Linda Bertolani Psicologa Psicoterapeuta

Linda Bertolani Psicologa Psicoterapeuta Credo nei PERCORSI. E credo anche che le crisi (piccole e grandi) generino nuove vite. ♥️

18/09/2025

Ecco, se dovessi scegliere come sintetizzare la dinamica che si instaura con un/una narcisista patologico/a ... Lo farei esattamente così!!
Un video ironico ma che descrive con efficacia il dramma di una relazione abusante e il tentativo disperato di cambiare l' impossibile.
Buona visione!

✨ Abuso e memoria corporea: quando il corpo ricorda ciò che la mente prova a dimenticare ✨Quando parliamo di abuso, non ...
08/09/2025

✨ Abuso e memoria corporea: quando il corpo ricorda ciò che la mente prova a dimenticare ✨

Quando parliamo di abuso, non parliamo solo di ciò che accade in modo evidente – un atto fisico, una violenza, una parola distruttiva. L’abuso può assumere forme diverse: fisico, sessuale, psicologico, emotivo. In comune hanno una caratteristica fondamentale: lasciano segni profondi, spesso invisibili agli occhi esterni.

Molte persone, anche a distanza di anni, si accorgono che il corpo “ricorda”.
👉 Mal di stomaco improvvisi, tensioni muscolari croniche, difficoltà respiratorie, insonnia, attacchi di ansia: il corpo parla, anche quando la mente non trova le parole.

Questo accade perché le esperienze traumatiche non si registrano solo nella memoria cosciente, ma anche nel nostro sistema nervoso e nei tessuti corporei. È la cosiddetta memoria corporea dell’abuso: un ricordo che non passa attraverso i pensieri, ma attraverso le sensazioni e le reazioni fisiche.

💡 Riconoscere questo è importante: non significa che siamo “deboli” o che “non siamo andati avanti”. Significa che il corpo custodisce la nostra storia, e che può aver bisogno di tempo, cura e sostegno per sentirsi di nuovo al sicuro.

La psicoterapia, in questi casi, può aiutare a riconnettere mente e corpo, restituendo alla persona la possibilità di sentirsi intera, di dare un significato a ciò che è accaduto e di ritrovare fiducia nei propri confini e nel proprio spazio interiore.

🌱 Ricorda: ciò che hai vissuto non ti definisce. La tua storia merita di essere accolta con rispetto e delicatezza.

"Rendi cosciente l'inconscio, altrimenti sarà l'inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino"(C.G. Jung) Qu...
29/08/2025

"Rendi cosciente l'inconscio, altrimenti sarà l'inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino"
(C.G. Jung)

Quante volte ci troviamo a ripetere gli stessi schemi, a compiere scelte che sembrano “capitarci” senza una vera spiegazione?
Spesso non si tratta di destino, ma di parti di noi che agiscono in silenzio: ricordi, emozioni, convinzioni che restano nell’inconscio e che influenzano i nostri comportamenti quotidiani.

Il lavoro psicologico ci aiuta proprio a fare luce su questi meccanismi nascosti, a riconoscerli e a trasformarli in risorse consapevoli.
Diventare più consapevoli di noi stessi significa poter scegliere, invece di subire.

La regola psicologica dice che quando una situazione interiore non viene resa consapevole, accade fuori, come destino. Vale a dire, quando l'individuo rimane indiviso e non prende coscienza delle sue contraddizioni interiori, il mondo deve per forza agire il conflitto ed essere diviso in metà opposte.

Jung, Aion

https://www.amazon.it/dp/8833910202/ref=cm_sw_r_as_gl_apa_gl_i_ZRG2HJFXRY4J88N98SKB?linkCode=ml1&tag=mari96303-21&linkId=b8cec0a9ac57a4ffe751cee0dfa4436f

Dall' individuo alla persona: 🌿 Individuazione: diventare ciò che siamo 🌿Carl Gustav Jung chiamava individuazione il pro...
26/08/2025

Dall' individuo alla persona:

🌿 Individuazione: diventare ciò che siamo 🌿

Carl Gustav Jung chiamava individuazione il processo attraverso cui una persona diventa davvero se stessa.

Non si tratta di “migliorarsi” o di “raggiungere la perfezione”, ma di riconoscere e integrare tutte le parti della nostra psiche: quelle che mostriamo al mondo e quelle che tendiamo a nascondere, i nostri punti di forza e le nostre fragilità, le ombre e la luce.

👉 In questo senso, l’individuazione è un cammino di autenticità:

impariamo ad ascoltare i nostri bisogni profondi,

smettiamo di identificarci soltanto con i ruoli o le aspettative degli altri,

ci avviciniamo gradualmente a ciò che siamo davvero.

È un viaggio che dura tutta la vita, fatto di trasformazioni, scoperte e nuove consapevolezze.
✨ Un invito a non vivere come copie, ma a diventare originali: unici, completi, autentici.

