Filippo Bresciani Psicologo Livorno

Filippo Bresciani Psicologo Livorno Sostengo psicologico ad adolescenti e adulti. Iscritto all'Ordine della Toscana n°9768. Formazione analitica: dal 2017 svolgo un percorso di analisi dal Dott.

Compio i miei studi in Psicologia Clinica e della Salute alla Scuola di Psicologia dell'Università di Firenze discutendo la tesi sperimentale dal titolo "Tattiche di potere e polarizzazione nelle dinamiche dei piccoli gruppi online". Bichisecchi, Psicoanalista e allievo di D. Meltzer che a sua volta si è formato con W. Bion. Partecipo a supervisioni di casi clinici di gruppo a Pisa presso l'Associ

azione Psicoanalisti Pisa. http://www.psicoanalisipisa.it/index.html

Lavoro:

-Psicologo

-Docente di Sostegno alla Scuola Primaria e Secondaria Maria Ausiliatrice e Santo Spirito di Livorno. Mi sono occupato di volontariato grazie ai Pirati della Plastica, organizzando eventi di pulizia delle spiagge. Ho collaborato con Uni Info News, un'associazione culturale livornese.

Ho avuto il piacere di collaborare con Torretta Volley Livorno  e con il mio collega Dott. Adriano De Carlo, incontrando...
10/04/2025

Ho avuto il piacere di collaborare con Torretta Volley Livorno e con il mio collega Dott. Adriano De Carlo, incontrando una squadra competitiva, determinata, piena di energia e domande silenziose.

Ci siamo allenati – sì, anche la mente si allena – a gestire le difficoltà perché si fa squadra non solo in campo ma anche nelle relazioni, nei piccoli e grandi problemi che a 12 anni sembrano montagne insuperabili. Per questo abbiamo portato uno spazio di ascolto, riflessione e crescita, lontano da punteggi e classifiche.

Uno dei temi centrali è stato quello delle emozioni: spesso impariamo a "tenere tutto dentro" per non distrarsi, per non sembrare deboli, per non far perdere la pazienza agli adulti e allora dar voce a quello che si prova è necessario per vivere una vita più autentica.

Abbiamo scoperto insieme che parlare di come ci si sente non è un ostacolo alla performance, ma una risorsa, che riconoscere un’emozione è già un passo per attraversarla e che non serve nascondere la paura, la rabbia o la delusione per essere considerate forti. Anzi, c’è una forza speciale nel riuscire a dire: "Oggi mi sento così, e va bene così."
È in quello spazio di autenticità che nasce la fiducia, in sé e negli altri. E da lì, si può costruire molto.

Abbiamo anche parlato di problem solving, di come affrontare gli ostacoli, dentro e fuori dal campo. E anche di come imparare a chiedere aiuto, che non è un segno di debolezza, ma un atto di coraggio.

Porto con me le loro domande, le loro risate, i loro silenzi pieni di senso e la consapevolezza sempre più forte che lo sport, se accompagnato da uno sguardo educativo, può diventare un terreno potentissimo per far crescere persone più consapevoli, libere e forti.

Se lavori con gruppi sportivi giovanili o ti occupi di educazione, ti invito a pensare a quanto può essere prezioso inserire uno spazio psicologico nel percorso dei ragazzi e delle ragazze. Perché il benessere mentale non è un lusso: è una base solida su cui costruire tutto il resto.

Ringrazio il collega e amico Dott. Adriano De Carlo per la sua preparazione e professionalità, la Torretta Volley Livorno e l'allenatore Jacopo per l'opportunità che ci hanno dato.
Infine un grazie speciale va alle ragazze di questa squadra, che ci hanno insegnato più di quanto noi siamo riusciti a trasmettere.

Grazie per la vostra fiducia, per ogni parola detta e non detta, per la voglia di mettervi in gioco anche quando era difficile.
Mi avete ricordato che crescere è un’avventura coraggiosa, e che farlo insieme rende tutto più possibile.

🌟 Neuromarketing e vendite immobiliari: un viaggio nella Psicologia della scelta 🌟Di recente, ho avuto il piacere di col...
27/10/2024

🌟 Neuromarketing e vendite immobiliari: un viaggio nella Psicologia della scelta 🌟

Di recente, ho avuto il piacere di collaborare con Toscana One un'azienda di servizi immobiliari in continua crescita sul territorio toscano, in un percorso formativo dedicato al Neuromarketing applicato alle vendite immobiliari.

