05/02/2025
🎶🎵''Vecchio scarpone quanto tempo è passato..” cantava la canzone, ad oggi, qualsiasi calzatura alla quale rivolgereste la stessa strofa, vi risponderebbe che tutto sommato non abbastanza.
Mi ricollego a questo siparietto metaforico per rispondere a dubbi e domande che mi vengono spesso, giustamente, posti riguardo al consumo della scarpa.
🧐Spesso vedo, o mi viene riportato, di colleghi o altre figure che, nella loro clinica quotidiana, prendono in mano le scarpe dell’assistito, le appaiano con un occhio aperto e uno chiuso, le scrutano compiaciuti e sentenziano verdetti spesso indecifrabili per chi non è del mestiere, so bene cosa stanno facendo ma, tutto questo spesso crea un po’ di confusione.
🌤Facciamo chiarezza.
👉Partiamo col dire che in natura le scarpe non esisterebbero alias non siamo progettati per camminare con le scarpe, comode per ca**tà, ma proprio non ci appartengono, il piede è già una scarpa perfetta, anzi, molto più perfetta di quella mai progettata, con i suoi termocettori, barocettori e nocicettori; con le sue 26 ossa (o più) più di qualsiasi altro apparato; con la sua suola anatomica rappresentata dalla fascia plantare e il finissimo sistema propriocettivo, non avrebbe concorrenza neanche con la Nasa!
🙄Quindi dovremmo andare in giro a piedi nudi? Si, ma le convenzioni di costume in questo lato del mondo, ce lo impediscono, quello che si dovrebbe fare è adottare una calzatura che permetta al piede di comportarsi per quello che è stato progettato (come e in che senso lo trovate ben argomentato sul libro “Almanacco Posturale” del amico e collega Bryan Ballarin (link a fondo pagina), spoiler, non è la marca o la qualità (rifinitura) della scarpa a farne queste caratteristiche, tutte quelle che ho trovato per il mio uso personale non superavano le 20€ di spesa.
🕯 Ma torniamo all’usura, il ciclo del passo prevede in sequenza: l’appoggio esterno del tallone, l’appoggio esterno di tutto il piede, l’appoggio totale del piede, l’appoggio con leggero pivot sull’avampiede interno, spinta con quest’ultimo punto mentre si alzano tutti gli altri punti elencati, quindi appoggio dell’altro piede secondo schema elencato per interrompere la fase di volo. Appoggio, spinta e pivot sono sinonimi di usura a carico della suola, lo sarebbero un po’ meno per il piede che è progettato a questo e, che a differenza della scarpa, si riformerebbe rafforzando le parti sollecitate ad insulto meccanico attraverso trofismo cutaneo o callosità funzionali. Come avrete immaginato, salvo virtuosismi estetici o perculate pubblicitarie (vi ricordate le scarpe basculanti!?), la suola della scarpa, rispetto alla suola anatomica, è piatta, provvista di tacco (più o meno accentuato) e internamente la scarpa è sagomata (generalmente supporto arco plantare), ora immaginate il vostro piede libero che camminando incontra uno spigolo, poi una piccola fossa e per finire un sasso sotto la scarpa, non è contento, lo sarebbe se fossero stimoli reali e sempre diversi ma qui entriamo in un altro capitolo.
👞 Quindi cosa fa? Ovvio, consuma la suola per cercare di rendere più fisiologico possibile il passo e ridurre lo stesso stress che, diluito lo stanno accusando anche le vostre articolazioni.
Quindi è un bene! È doveroso! Che la scarpa si usuri… le mie ultime di allenamento le ho cestinate quando sono arrivato a toccare letteralmente il pavimento col piede e quest’ultimo usciva completamente dalla scarpa laterale (eh si, la scarpa si deve “sfiancare” altrimenti se comprime altro che metatarsalgie e neuromi di Morton!)
🔦Ok direte, ma la destra (o viceversa) mi si consuma di più o diversamente dalla sinistra, avrò sicuramente una scoliosi, un altlante ruotato, venere in saturno… no, state sereni! abbiamo dominanze di mano, occhio, orecchio, piede diversi, anche tutti gli apparati pari (occhi, mani, co****ni) non sono uguali, non siamo assolutamente simmetrici, neanche l’uomo vitruviano lo era, nel nostro lavoro una perfetta simmetria è indice di disfunzione. Quindi, il piede che, per gravità, raccoglie tutte queste differenze, adatterà appoggio e spinte per renderle più funzionali possibili, e meno avrà vincoli più lo farà, e più ne avrà più cercherà di toglierli, ecco l’usura!
Però, non vorrei far passare il messaggio che la valutazione dell’usura della scarpa sia inutile, ci sono degli eccessi indicativi, noi che ci occupiamo di postura la valutiamo, come valutiamo il piede attraverso podografi, podoscopi, pedane baropodometriche e altre strumentazioni, ma questo quando e se nel piede abbiamo individuato una causa di interesse clinico locale o ascendente, ma queste sono lugubrazioni a carico nostro, per tutti voi…. Usatele e (soprattutto) consumatele!
💥Se non vi aggrada girare a piedi nudi, consumare scarpe o incentivare il mercato delle cinesate, vi linko qui sotto un paio di marche da esempio che rispondono ai requisiti di una scarpa funzionale:
Saguaro: https://it.saguaro.com
Vibram: https://www.vibram.com
Almanacco posturale: https://www.amazon.it/Almanacco-posturale-Consigli-pratici-armonica/dp/8831327356