Dott.ssa Marialisa D'Urso

Dott.ssa Marialisa D'Urso Sono psicologa e psicoterapeuta. Ricevo per consulenze e colloqui psicologici ad adulti ed adolescen

È il momento di fare una pausa... ✨🌸✨
31/07/2025

È il momento di fare una pausa... ✨🌸✨

24/07/2025

ARTEfatto APS é alla ricerca di nuove figure da inserire nel proprio team!

👩‍🏫 Cerchiamo TUTOR per il supporto compiti domiciliare rivolto a bambini e ragazzi con DSA e BES.

🎯 Requisiti preferenziali:
• Formazione in ambito educativo, psicologico o affine
• Competenze o esperienza pregressa con DSA e/o ADHD
• Essere automuniti

📍 Zona: Limena e dintorni

Se sei una persona motivata, empatica e con voglia di fare la differenza, ti aspettiamo!

📩 Per info e candidature: marialisadurso@artefattopd.com


01/07/2025

🏃‍♀️💚 Grazie di cuore a VillaRunConte, la meravigliosa manifestazione di marcia ludica che unisce sport, solidarietà e comunità! Quest’anno hanno deciso di sostenere proprio noi di Artefatto, contribuendo ai nostri progetti con parte del ricavato dell’evento.

Un gesto che per noi significa tantissimo, perché dietro ogni passo fatto c’è un cuore che batte per il bene comune.

Un grazie speciale a Federica, che con amore ha creduto in noi e ci ha accolti fin dal primo momento! 🌈✨

Siamo genitori… ma siamo stati bambini😌🛞L’eredità emotiva che ci portiamo dentro e il coraggio di cambiare rottaDiventar...
07/06/2025

Siamo genitori… ma siamo stati bambini😌

🛞L’eredità emotiva che ci portiamo dentro e il coraggio di cambiare rotta

Diventare genitori è spesso vissuto come un nuovo inizio, un’avventura che ci proietta nel futuro. Eppure, non possiamo affrontare davvero questo compito senza uno sguardo sincero verso il nostro passato. Siamo genitori, sì, ma prima siamo stati bambini. E l’educazione che abbiamo ricevuto, i legami che abbiamo costruito – o che ci sono mancati – hanno lasciato tracce profonde che influenzano oggi il nostro modo di essere madri e padri.

👨‍👩‍👧L’impronta dell’attaccamento

Secondo la teoria dell’attaccamento di Bowlby (1972), il tipo di relazione che sviluppiamo nei primi anni di vita con le nostre figure di riferimento costituisce il modello interno che ci guiderà nei rapporti futuri, incluso quello con i nostri figli. Attaccamento sicuro, evitante, ambivalente o disorganizzato: ogni stile riflette un modo in cui, da piccoli, abbiamo imparato a interpretare l’amore, la vicinanza, la sicurezza.

Un bambino che ha vissuto un attaccamento sicuro avrà interiorizzato l’idea che è possibile fidarsi degli altri, esprimere bisogni ed emozioni senza timore.
Chi invece ha sviluppato uno stile evitante potrebbe crescere con l’idea che è più sicuro non dipendere da nessuno.
Chi ha avuto esperienze ambivalenti o disorganizzate, potrà sperimentare confusione, ansia o ipercontrollo nei legami affettivi.
E tutto questo può riaffiorare, quasi senza accorgercene, proprio nel momento in cui diventiamo genitori.

📉Gli schemi che interiorizziamo

Ogni bambino costruisce delle rappresentazioni interne di sé, degli altri e delle relazioni. Sono questi schemi che, una volta adulti, ci guidano come una bussola invisibile: influenzano come reagiamo allo stress, quanto tolleriamo la frustrazione dei nostri figli, come rispondiamo ai loro bisogni emotivi. Se non abbiamo ricevuto ascolto, potremmo faticare a darne. Se siamo stati giudicati o svalutati, potremmo riproporre – anche involontariamente – lo stesso copione.

