
15/07/2025
Oggi sono critica. “Scusate”.
Questa volta nasce dall’irritazione che provo quando leggo post negativi sui giovani che oggi festeggiano la loro maturità in un modo che è “troppo”. Perché alla fine è solo un diploma.
“Non è mica la laurea, è la scuola dell’obbligo, ai miei tempi non si faceva così!’? 🙄
Ecco perché questa frase è un po’ fuorviante.
Il diploma è un vero e proprio rito di passaggio. Non è solo un pezzo di carta, ma il riconoscimento di un cambio di status importantissimo nella vita di ognuno. Ignorare questa transizione significa sminuire un momento di crescita fondamentale!
A livello psicologico, celebrare questi momenti (che sia con fiori, spumante o un semplice abbraccio) è vitale! Il riconoscimento alimenta la nostra autostima, valida l’impegno e ci dà una spinta incredibile per il futuro. Le celebrazioni creano ricordi positivi che ci accompagnano e ci danno forza.
E quel famoso ‘ai miei tempi’? Spesso è una idealizzazione del passato. Le generazioni precedenti hanno vissuto un periodo dove la mancanza di affetto e la minimizzazione delle emozioni erano diffuse. Non è detto che quello fosse il modo migliore di affrontare le cose, anzi, poteva generare un vuoto emotivo.
Oggi più che mai, celebrare questi passaggi è FONDAMENTALE! Tra social network e le crescenti difficoltà emotive dei giovani, offrire riconoscimento e validazione è un atto di cura potentissimo. Aiuta a costruire una forte identità e a sentirsi visti e apprezzati.
Screditare questi momenti potrebbe essere una difesa da parte dell’adulto, forse proiettando ciò che a loro è mancato. Ma dare valore ai successi dei giovani non è una ‘smanceria’, è un investimento nel loro benessere!
❤️