L'obiettivo non era solo quello di migliorare le tecniche di vendita, ma di aiutare i partecipanti a entrare davvero nella mente dei clienti, comprendendo i meccanismi profondi che guidano le loro decisioni.

Abbiamo esplorato le basi del Neuromarketing, scoprendo come il cervello umano sia stratificato in bisogni che vanno dai più semplici e istintivi a bisogni emotivi e relazionali fino ad arrivare a necessità più alte ed elevate.

È stato affascinante vedere la reazione dei partecipanti quando hanno capito come l'uso dei colori, il layout degli spazi, e persino le parole giuste possano trasformare l’esperienza d’acquisto in qualcosa di più profondo e coinvolgente.

L’integrazione di queste conoscenze nel processo di vendita consente di affinare le proprie strategie commerciali.

💡Il corso ha lasciato tutti con una nuova consapevolezza: applicare queste conoscenze alla vendita non significa solo aumentare le possibilità di successo commerciale, ma anche costruire relazioni autentiche e durature con i clienti. Questa capacità di "leggere" e rispondere alle loro necessità è, in fondo, ciò che crea valore a lungo termine e fa la differenza in un settore così competitivo come quello immobiliare.

🙏 Grazie a tutti coloro che hanno partecipato a questo percorso formativo!
È stato un piacere condividere queste conoscenze con voi e vedere il vostro entusiasmo nel voler applicare nuovi strumenti per migliorare le relazioni con i clienti. Sono convinto che, grazie al vostro impegno e alla vostra dedizione, riuscirete a fare la differenza nel settore immobiliare, creando esperienze di valore e connessioni autentiche.

-L’arte della Psicoanalisi libera-Nel mondo scientifico in cui viviamo sembra che l’arte non abbia posto; parole come cr...
02/06/2024

-L’arte della Psicoanalisi libera-

Nel mondo scientifico in cui viviamo sembra che l’arte non abbia posto; parole come creatività, emozione, anima, spiritualità, sogno, fantasia, amore (e altre) acquistano senso solo se possono essere operazionalizzate cioè misurate con strumenti che restituiscono una certa oggettività.

Gli strumenti che non rientrano nell’ambito scientifico vengono resi marginali, degradati, depotenziati.

Meltzer e Williams in “Amore e timore della bellezza” affermano che
“non è possibile per una forma d’arte, per quanto precisi siano i suoi metodi descrittivi o sistematiche le sue verifiche delle scoperte, essere rispettabile (in senso scientifico). Una forma d’arte deve essere altamente individuale e le sue opere irripetibili.
L’arbitro del suo valore è strettamente il giudizio personale e il suo impatto deve perciò variare con la ricettività del suo destinatario (cioè l’analizzando).”

Freud ha scoperto un metodo che permette a due persone di avere la conversazione più interessante del mondo, di ora in ora, anno dopo anno, cioè in sedute ognuna diversa dall’altra e quindi uniche.

Apprendere dall’esperienza porta ad una crescita che non ha limiti e attraverso la Psicoanalisi Libera è possibile sperimentare la bellezza del metodo con cui la mente pensa le sue esperienze.
Questa libertà può apparire infruttuosa per il metodo scientifico ma all’interno di ogni essere umano è presente un “dispositivo spirituale” che sente, interpreta e direziona la vita verso le proprie corde. Ognuno di noi ha la propria musica ed emana delle vibrazioni altamente personali che non possono essere accomunate all’esperienza di altri.

“L’acqua tranquilla,
immobile e stagnante si stendeva sulla mia mente
con un peso perfino piacevole e il cielo
mai così bello, sprofondava
nel mio cuore, e mi tratteneva come un sogno.”

"Il preludio", W. Wordsworth.

-Dipendenza affettiva-Nella nostra cultura la dipendenza viene spesso percepita e definita in un'accezione negativa. La ...
27/04/2024

-Dipendenza affettiva-

Nella nostra cultura la dipendenza viene spesso percepita e definita in un'accezione negativa. La nostra mente pensa subito alla dipendenza da nicotina, dall'alcool, dalle droghe, dal gioco d'azzardo, da internet e anche da relazioni tossiche (e molte altre).