Ma non è questione di “colpa”. Nessuno è immune da queste dinamiche. Si tratta piuttosto di prenderne consapevolezza.

🗣️Quando diventare genitori ci mette davanti allo specchio

Diventare genitori è, per molti, un momento di grande impatto emotivo. È proprio in quella quotidianità fatta di richieste, pianti, stanchezza e tenerezza che iniziano ad affiorare parole, gesti, reazioni che credevamo lontani – e che invece ci somigliano fin troppo. Scoprire di ripetere, quasi senza volerlo, frasi dette dai nostri genitori, o reagire come loro in situazioni critiche, può essere un'esperienza dolorosa.

Ci si ritrova a chiedersi: “Ma davvero sto facendo con mio figlio quello che ho tanto sofferto da bambino?” E questa consapevolezza può far male.
Ci mette di fronte a una verità difficile: i meccanismi che abbiamo interiorizzato non scompaiono solo perché vogliamo fare meglio. Servono strumenti, spazio, tempo e spesso anche un accompagnamento terapeutico per riuscire a interrompere quel ciclo e creare un nuovo modo di essere in relazione.

🧘‍♂️La genitorialità consapevole richiede un lavoro profondo

Non basta "motivarsi" a essere genitori diversi. Non basta promettersi di "non fare come i nostri genitori". I nostri automatismi sono più forti delle buone intenzioni. Perché agiamo secondo schemi radicati, spesso inconsapevoli. È qui che la terapia diventa uno spazio prezioso: per rielaborare, per dare senso, per fare pace con il bambino che siamo stati.

Essere genitori consapevoli significa, prima di tutto, riconoscere di essere stati figli. E forse ancora oggi, in parte, lo siamo. Significa attraversare il proprio vissuto per poter offrire ai propri figli una relazione più libera, autentica, riparativa.

👥Una nuova generazione di genitori

Noi, nati negli anni ‘70 e ’80, siamo forse la prima generazione a mettersi davvero in discussione nel proprio ruolo genitoriale. Abbiamo ereditato modelli rigidi, spesso basati sull’autorità, sul “si fa così e basta”, su un’idea di rispetto legata più alla paura che alla relazione. Ma oggi qualcosa è cambiato.

Siamo disposti a guardarci dentro, a riconoscere i nostri limiti, a fare i conti con le nostre fragilità. Cadere e rialzarsi nelle sfide educative non è segno di debolezza ma di un coraggio enorme: quello di non nascondersi dietro l’etichetta del “Io sono la mamma” o “Io sono il papà” detto con tono autoritario, come se bastasse il ruolo per avere ragione. Questo modo di pensare ha già fatto danni nel passato. Oggi possiamo scegliere un’altra strada. Più complessa, sì, ma anche più vera. Una genitorialità che non pretende perfezione, ma autenticità.

🧞‍♂️La genitorialità non è tutta magia

Avere un figlio non è sempre quell’esperienza magica e perfetta che spesso ci viene raccontata. È vero, è un’esperienza profondamente trasformativa ma anche “stravolgente”. Ti cambia nel profondo, ti scombussola. La tua identità entra in crisi, le tue abitudini si sgretolano, i tuoi tempi non ti appartengono più.

Affrontare l’educazione di un figlio – con tutte le sue fasi, i comportamenti problema, i bisogni che mutano – non è una passeggiata. A volte si è stanchi, altre volte disperati, frustrati, stufi. Capita di perdere la pazienza, di reagire male, di sbagliare.

Ma è proprio qui che si manifesta la verità più importante: genitori non si nasce, lo si diventa. Giorno dopo giorno, errore dopo errore, caduta dopo caduta. E, soprattutto, con quel desiderio profondo di rialzarsi ogni volta, per far crescere quell’esserino che è sangue del nostro sangue e che ci chiede una sola cosa: amore. Un amore incondizionato, che non pretende perfezione, ma presenza e verità.

