21/07/2024
Occhio e mente.
Supponiamo che voi siate una cellula nel corpo di un grande essere, per esempio quello del LOGOS SOLARE. In questo caso particolare, avete assunto il ruolo di una cellula ematica nel corpo di questa immensa entità. Grazie alla pratica avete raggiunto una condizione di consapevolezza tale da permettervi di condividere la coscienza e il potere di questo grande essere. Ogni giorno, come minuscoli globuli Rossi, iniziate le vostre attività dentro il suo corpo. Attraversate il lato sinistro del cuore insieme a miliardi di altri globuli, carichi di ossigeno.
Il vostro compito?
Agire come un fattorino, consegnare l'ossigeno che trasportate dentro di voi a tutte le cellule che incontrate lungo la via. Al tempo stesso ricevete da quelle cellule (renali, muscolari, epatica) i prodotti del rifiuto, i loro avanzi se volete. Per tutto il giorno siete impegnati in questo compito. Con altre cellule condividete la luce dell'esistenza quotidiana, quella che penetra le pareti delle arterie, mentre circolate nei vasi sanguigni dell'Uno nel quale vivete vi muovete ed esistete. A poco a poco vi stancate. Le vostre scorte di ossigeno si esauriscono. Vi muovete lungo le vene del tronco verso il lato destro del cuore, verso il vostro riposo notturno che ha luogo nel cuore e nei polmoni, nella circolazione polmonare. Là vi ricaricate di ossigeno, pronti per le attività del giorno successivo. Giorno dopo giorno questa mediocre esistenza continua. Poi un mattino, dopo anni di lotte sofferenze per purificarvi, per collaborare sempre di più con la sua volontà, per essere più responsabili di fronte alle leggi della natura e più malleabili, imboccare un sentiero diverso dal solito. In meditazione vi avviate verso l'alto, passate nelle arterie che conducono alla testa della mirabile entità di cui non siete che un frammento, una minuscola cellula. Assecondando la spinta verso l'alto, a causa della vostra malleabilità e purezza, riuscite ad attraversare i vasi più minuscoli, di capillari sul fondo dei suoi occhi. Pochi altri globuli sono in grado di affrontare questa esperienza rischiosa e piena di ostacoli, ma voi vi fate largo attraverso lo iato, il capillare che alimenta i Coni della fovea.
Allora, improvvisamente ACCADE.
Siete immersi in un fulgore incredibile. È come se la luce di 10.000 soli vi avesse ingoiati. per un istante diventate ciechi. Quando vi riavete, siete consapevoli dell'estasi cui si accompagna un sentimento di onnipotenza. In tale stato di esaltazione avete una visione, una visione di una realtà diversa da quella del mondo ordinario dell'esperienza quotidiana. Per pochi secondi accecanti siete nella fovea e conoscete la volontà di Dio, percepite la radiosità del figlio. Non siete più immersi nella luce del sistema di cui siete nella parte, ma nella luce extra sistemica, la luce che viene dall'esterno, oltre il corpo dell'Uno nel quale vivete.
“E il fuoco che erompe allora da te, è un milione di volte più amabile, o mio Cavaliere!”
Potete affacciarvi e guardare il cosmo, osservare la direzione in cui quel grande essere si muove, conoscere qualcosa del disegno che riguarda l'intero sistema. In realtà voi gli state procurando, con la vostra presenza e l'ossigeno che fornite, un'esperienza sensoriale, e al tempo stesso siete voi a viverla. Siete lui. Partecipate al tempo extra sistemico. Vivete l'unione, l'onniscienza e l'onnipotenza in un colpo solo. Per un breve istante siete il LOGOS, perché Egli è concentrato su ciò che osserva, e state osservando al medesimo punto dello spazio e del tempo nel quale vi trovate. L'esperienza indimenticabile finisce. Abbandonate il terreno ardente e un momento dopo siete di nuovo “in circolazione”, a vivere la stessa vecchia vita di prima. Ma siete cambiati. Il mondo non sarà mai più lo stesso per voi. Avvicinate gli altri e provate a raccontar loro la vostra esperienza metafisica, ma nessuno vuole credervi. Siete considerati dei pazzi, degli eccentrici, dei mistici. Voi soltanto sapete che ciò che avete vissuto è vero.