18/06/2025
Quante volte il tuo bambino sembra “perdersi” in se stesso, non risponde, o fatica a rimanere presente e coinvolto nelle interazioni o attività? Questi momenti possono essere difficili per entrambi.
Il neuropsichiatra Bruce Perry ci insegna un concetto fondamentale: per supportare un bambino (specialmente se sta affrontando sfide evolutive o traumatiche), dobbiamo prima aiutarlo a sentirsi calmo e connesso. Non possiamo aspettarci che impari, si regoli o comunichi efficacemente se il suo cervello è in uno stato di allerta o disorganizzazione.
Il suo mantra è semplice ma potente: “Regola, Poi Relaziona, Poi Ragiona”.
🤱🏻Regola: Prima di tutto, aiutiamo il bambino a calmarsi. Questo significa usare attività ritmiche, ripetitive, prevedibili (dondolare, cantare, camminare, toccare). Sono azioni che portano il corpo e il cervello a uno stato di maggiore organizzazione.
🔅Relaziona: Una volta che il bambino è più calmo, possiamo entrare in relazione con lui. Questo significa stabilire un contatto visivo, condividere un sorriso, un tocco gentile, giocare insieme. È costruire un ponte di sicurezza e fiducia.
🧠Ragiona: Solo a questo punto, quando il bambino è regolato e connesso, sarà in grado di apprendere, ascoltare, comprendere e ragionare.
Come terapista esperta nel Modello DIR e nelle sfide legate a processamento sensoriale, regolazione e comunicazione, so quanto sia cruciale questo approccio. Lavorare sulla regolazione e sulla relazione è la base per ogni progresso significativo.
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💬 Hai mai notato come il tuo bambino risponde a movimenti o suoni ritmici?