🤷‍♀️Crescere figli non è mai stato facile

Viviamo in una società complessa, veloce, in cui la tecnologia rischia spesso di sostituire – o indebolire – l'importanza delle relazioni umane. I nostri figli crescono in un mondo iperconnesso ma, paradossalmente, sempre più povero di veri legami. E noi genitori siamo spesso chiamati a navigare tra regole, emozioni, schermate e bisogni profondi, cercando un equilibrio che sembra sempre sfuggire.

Ma forse vale la pena ricordare che crescere figli non è mai stato facile. In nessuna epoca è stata una passeggiata. Ogni generazione ha affrontato le sue sfide: la povertà, le guerre, l’autoritarismo, le crisi sociali, le trasformazioni culturali. Oggi ci troviamo di fronte a sfide nuove, ma il cuore del compito genitoriale è sempre lo stesso: esserci, ascoltare, accompagnare. Con presenza, con coscienza, con amore.

La mie sono solo riflessioni.
Vi auguro che siano spunti per... metterci in discussione.
Dott.ssa Marialisa D'Urso
da psicologa, da mamma, da figlia...







*Bowlby, J. (1972). Attaccamento e perdita. Vol. 1: L’attaccamento alla madre. Torino: Boringhieri.

... Quest'anno è vero che ci sosterrai con il 5x1000??? 😉Un piccolo gesto che per noi può fare la differenza 🌸
24/04/2025

... Quest'anno è vero che ci sosterrai con il 5x1000??? 😉
Un piccolo gesto che per noi può fare la differenza 🌸


In questa Pasqua, ti auguro un tempo di rinascita autentica: uno spazio in cui mettersi in discussione diventa un atto d...
20/04/2025

In questa Pasqua,
ti auguro un tempo di rinascita autentica: uno spazio in cui mettersi in discussione diventa un atto di coraggio e il miglioramento interiore una scelta gentile verso sé stessi.
Che sia un’occasione per lasciare andare ciò che non serve più e fare spazio a ciò che nutre davvero.

Buona Pasqua!🐣🌸🐰🌺🍃🐇
❤️


"Non era un bravo ragazzo!" Se uccidi una donna, non sei mai stato un bravo ragazzo.Se non accetti un "no", se pensi che...
05/04/2025

"Non era un bravo ragazzo!"

Se uccidi una donna, non sei mai stato un bravo ragazzo.
Se non accetti un "no", se pensi che l’altro ti appartenga, se confondi l’amore con il controllo, non sei un bravo ragazzo.
Se credi che il rifiuto sia un affronto e non una scelta, allora non hai mai amato davvero.
Il femminicidio è l’ultimo atto — il più estremo e violento — di una cultura che ancora oggi fatica a distinguere l’amore dal possesso, la cura dalla pretesa.
Ed è una cultura che si costruisce presto. Troppo presto. A casa, sui social, nei corridoi delle scuole, nei silenzi degli adulti, nei modelli distorti che ancora tolleriamo.

Serve educazione all’affettività. Ma non una tantum. Non due incontri l’anno per “sensibilizzare”. Serve un percorso strutturato, serio, profondo, che entri nei programmi scolastici come materia viva, continua, trasversale.
Serve insegnare ai bambini e alle bambine a riconoscere le emozioni, a comunicare, a rispettare i confini propri e altrui, a capire che l’altro non è qualcosa da avere ma qualcuno da incontrare.

Perché non possiamo più accettare che dietro ogni donna uccisa ci sia ancora chi dica:
“Era un bravo ragazzo... "

Dott.ssa Marialisa D'Urso




💙
02/04/2025

💙

𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐌𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥’𝐀𝐮𝐭𝐢𝐬𝐦𝐨 💙

Oggi è una giornata importante per sensibilizzare e diffondere una maggiore consapevolezza sull'autismo. È fondamentale conoscere cosa sia davvero e sfatare i falsi miti.