In questo senso vengono somministrate cure e percorsi per guarire da queste dipendenze. Questo tipo di aiuto è in parte marginale perché la dipendenza è parte integrante della nostra società.
Il capitalismo e nello specifico il consumismo basano il loro operare sul bisogno di acquistare e consumare oggetti e idee che in realtà non ci servono e per rinnovare questo bisogno hanno necessità che si sviluppi in noi un certo grado di dipendenza (altrimenti non potrebbero vendere in maniera costante e ciclica). Da una parte c'è la lotta alla dipendenza mentre dall'altra l'incentivazione a dipendere.

Anche una parte della psicologia risente dell'assunto per cui la dipendenza è qualcosa da combattere perché viene vista come l'antitesi dell'autonomia e della libertà. Dire a priori quanto durerà un percorso significa circoscrivere il rischio di dipendenza. In questo senso la persona verrà accolta solo in parte, come se il professionista nell'accoglierla tenesse un piede sempre fuori dalla relazione.
In questo scenario lo Psicologo non entra in una sintonia profonda e intensa con la persona perché terrà una parte di sé fuori. Questa predisposizione a non entrare in relazione completamente instaurando un rapporto di reciproca dipendenza non dà la possibilità a certi contenuti mentali di emergere. Questo tipo di relazione sarà poco efficace, o meglio, non prenderà in considerazione parti fondamentali della mente della persona.
Stare con un piede fuori dalla relazione significa riconoscere solo una parte dell'essere umano, rinunciando a sfere importanti e dense di significati.

Quello che ormai è assodato è che ogni essere umano sviluppa se stesso grazie a relazioni di dipendenza affettiva. Quando un bambino viene alla luce instaura un rapporto di assoluta dipendenza con il genitore senza il quale non ci potrebbe essere l'evoluzione di ogni sua parte fisica e nella sua totalità come essere umano dotato di una spiritualità, cioè di una sua unicità che lo contraddistingue da altre persone.
Significa che dentro di noi esiste una dimensione o un dispositivo di dipendenza senza il quale non potremo crescere. La dipendenza è quindi una parte strutturata della nostra identità.

In seduta accettare come parte naturale e fondamentale la dipendenza affettiva significa stare interamente dentro una relazione; la persona ha dunque la possibilità di fare esperienza di se stesso come intero, non come parte.
Accettare di dipendere significa poter stringere un legame radicato, profondo per poter manifestare tante parti di sé, sperimentando la propria interezza, la totalità della propria esistenza. Da questo terreno nasce, cresce ed evolve la nostra mente che non sa solo tener di conto e leggere, ma in maniera creativa emerge e stabilisce se stessa. Lo scopo di questo tipo di dipendenza è quello di essere se stessi e per far sì che questo avvenga c'è la necessità di vivere legami profondi e duraturi con gli altri (maestri, partner ecc.).
Un legame di dipendenza sana con il proprio analista permette alla mente di svilupparsi e su quel terreno avviare un processo di critica. In questo senso criticare significa stare in un dialogo in cui avviene un continuo scambio di idee, dove lo scopo è appunto lo sviluppo della propria mente (unica e irripetibile). Questo dona all'essere umano un senso pieno, vivo e ricco della propria esistenza, fonda uno stato interiore di sicurezza portando ad una mente libera e creativa.

Dott. Filippo Bresciani

Foto: Platone e Aristotele in Scuola di Atene

Bianca è una ragazza di 17 anni che ha smesso di andare a scuola. Questo disagio era iniziato dalla scuola media ma in q...
19/02/2024

Bianca è una ragazza di 17 anni che ha smesso di andare a scuola. Questo disagio era iniziato dalla scuola media ma in qualche modo era riuscita ad arrivare fino alla fine. Alle superiori la sofferenza era diventata insostenibile facendole vivere questa situazione con molta rabbia. Definiva i professori incapaci e riteneva inutile ciò che spiegavano, i coetanei erano visti come superficiali, senza argomenti e i genitori non la comprendevano, in particolare descriveva il padre “borderline” e un fallito.

Rifiutava completamente qualsiasi cosa provenisse dall'esterno e tale rigetto veniva consumato concretamente fuori dalla scuola, vomitando ogni giorno. Da questa situazione ha deciso poi di ritirarsi.

