18/09/2025
Pubblichiamo e condividiamo stupiti che ancora oggi sia necessario dover ribadire chi deve occuparsi di movimento. Con il metodo C.A.MO., creato da un Chinesiologo docente associato al corso di laurea in Scienze Motorie dell'Università degli studi di Firenze, abbiamo trattato centinaia di casi in 40 anni di attività, in stretta collaborazione con MMG, pediatri di libera scelta e medici specialisti impiegando soltanto colleghi chinesiologi. Nel 2000 abbiamo fondato e gestito il Centro Attività Motorie nel presidio ASL 12 Tabarracci di Viareggio fino al 2008. Abbiamo formato al metodo decine di colleghi chinesiologi (dunque soltanto laureati in Scienze Motorie) provenienti da tutta Italia. Siamo liberi professionisti che svolgono con successo e serenamente il proprio lavoro con piena soddisfazione della clientela. Siamo impegnati nel CISM e invitiamo tutti a prendere coscienza di quanto continua ad accadere: persone senza laurea specifica che svolgono indisturbati e con arroganza la nostra professione riconosciuta e definita dallo Stato italiano, esibendo altre lauree o diplomi. Leggere questo post aiuta a chiarire la situazione e ad imparare a scegliere a chi affidarsi per un percorso motorio di salute. IL CHINESIOLOGO È LAUREATO IN SCIENZE MOTORIE
🚨 𝗔𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮 𝗮 𝗳𝗮𝗿 𝗰𝗿𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗶 𝗰𝗵𝗶𝗻𝗲𝘀𝗶𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻 “𝗱𝗶𝗽𝗹𝗼𝗺𝗮 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗼” 𝗽𝗲𝗿 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲.
La dott.ssa 𝗟𝘂𝗰𝗶𝗮 𝗡𝗼𝗹𝗹𝗶 ha risposto con una replica chiara:
👉 La nostra professione è riconosciuta dalla legge (D.Lgs. 36/2021).
👉 Il titolo universitario (L-22, LM-67, LM-68) è già 𝘀𝘂𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗲 𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲.
👉 Nessun corso privato può sostituire o aggiungere valore legale alla Laurea.
𝗟𝗮 𝗴𝗶𝗻𝗻𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶 𝘀𝗮𝗻𝗶 𝗼 𝘀𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗶 𝗲̀ 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗵𝗶𝗻𝗲𝘀𝗶𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼.
💡 Difendiamo con forza la nostra professione e non permettiamo che logiche commerciali sviliscano il valore della nostra formazione universitaria.
Leggi la risposta integrale
https://www.scienzemotoriecism.org/post/difendere-la-professione-con-decisione-come-rispondere-a-tono-agli-enti-di-promozione-sportiva