✅ L'autismo è:

Una condizione neurologica che influisce sulla comunicazione, le interazioni sociali e il modo in cui si percepisce il mondo.

Un diverso modo di essere, con punti di forza e difficoltà.

Una parte dell'identità di molte persone, non qualcosa da "curare".

Un insieme di esperienze uniche: ogni persona autistica è diversa dall'altra.

❌ L'autismo non è:

Una malattia da guarire.

Una conseguenza di cattiva educazione o mancanza di affetto.

Solo quello che si vede nei film o in tv: non tutte le persone autistiche hanno le stesse caratteristiche.

Un limite assoluto: con il giusto supporto e comprensione, le persone autistiche possono esprimere il loro pieno potenziale.

L' importanza di una diagnosi precoce dell'autismo porta ad un' intervento tempestivo. Iniziare trattamenti specifici precoci possono favorire lo sviluppo delle capacità sociali, comunicative e comportamentali del bambino.

🧩 Per la scelta dei trattamenti, è essenziale che siano basati su evidenze scientifiche (evidence-based), in modo da garantire l'efficacia dell'intervento.
Affrontare la diagnosi di autismo può essere un'esperienza complessa e dolorosa con una serie di sfide, ma anche opportunità di crescita.
Promuovere una buona inclusione sociale per chi ha una diagnosi di Autismo è fondamentale per creare una società che riconosce nella neurodivergenza un valore.

💙 Creiamo un mondo più inclusivo, fatto di comprensione e rispetto!


Scrivo solo ora perché non ho avuto modo oggi ma  ci tenevo...La Giornata della Memoria è un momento fondamentale per ri...
27/01/2025

Scrivo solo ora perché non ho avuto modo oggi ma ci tenevo...
La Giornata della Memoria è un momento fondamentale per riflettere su uno degli episodi più bui della nostra storia ma è anche un'occasione per guardare alle disumanizzazioni che continuano ad esistere nel mondo, come le guerre, le tratte di esseri umani, la violenza e le discriminazioni. È doloroso constatare che, purtroppo, certi orrori sembrano ripetersi in vari angoli del globo.
Tuttavia, credo che la memoria non debba essere solo un ricordo passivo, ma un invito all'azione. L'educazione è la chiave: insegnare ai nostri figli i valori di rispetto, di dignità e di fratellanza può essere un antidoto potente contro l'indifferenza e l'odio. Ogni generazione ha la responsabilità di custodire la memoria e di trasmetterla in modo che l'umanità non dimentichi mai. Solo così possiamo costruire una società più giusta, in cui ogni individuo sia trattato con la stessa umanità, a prescindere dalla sua origine, religione o status sociale.
🌎La terra è davvero la casa di tutti noi, e questo concetto deve diventare un principio radicato nella nostra vita quotidiana.

Ci sono momenti in cui la routine del lavoro e della vita sembrano inghiottirci, lasciandoci svuotati, come se il nostro...
23/01/2025

Ci sono momenti in cui la routine del lavoro e della vita sembrano inghiottirci, lasciandoci svuotati, come se il nostro spirito fosse stanco e privo di forze. La monotonia delle giornate può farci sentire persi, come se non ci fosse spazio per altro.
Ma anche nei momenti più bui, dobbiamo ricordarci che la vita è unica e preziosa. Ogni giorno ci offre una nuova possibilità di rialzarci, di riprendere il cammino con maggiore consapevolezza, anche quando tutto sembra fermo.
Nonostante le sfide, la bellezza della vita sta proprio nel suo continuo fluire, nelle sorprese che ci riserva, nelle occasioni di crescita che nascono anche dai momenti più difficili. E, se ci fermiamo ad ascoltarci, possiamo scoprire che dentro di noi c'è sempre una forza pronta a ripartire, perché ogni vita merita di essere vissuta a pieno, con passione e speranza e con la consapevolezza che la vita è..."adesso" e noi possiamo scegliere come viverla.