Parto con la mia riflessione descrivendo il termine ritiro: deriva da riti**re -ti**re indietro o in dentro- che tra i suoi significati ha anche quello di “restringersi per poi prosciugarsi” e “ritirarsi per non essere investito, colpito”. Bianca è prosciugata poiché vive senza limiti né regole e allo stesso tempo non vuol esserne investita.

A scuola per esempio che regole si incontrano?
Frequentare, ascoltare i professori (perché sono i professori, cioè dei Super-Io) e studiare. La ragazza non è entrata in questa ottica poiché è stata liberata da ogni regola e giudica gli altri, enuncia sentenze, punisce, critica tutti.

L'assenza di regole è innanzitutto assenza di un'organizzazione e la prima forma di organizzazione la troviamo nella famiglia, successivamente nella scuola.
Bianca si erge a giudice perché non c'è nessuno che abbia stabilito delle regole e allora diventa lei stessa la regolatrice delle funzioni familiari. In questa prospettiva prova a fare il meglio che può nella definizione delle regole, attingendo dalla dimensione psicologica (come giudicare il padre borderline) ma le manca tutta una dimensione interiore che le servirebbe per crescere e svilupparsi.

La scuola non è solo scuola ma è il nostro atteggiamento nei confronti della scuola...non avendo formato un senso intimo regolatore non può accettare quello presente nella scuola (come le regole basilari di studiare, frequentare ecc.) e allora, come accade spesso, lo studente si prende la briga di offendere gli insegnanti e di non ascoltarli perché non riesce a stabilire una relazione tra il suo Super-Io e quello dell'insegnante (e della scuola).

Ma l'assenza di regole a cosa porta? Alla libertà di tutto, e non solo di aspetti positivi. Si liberano in noi le nostre più profonde paure, le angosce più terrificanti che ci assalgono perché mancando dei limiti ci sentiamo perseguitati proprio dalla loro assenza.

Bianca però ci dimostra che anche se rifiuta le regole ne ha bisogno: criticare, giudicare, sentenziare non è un tentativo di stabilire delle leggi?

Gli adulti danno i loro valori e le loro idee, giuste o sbagliate che siano, permettono ai giovani di confrontarsi con qualcosa, sennò con cosa si confrontano?

In analisi conta molto di più la personalità definita dello Psicoanalista che le tecniche apprese. Per un giovane è utile il confronto con un altro essere vivente dotato di idee, convinzioni e valori.

Ecco che è importante definire chi siamo, cioè definire i nostri valori, le nostre pulsioni, i nostri desideri, le nostre convinzioni ed idee così ci possiamo confrontare con i giovani. Anche se il giovane non segue ciò che diciamo, l'importante è che l'analista riesca a suscitare una risposta.

Bianca, come ogni giovane, ha bisogno di confrontarsi con qualcuno che abbia una mente ben definita per offrirle uno stimolo guida, per riflettere e per costruire la propria personalità sulla base di un confronto stimolante.

Il lavoro dello Psicologo non si ferma soltanto a curare il sintomo e a dare risposte risolutive ma significa tentare di stabilire un senso più ampio e spirituale per poter vivere un pieno e profondo contatto con la nostra più sentita e intima natura.

Dott. Filippo Bresciani

Alcune persone riescono a superare facilmente un problema mentre altre rimangono bloccate, sperimentando sofferenza e de...
12/01/2024

Alcune persone riescono a superare facilmente un problema mentre altre rimangono bloccate, sperimentando sofferenza e delle vere e proprie tempeste affettive.

In questi casi sentiamo il bisogno di risolvere tali problemi cercando una soluzione, una strategia, una tecnica o uno strumento in grado di annientare la sofferenza provata.
Così facendo cerchiamo una via d'uscita attraverso la razionalità ma, come sappiamo, all'interno di noi esistono altre realtà importanti o altri sensi come il senso emotivo e spirituale.

In questa ottica superare una difficoltà può significare lasciare apparire sensi più elevati, più ampi, con altre sfumature e altri sapori; in altre parole si lascia emergere nuove prospettive meno razionali e più vicine alla nostra più sentita e intima natura.

Il problema quindi non viene risolto in modo logico ma sbiadisce di fronte ad un orientamento esistenziale nuovo e più elevato. Porre sotto un'altra luce ciò che ci fa soffrire cambia l'orizzonte di senso di ogni individuo.

Indirizzo

Livorn

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Filippo Bresciani Psicologo Livorno pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Filippo Bresciani Psicologo Livorno:

Condividi

Digitare