
18/08/2025
Un sole che prosciuga l’anima ipnotizza la compagine di girasoli che, voltandomi le spalle, mi offende quel che basta. Lungo la strada che taglia i vigneti e scavalca i fiumi, la bici é una lu**ca gialla per velocità e bava lasciata sull’asfalto, da Lecco verso est: Brescia, Vicenza, Treviso, Trieste. Nell’immensa piazza la Bora soffia nel piccolo scettro delle bolle di sapone, stretto dalla bimba bionda all’angolo. Sbuffa sui bianchi palazzi color Das e sulle fronti dei suoi - nostri - migranti che calpestano con 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗶𝘀𝗲 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 i loro tracciati senza risposta. Non é 𝗶𝗻𝗻𝗮𝘁𝗮 la loro - nostra - tendenza a muoverci lungo le rotte più o meno autentiche, più o meno designate, più o meno balcaniche? 𝗜𝗻𝗻𝗮𝘁𝗮 é la loro - nostra - 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗮 alla crescita e al cambiamento; alla sperimentazione continua verso la piena realizzazione del nostro - loro - pieno potenziale.
𝗜𝗻𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗲̀ 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 di questo viaggio, che parte dai monti lecchesi e passa per il carsico triestino, con il suo mare che spinge e ne dilata i confini.
𝗜𝗻𝗻𝗮𝘁𝗮 è il nome dell’evento immaginato da Direzione libera e l’Istituto IACP - sede di Milano che nell’estate 2026 vedrà la luce tra i monti lecchesi. Incontri, workshop ed esperienze outdoor “Centrate sulla Persona” da immaginare e costruire insieme. Fallo con noi, su https://innatafestival.it/.
Il caldo respiro d’agosto soffia verso est, spingendo Trieste lungo il confine, terra di mezzo tra mondi che cambiano. La bimba immerge lo scettro di sapone e affida alla Bora la responsabilità di riempire la piazza di bolle. Cento bolle, per cento colori e cento mondi. Ride, e di nuovo immerge lo scettro: altri cento, mille mondi alla ricerca delle loro 𝘁𝗿𝗮𝗶𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗲. Ancora una volta e ancora mondi che a Trieste nascono prendendo corpo e colore. E che tra le montagne lecchesi, partiranno per la loro 𝗶𝗻𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.
/in·nà·ta/