30/10/2025
“Doc, ma mi proponi l’antinfluenzale perché lo dice il Ministero, o perché lo consigli davvero tu?
Che cosa può fare di così grave una banale influenza?”
È la domanda che oggi mi ha fatto una mamma.
Una domanda legittima.
Dopotutto, l’influenza è sempre stata banalizzata, spesso confusa con un semplice raffreddore.
E il fatto che “il vaccino antinfluenzale sia raccomandato per tutti i bambini dai 6 mesi ai 6 anni” sembra, per alcuni, più un “mantra” burocratico che un consiglio dato con convinzione.
Eppure, nella mia “giovane” vita da pediatra, di danni da influenza ne ho visti.
E non parlo solo di broncopolmoniti o otiti.
Parlo di complicanze serie. Neurologiche.
Roba che fa ve**re i brividi.
Che cambia la vita di un bambino e della sua famiglia.
Che costringe a lunghi ricoveri, a mesi di cure intensive, a respirare con una macchina.
La mia storia, fortunatamente, è a lieto fine.
Ma il percorso — dalla diagnosi alla guarigione — è durato mesi.E tutto quel dolore, tutto quel travaglio, erano prevenibili con una semplice vaccinazione.
Il messaggio che invitava alla vaccinazione era arrivato ai genitori, ma passò in secondo piano nella frenesia della vita quotidiana.
Con il senno di poi, quel messaggio e quell’appuntamento avrebbero potuto essere salvifici.
Ecco perché oggi insisto tanto sulla prevenzione.
Perché se ti va bene, ti può ve**re “solo” un’otite o una broncopolmonite…
Ma se ti va male, può arrivare una sindrome di Guillain-Barré, come nel mio caso. O tante altre complicanze che non si dimenticano più.
Chi, come me, ha visto cosa può portare una “semplice influenza” certe cose non le dimentica.
E ogni giorno, con ancora più convinzione, si impegna nella prevenzione.
Questa è la mia storia di vita.
Da qui il mio invito a non sottovalutate l’influenza. A proteggete i vostri bambini.