10/08/2022
Ho trovato questa foto in rete (per cui mi scuso con il proprietario dell'opera se non lo cito) e ho pensato a cosa scrivere.
Mettere al mondo un figlio implica lo stravolgimento della propria vita: spesso assistiamo ad una narrazione di gravidanza, parto e post parto molto lontana dalla realtà.
È faticoso, ciò non vuol dire che non sia bello ma è necessario riconoscere le mille sfaccettature di un'esperienza spesso raccontata in modo piatto e poco veritiero.
"È bellissimo", "solo ora la mia vita ha un senso", "come ho fatto a vivere prima di te", sono solo alcune delle didascalie in cui mi imbatto quotidianamente.
A questo si aggiungono tutti quelli che pensano di poter comunicarti tutto quello che reputano opportuno (che non vuol dire che lo sia): "coprilo, fa freddo", "no quel latte non è buono", "ha fame, non lo stai allattando bene", "sei già rientrata in ufficio", "ma come, i piselli surgelati?!", "non puoi uscire con la pioggia", Etc etc etc.
Potrei raccontare milioni di aneddoti.
Immaginiamo quanto sia facile giudicarsi come madre soltanto considerando i due aspetti che ho citato.
La verità è che viviamo in una società ancora troppo patriarcale.
La verità è che ci aspettiamo che una donna sia una brava mamma, moglie, lavoratrice, che sia sempre felice, mai arrabbiata e che non abbia bisogno di aiuto "hai scelto tu di avere un figlio" commento tipico.
La verità è che il giudizio è troppo spesso dietro l'angolo.
La verità è che essere una madre implica mille emozioni, sentimenti, pensieri, paure diverse.
La verità è che è impegnativo, e quando le emozioni sono contrastanti, non vuol dire che si è un cattivo genitore.
La verità è che spesso i genitori sono da soli in questo percorso.
La verità è che viviamo in una società che azzera le distanze, ma non abbatte i pregiudizi, gli stereotipi.
Fino a quando diremo "che bravo papà aiuta la moglie", "che bravo papà che trascorre del tempo con la figlia", saremo fin troppo indietro.
Un abbraccio forte a tutti i genitori, ma alle mamme un po' di più!