"All'improvviso oggi ho dentro una sensazione assurda e giusta. Ho capito, con una illuminazione segreta, di non essere ...
21/08/2025

"All'improvviso oggi ho dentro una sensazione assurda e giusta. Ho capito, con una illuminazione segreta, di non essere nessuno. Nessuno, assolutamente nessuno”Nessuno mi ha riconosciuto sotto la maschera dell’identità con gli altri, né ha mai saputo che ero maschera. Nessuno ha supposto che al mio lato ci fosse sempre un altro che in fondo ero io. Mi hanno sempre creduto identico a me stesso.

Tutti noi viviamo distanti e anonimi; dissimulati, soffriamo da sconosciuti. Ad alcuni, però, questa distanza fra loro stessi e un altro essere non si rivela mai; per altri è talvolta illuminata, di orrore o di pena, da un lampo senza limiti; per altri ancora, essa non è altro che la dolorosa costanza e quotidianità della vita.

Sapere esattamente che chi siamo non ci riguarda, che ciò che vogliamo è ciò che non vorremmo, né forse qualcuno ha voluto; sapere tutto questo a ogni minuto, sentire tutto questo in ogni sentimento, non significherà essere straniero nella propria anima, esiliato nelle proprie sensazioni?"

(Fernando Pessoa)

✨ Sentirsi “nessuno” ✨

Pessoa scriveva: “Ho capito… di non essere nessuno. Nessuno, assolutamente nessuno.”

A volte capita di vivere questa estraneità verso se stessi: sentirsi lontani dai propri desideri, indossare maschere, recitare ruoli che non ci appartengono.

In terapia, questo vissuto diventa occasione per riconoscere la distanza da sé e trasformarla in un percorso di autenticità. Non si tratta di strappare via la maschera, ma di comprenderne il senso e, passo dopo passo, imparare a respirare senza di essa.

👉 Se anche tu ti senti “straniero” nella tua vita, la psicoterapia può aiutarti a ritrovare il filo che ti riconduce a te stesso.

💔 Tolleranza nella Dipendenza Affettiva: radici che affondano nell’infanziaNella dipendenza affettiva, la tolleranza non...
11/08/2025

💔 Tolleranza nella Dipendenza Affettiva: radici che affondano nell’infanzia

Nella dipendenza affettiva, la tolleranza non è solo la sopportazione di comportamenti dolorosi, ma un vero e proprio adattamento emotivo a relazioni che non nutrono.
Si impara a resistere a frustrazioni e mancanze, a ridurre le proprie esigenze pur di non perdere il legame.

Molto spesso, questa tolleranza affonda le sue radici nell’infanzia.
Quando un bambino cresce in un contesto in cui l’amore è condizionato, instabile o intermittente, può sviluppare la convinzione che per essere amato debba:

adattarsi ai bisogni dell’altro

sopprimere le proprie emozioni

accettare silenzi, rifiuti o trascuratezza come “normali”

Con il tempo, questo meccanismo si trasforma in uno schema relazionale: si tollera l’intollerabile, pur di non sperimentare l’abbandono.

🌱 Riconoscere queste radici è il primo passo per trasformare la tolleranza in scelta consapevole, anziché in automatismo.
Lavorare su di sé significa imparare a dare valore ai propri bisogni, riscoprire il diritto a essere rispettati e costruire legami basati su reciprocità e cura.

🌱 Spezzare i cicli disfunzionali in famiglia: quando il cambiamento inizia da teForse ti sei sentito dire che non dovevi...
20/07/2025

🌱 Spezzare i cicli disfunzionali in famiglia: quando il cambiamento inizia da te

Forse ti sei sentito dire che non dovevi piangere.
O che dovevi essere sempre forte, anche quando dentro ti sentivi a pezzi.
Forse hai imparato a mettere i bisogni degli altri prima dei tuoi, a non “disturbare”, a restare in silenzio.

Questi modi di essere non nascono nel vuoto: spesso sono il risultato di cicli familiari che si ripetono, inconsapevolmente, di generazione in generazione.

🔁 Cicli come: – La tendenza a evitare il conflitto, anche a costo di non esprimere ciò che si prova
– Il bisogno di “compiacere” per sentirsi amati
– L’assenza di ascolto emotivo, in cui le emozioni venivano minimizzate o ignorate
– Ruoli rigidi: il “figlio perfetto”, il “mediatore”, il “capro espiatorio”…

Spezza questi meccanismi chi, a un certo punto, si ferma e si fa una domanda scomoda ma potente:
“Quello che ho imparato a fare per sopravvivere… è lo stesso che oggi mi impedisce di vivere pienamente?”

Non è facile. È un processo che può portare confusione, tristezza, persino senso di colpa. Ma è anche un profondo atto di cura verso sé stessi e verso le relazioni future.