Immagine di freepik

...Sí, sono una di quelle che ha sempre pensato che porsi degli obiettivi all'inizio dell'anno è una pratica preziosa e ...
07/01/2025

...Sí, sono una di quelle che ha sempre pensato che porsi degli obiettivi all'inizio dell'anno è una pratica preziosa e questo per diversi motivi:

✅1. Un nuovo inizio
L'inizio dell'anno rappresenta simbolicamente un momento di rinnovamento. È un'opportunità per lasciare alle spalle il passato, riflettere su ciò che è andato bene o male e ripartire con una mentalità positiva e propositiva.

✅2. Creazione di una visione chiara per l'anno
Definire obiettivi a gennaio aiuta a stabilire una direzione per i mesi a ve**re. Puoi decidere cosa è veramente importante per te e organizzarti in modo più consapevole.

✅3. Motivazione e slancio iniziale
Il senso di novità che caratterizza l'inizio dell'anno stimola la motivazione e l'entusiasmo. Sfruttare questa energia per pianificare e agire aumenta le probabilità di successo.

✅4. Monitoraggio nel tempo
Gli obiettivi annuali possono essere suddivisi in traguardi più piccoli da raggiungere mese per mese. Questo permette di monitorare i progressi regolarmente, mantenendo il focus e l'ispirazione lungo tutto l'anno.

✅5. Creazione di abitudini nuove e migliori
L'inizio dell'anno è un momento ideale per introdurre nuove routine o abbandonare abitudini indesiderate. Gli obiettivi possono essere legati a miglioramenti personali, salute, carriera o relazioni.

✅6. Superare l’incertezza
Senza una guida chiara, è facile sentirsi sopraffatti dalla complessità della vita. Porsi degli obiettivi all'inizio dell'anno riduce l'incertezza, aiutandoti a concentrarti su ciò che conta davvero.

✅7. Incremento della soddisfazione personale
Sapere di aver iniziato l'anno con un piano definito aumenta il senso di controllo e soddisfazione. Ogni piccolo passo verso il raggiungimento degli obiettivi rafforza la fiducia in te stesso.

Come porsi obiettivi efficaci a inizio anno?

- Specifici: chiarisci cosa vuoi raggiungere.
-Misurabili: assicurati che i progressi siano valutabili.
-Realistici: gli obiettivi devono essere ambiziosi ma raggiungibili.
-Temporalmente definiti: dai una scadenza per mantenere il focus.

A inizio anno, stabilire obiettivi non è solo un esercizio di pianificazione, ma un atto di fiducia verso il futuro e verso le tue capacità di migliorarti e crescere.

Allora che aspetti??? Prendi carta e penna, o su note del tuo smartphone, o fai un vocale...
Avere una direzione ...aiuta a mettere passi 😉
Dott.ssa Marialisa D'Urso





Carissimi,il 2025 si apre davanti a noi come un nuovo capitolo, un'occasione per ricominciare con rinnovata forza e dete...
31/12/2024

Carissimi,

il 2025 si apre davanti a noi come un nuovo capitolo, un'occasione per ricominciare con rinnovata forza e determinazione. La vita, con i suoi ostacoli e le sue sfide, spesso ci mette alla prova, ma è proprio lì che troviamo la nostra resilienza e scopriamo il nostro potenziale più profondo.

Che questo anno sia un percorso di rinascita per ciascuno di noi: un tempo per rialzarci, rinnovarci e abbracciare con coraggio il cambiamento.

Auguro a tutti voi un 2025 pieno di luce, serenità e conquiste.
Ricordiamoci che ogni passo, anche il più piccolo, ci porta verso il nostro meglio 🍾🥂

Buon anno!
Con affetto e speranza,
Marialisa D'Urso

#2025









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