Serena Blasi-Psicologa

Serena Blasi-Psicologa Psicologa cognitiva, iscritta all'Albo degli Psicologi della Puglia n.7706

28/01/2025

L’insonnia non è solo una difficoltà a dormire: è un segnale che può indicare problemi più profondi, come ansia o depressione. In Italia, circa il 20% della popolazione soffre di insonnia, spesso in forma cronica. Come spiega Claudio Mencacci, co-presidente della Società Italiana di Neuro Psico Farmacologia (SINPF): “L’insonnia non è solo un sintomo, ma può diventare un precursore di disturbi mentali, aggravando la sofferenza del paziente.”

Durante il XXVI Congresso SINPF, svoltosi a Milano, è stato presentato un importante documento di consenso. Questo strumento, elaborato grazie al contributo di esperti internazionali, mira ad essere di supporto nella gestione dell’insonnia, indicando strategie per integrare trattamenti personalizzati e passare in sicurezza da una terapia a un’altra.

La psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è uno degli approcci più efficaci per migliorare la qualità del sonno e, al contempo, alleviare i sintomi dei disturbi psicologici associati.

L’importanza di trattare l’insonnia non si limita al riposo notturno: ignorare il problema può portare a un peggioramento della qualità della vita, aumentando il rischio di cronicizzazione e ricadute. “Integrare il trattamento dei disturbi del sonno nei piani terapeutici dei pazienti permette di ridurre significativamente i rischi di peggioramento, migliorando il benessere psicologico e fisico,” aggiunge Mencacci.

Affrontare l’insonnia significa prendersi cura del benessere complessivo, prevenendo problemi più gravi e offrendo alle persone strumenti per ritrovare equilibrio e serenità.
Con strategie integrate e cure mirate, è possibile restituire alle persone un riposo di qualità e migliorare significativamente il loro benessere psicologico.

Per approfondire 👇🏻
https://www.repubblica.it/salute/2025/01/23/news/insonnia_depressione_ansia_farmaci-423956425

10 Ottobre 2024Giornata mondiale della Salute Mentale Prendetevi cura delle vostre fragilità.Amatele e abbracciatele.
10/10/2024

10 Ottobre 2024
Giornata mondiale della Salute Mentale

Prendetevi cura delle vostre fragilità.
Amatele e abbracciatele.

30/09/2024

Il bonus psicologo è un importante tassello “ma da solo non basta, perché serve una rete pubblica di prevenzione e di intercettazione precoce dei problemi che faccia perno sullo psicologo di base” e su “quello scolastico”.

Lo ha precisato all’Adnkronos Salute David Lazzari, presidente Consiglio nazionale Ordine psicologi, commentando l’aumento a 12 milioni dello stanziamento dello scorso anno per il bonus psicologo, presentato ieri dal senatore del Partito Democratico Filippo Sensi, riformulato dal Governo e inserito nel decreto Omnibus.

“La medicina di famiglia è la prima linea dove vengono accolti e portati i problemi della popolazione e quindi anche i bisogni psicologici vanno intercettati in ambito territoriale“, ha sottolineato Lazzari.

“Lavorare in ambito scolastico, infatti, diventa fondamentale per dare ai ragazzi degli strumenti per fronteggiare un malessere sempre più diffuso“.

Per leggere il comunicato 👇
https://www.orizzontescuola.it/bonus-psicologo-aumentano-i-fondi-ma-per-lazzari-ordine-psicologi-non-basta-serve-anche-lo-psicologo-scolastico/

07/07/2024

Si è parlato di “psicopandemia” per dar conto delle ricadute sul piano psicologico del periodo pandemico: ma la pandemia ha solo amplificato e accelerato un processo che veniva avanti da molti anni, non compreso e senza risposte.

Il più grande studio epidemiologico, basato su oltre un miliardo di valutazioni fatte dal 2006 al 2019 negli USA sui soggetti tra 12 e 24, ha mostrato un raddoppio dei disturbi psicologici e delle prescrizioni di psicofarmaci tra il 2006 e il 2019.

Dopo la pandemia si stima che il 30% di adolescenti e giovani soffra di ansia o depressione, oltre uno su tre è in una condizione di disagio, mentre un soggetto su due nella fascia 18-25 è interessato a problemi di disagio psicologico. Dati di per sé eclatanti che ci dicono che la pandemia ha portato a galla una situazione di malessere diffusa oltre che creare nuovi problemi.

È interessante notare la diversa percezione dei ragazzi e dei genitori che emerge in un’altra indagine (“Mi vedete?”): 7 ragazzi su 10 evidenziano situazioni di disagio ma i genitori ne percepiscono meno della metà (3 su 10).

Maggiori problemi psichici significa riduzione delle capacità di apprendimento, di gestione delle emozioni, di relazione, e di adattamento alla vita, sviluppo condizionato negativamente, maggiore vulnerabilità allo stress e quindi maggiore rischio di patologie psichiche e fisiche.

Il punto è però sull’evidente ritardo nel prendere contromisure. Serve un sistema che sia consapevole del problema e agisca in modo non improvvisato, né frammentato e tanto meno ideologico.

Tutte le Agenzie internazionali raccomandano una strategia integrata basata su prevenzione, ascolto e promozione. Se non si costruiscono argini al dilagare di questa “pandemia del disagio psicologico”, magari sviluppando la resilienza, tra breve i numeri ed i costi diventeranno insostenibili: basta vedere il trend degli accessi ai Pronto Soccorso per situazioni che sfociano in attacchi di ansia o crisi acute di malessere, situazioni che avrebbero dovuto essere intercettate ben prima di arrivare ad un Pronto Soccorso.

Per approfondire 👇🏻
https://www.huffingtonpost.it/blog/2024/07/02/news/non_chiamiamola_psicopandemia-16347415/

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20/06/2024

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02/04/2024

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15/03/2024

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06/03/2024


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02/02/2024

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La psicoterapia vista attraverso i miei occhi.E voi che immagine attribuireste?
29/01/2024

La psicoterapia vista attraverso i miei occhi.

E voi che immagine attribuireste?

27/01/2024

Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. E non iniziò nemmeno con gli altri 10 milioni di persone morte, tra polacchi, ucraini, bielorussi, russi, yugoslavi, rom, disabili, dissidenti politici, prigionieri di guerra, testimoni di Geova e omosessuali.

Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi” e “loro”. Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione. Iniziò con promesse e propaganda, volte solo all’aumento del consenso. Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla “razza” e al colore della pelle. Iniziò con i bambini espulsi da scuola, perché figli di persone di un’altra religione. Iniziò con le persone private dei loro beni, dei loro affetti, delle loro case, della loro dignità. Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione.

Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse “normale”.

“L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della Memoria”, perché “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.

Primo Levi

20/01/2024

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Lecce

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