18/08/2025
Narcisismo. Famiglia e figli.
Una famiglia dovrebbe poter essere percepita dai figli come un nido sicuro, come un'oasi in cui rifugiarsi, in cui sentirsi protetti, accolti, curati, amati, un luogo in cui ogni membro abbia la sua importanza, la propria libertà di espressione, in cui ciascuno possa vedere ascoltate le opinioni personali ed i suoi bisogni, possa sentirsi rispettato, in cui non si venga strumentalizzati, accusati, sminuiti, derisi, giudicati, repressi, violati psicologicamente e/o fisicamente.
Purtroppo la situazione è ben diversa nelle famiglie in cui uno dei genitori è un narcisista perverso, in cui tutti sono tenuti ad agire in funzione sua, dei suoi capricci, desideri, in cui tutti i valori poc'anzi citati, vengono soppiantati da abusi psicologici, fisici, ipercontrollo, distorsione od intensa negazione della realtà, mancato riconoscimento dei meriti, apparenza piuttosto che essenza, terrore di deludere il membro narcisista, insinuazione di sensi di colpa e complessi di inferiorità, inibizione nel muovere una qualsivoglia critica nei confronti di un despota.
In un siffatto nucleo, ogni disaccordo si trasforma in intimidazione, ogni confronto diretto in liti furiose.
In queste famiglie non esistono gusti personali, né opinioni proprie. Esse si fondano su regole cui ciascuno dei membri è tenuto ad attenersi, finché uno di loro (solitamente un figlio), non si ammala gravemente, facendo emergere la disfunzionalità dei rapporti al loro interno, o prende le distanze da tali dinamiche negative, deleterie, opprimenti, sofferte e squallide.
In genere, queste regole attengono:
1- al mantenimento del silenzio riguardo quello che accade tra le quattro mura, ben celato da una impeccabile apparenza;
2- all'omertà sull'infedeltà del genitore narcisista, cosa che pone i figli in balìa di emozioni contrastanti: reticenza a parlare per il timore di perdere il rapporto con il proprio genitore e la vergogna per il comportamento da lui assunto, irrispettoso nei riguardi dell'ignara madre.
A furia di somatizzare l'angoscia della ingestibilità delle situazioni disfunzionali e complesse generate dai genitori, i figli del narcisista perverso potrebbero manifestare una serie di reazioni emotive apparentemente inspiegabili: rabbia irriconosciuta, senso di vuoto, di inadeguatezza e di imperfezione, episodi d'ansia e di depressione, difficoltà a comprendere esattamente cosa provino, confusione per i limiti imposti, oscillanti tra estrema rigidità ed inesistenza degli stessi.
La cosa più significativa è che, quando diventano adulti, senza accorgersene e senza avere adeguatamente elaborato tali vissuti, potrebbero comportarsi esattamente nel modo in cui i genitori odiati si comportavano con loro. Si tratta di dinamiche intergenerazionali, destinate a ripetersi coattivamente, finché un membro della famiglia non se ne discosti, ponendo fine al circolo vizioso.
Con un genitore narcisista, i figli non possono sviluppare un autentico "Io", perché costretti a riflettere la disfunzionalità e conflittualità della coppia genitoriale. Così, se un padre narcisista svaluta costantemente la madre dinanzi ai figli, il figlio maschio imparerà a sminuire, screditare, minimizzare i meriti della sorella e/o delle donne con cui entrerà in relazione; se un genitore narcisista erge a prediletto uno dei figli, relegherà automaticamente l'altro nel ruolo di "capro espiatorio", perché gode nel generare tensioni tra gli altri membri della famiglia e perché necessita di realizzazione attraverso il prescelto e di proiettare gli aspetti inaccettabili di sè sull'altro. L'uno verrà dunque sacrificato sull'altare della propria gratificazione, l'altro impiegato come "cestino della sua immondizia psichica".
Un genitore narcisista ha difficoltà a riconoscere il figlio come un soggetto autonomo e potrebbe arrivare ad osteggiare in età adulta ogni suo tentativo di affrancarsi dalla famiglia, di creare una vita propria, boicottando le relazioni amicali e/o i rapporti di coppia che potrebbero in qualche modo allontanarlo da sé, osteggiando ogni forma di emancipazione, trovando un intoppo per ogni opportunità lavorativa od abitativa.
Ciò accade perché il genitore narcisista tende a vedere il figlio come un'estensione della propria persona, come uno strumento per soddisfare i propri bisogni e convalidare la propria grandiosità e riuscita in qualità di figura genitoriale. Questo non è indice di amore o di interessamento, in quanto il genitore narcisista è fondamentalmente distaccato e disinteressato riguardo i bisogni ed i desideri della prole, completamente assorto dalle proprie necessità e da ciò che vuole.
