paziente ha riportato un miglioramento significativo del dolore mestruale e della qualità del sonno durante la fase premestruale. L’approccio osteopatico, in particolare viscerale, permette di integrare la componente biomeccanica e neurovegetativa, agendo su tensioni che spesso sfuggono all’osservazione convenzionale ma che condizionano profondamente la vita della persona.

Considerare il corpo come un’unità interconnessa consente di intervenire in modo rispettoso, non invasivo e altamente personalizzato. La valutazione del coccige, troppo spesso trascurata, dovrebbe essere parte integrante dell’indagine osteopatica nei disturbi ginecologici funzionali e non solo...
A volte è la causa impensabile dei mal di testa... 😔

Sei Elettromagnetico⚡️🌳Prima che la malattia si manifesti nel corpo,riecheggia nel campo magnetico.Il tuo spirito, la tu...
21/05/2025

Sei Elettromagnetico⚡️🌳

Prima che la malattia si manifesti nel corpo,
riecheggia nel campo magnetico.

Il tuo spirito, la tua frequenza, nutre la tua forma.

La malattia inizia come squilibrio.
Nei pensieri. Nelle emozioni. Nell'energia.
Droghe, alcol, radiazioni, cattiva alimentazione fratturano il tuo campo magnetico.

Ma la Terra guarisce.
Toccala. Respirala.
Lascia che gli alberi ricalibrino la tua anima.
Lascia che il silenzio riscriva il tuo sistema.
Lascia che la natura ti ricordi e ti riporti in armonia.

Riconnettiti con la natura, perché tu sei natura.

Buona giornata 🌻

Indirizzo

Via Nino Della Notte 23 Lecce
Lecce
73100

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00

Telefono

+393284896883

Sito Web

http://www.benessereintestino.it/

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