20/10/2025
La scorsa settimana siamo stati a Parma per tenere - nell'ambito della rassegna "Il Rumore del Lutto 2025" - un laboratorio didattico con i ragazzi del liceo linguistico Marconi sul tema "Il mondo animale che non vediamo".
Sì, anche stavolta abbiamo parlato di morte e di lutto, perchè ragionando sulla morte possiamo riflettere sulla vita, e perchè affrontando il tema del lutto possiamo comprendere meglio come viviamo le nostre relazioni.
Ed anche stavolta abbiamo parlato di animali, i quali rappresentano il nostro "altro" per eccellenza, in quanto diversi da noi ma non troppo, e per questo capaci di farci da specchio o - come ha detto il filosofo Jacques Derrida - di "interrogarci" con il loro sguardo.
E attraverso i loro occhi, osservando cioè la condizione da cui gli animali ci guardano (se dal divano di casa piuttosto che da un camion proveniente da un allevamento intensivo), abbiamo potuto constatare come la società che abbiamo costruito sia basata fondamentalmente sulle disuguaglianze, una società in cui non a tutte le vite viene attribuito lo stesso valore, e di conseguenza nemmeno a tutte le morti. Questo vale per gli "animali umani" così come per gli "individui non umani", spesso discriminati in base alla specie di appartenenza.
Siamo infatti capaci di provare grande dolore per la morte del nostro cane e/o gatto, e allo stesso tempo di restare indifferenti alle sofferenze provocate quotidianamente, sia in vita che in morte, a milioni di animali cosiddetti "da reddito".
Eppure sappiamo che ciò che accomuna ciascun individuo, umano e non, è semplicemente il desiderio di vivere in pace e senza sofferenze indotte, essendo la vita già di per sè fragile e complicata.
È questa una consapevolezza scomoda, a cui solitamente preferiamo non guardare e con cui non ci piace dover fare i conti: la consapevolezza che noi uomini siamo capaci di grandi cose, ma anche di terribili. E che per realizzare un cambiamento e iniziare a concepire un mondo migliore non sono certo le capacità a mancarci, ma piuttosto la volontà.
Un sentito ringraziamento a IRDL per averci dato l'opportunità di trattare questi temi importanti e delicati in un'aula scolastica, al Liceo Marconi per il coraggio e la "vision", alla prof.ssa Pezzarossa per la calorosa accoglienza, e soprattutto ai ragazzi per l'attenzione e la partecipazione.