Inoltre, i genitori narcisisti, quando si sentono criticati o messi in discussione dai propri figli, o quando questi ultimi esprimono le proprie emozioni ad esempio piangendo od arrabbiandosi, possono mostrare rabbia ed aggressività in conseguenza delle aspettative disattese di convalida, del fastidio nel ricevere un'altrui richiesta di soddisfacimento di esigenze personali.
A differenza di un genitore sano disposto a fare sacrifici per il benessere dell'intero nucleo, un genitore narcisista potrebbe aspettarsi che siano i figli a farne e, pur di ottenere ciò che vuole, sarebbe disposto addirittura a mettere in secondo piano eventi importanti che riguardino la vita di questi ultimi (come ad esempio una cerimonia di laurea, una gara di atletica, una recita scolastica), anteponendo i propri bisogni, quanto pogrammato per allietare se stesso.
Il genitore narcisista può essere invadente, in quanto non concepisce il confine tra il proprio spazio personale e quello altrui: per lui non esiste l’alterità, gli altri sono un prolungamento del proprio Sè. Anche il bambino viene visto come uno strumento per convalidare se stesso e questa concezione gli fa arrogare il diritto di interromperlo qualsiasi cosa stia facendo, di inoltrare pretese, di porre domande inquisitorie, di essere infruttuosamente critico nei confronti di quelle che sono le sue scelte, di essere invadente, di fare commenti pesanti anche sull'aspetto fisico (perché così come accade per il partner, del cui corpo il soggetto narcisista sente di poter disporre a piacimento, stabilendone peso, abbigliamento, etc, lo stesso si verifica per i figli), nonostante questo possa metterlo a disagio.
A differenza di un genitore sano, che dispensi il proprio amore in maniera equa tra i suoi figli, nel caso del genitore narcisista si assiste a evidenti favoritismi: egli non mostra remore nel palesare la propria preferenza per un figlio piuttosto che per un altro, mettendo talvolta in competizione i fratelli e traendo soddisfazione dalla situazione conflittuale generata e dalla dimostrazione della propria influenza sullo stato d'animo degli altri componenti del nucleo familiare.
Pertanto un genitore narcisista potrebbe complimentarsi eccessivamente con un figlio, cui attribuirà il ruolo di "figlio d'oro" e parlare male dell'altro, bistrattandolo, screditandolo, relegandolo nel ruolo di "capro espiatorio". Nessuna delle due posizioni risulterà essere privilegiata, perché il figlio d'oro dovrà attenersi a quelle che sono le aspettative genitoriali, onde evitare ripercussioni dolorose ed il capro espiatorio sarà quello perennemente sminuito, individuato come cestino dell'immondizia degli scarti psichici genitoriali.
Le conseguenze di questo atteggiamento, oltre a ravvisarsi nel clima di competizione all'interno dell'ambito familiare, si manifestano sotto forma di disagio, di insicurezza da parte del figlio/capro espiatorio e di convinzione di dover assecondare a tutti i costi od impressionare il genitore narcisista, onde evitare la sua ira e per mantenere una buona posizione all'interno dell'unità familiare, mettendo perennemente in secondo piano le proprie esigenze, la realizzazione della propria stessa vita, nel caso del figlio d'oro.
I genitori narcisisti, inoltre, tendono ad incolpare i figli per meglio manipolarli e nel contempo per deresponsabilizzarsi. Perseverano nel colpevolizzarli e nel suscitare in loro sensi di colpa. Possono essere crudeli specialmente quando si sentono criticati, o quando percepiscono nei commenti dei loro figli una potenziale ferita narcisistica. Al pari dei soggetti con struttura borderline di personalità, potrebbero fare sentire i figli di peso, gravandoli di responsabilità che non hanno ("mi devo alzare presto per andare a lavorare, per dare da mangiare a te"; "sono così stanco, perché devo lavorare per provvedere a voi"; "avrei potuto fare chissà quale carriera ed invece, per stare al tuo fianco e crescerti, ho dovuto rinunciarvi"). La conseguenza di questo atteggiamento è:
- un'interiorizzazione di tale rimando genitoriale, che si tradurrà nella tendenza ad auto-colpevolizzarsi, ad incolpare se stessi continuamente, ad essere eccessivamente autocritici e poco compassionevoli nei propri riguardi;
- un'adultizzazione precoce del bambino, dovuta ad una inversione dei ruoli, perché è come se il genitore narcisista si aspettasse che il figlio gli facesse da caregiver, prendendosi cura di lui. Per riuscirci, ricorrerà ad atteggiamenti manipolatori, del tipo: "io ho sacrificato la mia vita per te, ho rinunciato a tante cose per crescerti e quindi adesso tu devi sentirti in debito nei miei riguardi, devi contraccambiare".