17/12/2025
È curioso come continuiamo a “esprimere desideri” sperando che qualcosa là fuori si muova al posto nostro, quando la parola stessa ci racconta che il desiderio nasce proprio dal sentirci lontane da ciò che vogliamo.
E infatti succede spesso: chiediamo, speriamo… ma dentro restiamo identiche, con lo stesso linguaggio che ci sabota, lo stesso giudice interiore e le stesse storie che ci raccontiamo da anni.
E allora forse è il momento di smettere di mandare messaggini incomprensibili all’universo e iniziare invece a formulare intenti: chiari, consapevoli, detti con una voce che non chiede “per favore”, ma afferma “io scelgo”.
È un lavoro interiore, non esterno: si fa con le parole che usiamo, con la presenza, con il modo in cui smontiamo ciò che ci limita.
E proprio su questo - sul linguaggio, sugli automatismi, sull’identità e sull’allineamento - a fine gennaio torna la terza edizione di Dialogo con l’Universo🌌.
Per ora ti dico solo questo: se questo tema ti punge un po’… potresti essere già sulla strada giusta.
Se ti va facciamo un gioco: commenta scrivendomi il tuo desiderio, proviamo a riformularlo come un intento 😉