09/10/2025
Ho trovato bellissimo questo passaggio di Thich Nhat Hanh nel libro "Il sole il mio cuore"
"Hai mai guardato negli occhi chi ami, gli hai mai rivolto l'immensa domanda: "Chi sei amore mio?". Non puoi essere soddisfatto dalle solite risposte, chiunque dei due le dia. "Amore mio, chi sei tu che vieni a me e prendi la mia sofferenza come la tua sofferenza, la mia gioia come la tua gioia, la mia vita e la mia morte come tua vita e tua morte? Chi sei tu, il cui sé è diventato il mio sé? Amore mio, perché non sei una goccia di rugiada, una farfalla, un uc***lo, un pino? ". Non accontentarti di immagini poetiche. Devi domandare e rispondere con tutta la mente e tutto il cuore, con tutto il tuo essere. Un giorno, dovrai anche interrogare la persona che odi di più: "Chi sei tu che mi arrechi tanto dolore, che mi fai nascere dentro così tanta rabbia, tanto odio? Sei un anello della catena di causa ed effetto, il fuoco che mi forgia lungo il sentiero?". Dovrai chiedergli: "Sei forse me stesso?". Devi diventare lui. Essere uno con lui, soffrire le sue sofferenze, provare le sue preoccupazioni, gioire delle sue gioie. Non potete essere 'due'. Il tuo sé non è separato dal suo sé. Tu sei lui, così come sei il tuo amore, così come sei te stesso.
Continua a praticare, finché non ti vedrai nell'uomo politico più crudele e inumano, nel prigioniero torturato più orrendamente, nell'uomo più ricco e nel bambino che muore di fame, solo pelle e ossa.
Pratica fino a riconoscerti in chiunque altro sull'autobus, nella metropolitana, nei campi di concentramento, al lavoro nei campi, in una foglia, in un bruco, in una goccia di rugiada, in un raggio di sole. Medita fino a vedere te stesso in un granello di polvere e nella galassia più lontana.