22/10/2024
In questi mesi mi sono resa conto di quanto fosse vero l'avvertimento " vedrai, ognuno avrà da dire la sua". All'inizio sorridevo e pensavo " va bene, non c'è problema, in testa tanto io ho la mia" ma la verità è che la gravidanza, e poi la maternità, sono momenti della vita talmente sconvolgenti per una donna/coppia/famiglia che non è possibile prevdere quali travolgimenti emotivi, e di quale portata, ti troverai a vivere.
Avrai paure che non hai mai vissuto, scoprirai tuoi punti deboli che non sapevi esistessero e questo sarà ulteriormente destabilizzante.
Nella letteratura tutto questo è molto chiaro, viverlo sulla propria pelle è un altro paio di maniche. Ci si potrebbe aspettare che le persone che hanno studiato queste cose, e quindi i libri li conoscono, abbiano del riguardo in più, ma spesso anche questa è utopia. E quindi a volte mi chiedo, ma quelle persone che ci sono già passate, come mai perdono empatia? Come mai il commento devono proprio metterlo lì, nella fila dei commenti, e lasciare la loro impronta bruciante, invece che magari fare risorsa della propria esperienza e renderla virtù?
La risposta che mi sono data è " perché ci sono passate anche loro" . Ci sono passate, hanno avuto le loro paure e le loro fatiche ma forse tutti questi pezzi non sono poi stati rielaborati, compresi, ri-incastrati fra di loro. E quindi, una volta ancora di più, mi rendo conto quanto l'aiuto psicologico sia fondamentale, non solnel momento della crisi, ma soprattutto quando sentiamo noi stessi fare un commento che mai avremmo voluto ricevere, perché è lì che si sta perdendo la consapevolezza dell'umanità che si desidera avere.