Interrompere un ciclo disfunzionale non significa accusare o rinnegare la propria famiglia.
Significa scegliere consapevolmente un modo diverso di stare al mondo. Con più autenticità, più libertà, più amore.

💬 Se qualcosa in queste parole ti ha toccato, sappi che non sei solo/a. E che chiedere aiuto è già un passo di guarigione.

🧠 La ferita narcisistica: quando il nostro valore viene messo in discussioneTi è mai capitato di sentirti profondamente ...
19/07/2025

🧠 La ferita narcisistica: quando il nostro valore viene messo in discussione

Ti è mai capitato di sentirti profondamente ferito da una critica, un rifiuto o una delusione? A volte non è solo il momento a far male, ma il colpo che assesta alla nostra immagine di noi stessi. In psicologia, parliamo di ferita narcisistica.

🔍 Si tratta di quelle esperienze – spesso precoci, ma non solo – che minano il senso del proprio valore. Può essere una frase svalutante ricevuta da un genitore, un tradimento, una bocciatura, un confronto sociale vissuto come umiliante.

Queste ferite non parlano solo del presente, ma toccano punti profondi: la vergogna, il sentirsi "non abbastanza", il bisogno di essere visti e riconosciuti.

📉 A volte rispondiamo con rabbia, chiusura, autosvalutazione o al contrario con un bisogno eccessivo di dimostrare valore. Sono tentativi – spesso inconsapevoli – di proteggere quel nucleo fragile del sé.

👥 In psicoterapia, la ferita narcisistica si può esplorare e accogliere con delicatezza. Non si tratta di "eliminarla", ma di restituire dignità e solidità alla propria immagine interiore, rendendola meno dipendente dallo sguardo altrui e più coerente con ciò che siamo.

👉 Se ti riconosci in questo vissuto, sappi che è possibile lavorarci. La vulnerabilità non è un difetto: è un punto di partenza per riscoprire autenticità e forza.

04/06/2025

Perché osservando quel ponte.. capirai che puoi toglierti e amare senza l' accanimento che qualcuno ripari il danno fatto.
Perché sarai tu, padrone delle tue azioni.
Grazie Massimo, collega straordinario. ❤️

Quando i pazienti condividono con me certe cose è sempre emozionante.Soprattutto quando riconosci in certi scritti, cert...
30/05/2025

Quando i pazienti condividono con me certe cose è sempre emozionante.
Soprattutto quando riconosci in certi scritti, certe melodie, certe narrazioni... I frammenti impauriti di loro che ti si palesano davanti.
E lo vedi, lo vedo, il bambino dietro l' adulto.
È lì, dinanzi a me.
Grazie.
Un abbraccio anche da parte mia, forte e caldo, consolatorio ma non soffocante, incoraggiante e pieno di fiducia e stima.
Perché in ogni persona che incontro nel mio lavoro colgo una quota incredibile di coraggio.
E questo ha tutta la mia stima e vicinanza. ❤️

Sono stato quello che non dava problemi
quello che capiva al volo
che si faceva piccolo piccolo
per far stare tutti comodi

quello che sorrideva anche col nodo in gola
che non chiedeva mai
non disturbava mai
non si lasciava mai andare.

Mi chiamavano “maturo”
“responsabile”
“che bravo ragazzo”
e io annuivo
ma dentro iniziavo a sparire piano piano
senza fare rumore

sono stato quello che non chiedeva aiuto
perché nessuno me l’aveva mai insegnato
quello che teneva tutto dentro
per non dare fastidio
che aggiustava gli altri
mentre lui si spezzava un pezzetto alla volta

e oggi
oggi faccio fatica a fermarmi
a respirare senza colpa
a dire “non ce la faccio”
senza sentirmi sbagliato

ho chiamato forza il mio silenzio
coraggio il mio controllo
normalità la mia stanchezza.

Ma adesso basta
ora torno indietro
cerco quel bambino
quello che si metteva sempre da parte

lo trovo lì
ancora composto
anche nel dolore

mi metto al suo fianco
e gli chiedo scusa
per tutte le volte che non l’ho protetto
che non l’ho ascoltato
che l’ho lasciato solo a farsi grande

gli dico che può crollare
che può piangere
che può smettere di tenere in piedi il cielo

che da oggi
ci sono io
e resto

gli costruisco uno spazio sicuro
dove può esistere
senza dover essere perfetto
né utile

gli insegno che chiedere aiuto
non è debolezza
ma guarigione lenta e vera.

Questo è il mio abbraccio
per tutti quei figli
che non hanno dato problemi
e oggi
chiedono solo
di essere finalmente visti
e abbracciati
per intero
per davvero.

E io lo dedico a tutti gli adulti che incontro ogni giorno, e al loro bambino che mi si palesa dinanzi. grazie, vi vogli...
27/05/2025

E io lo dedico a tutti gli adulti che incontro ogni giorno, e al loro bambino che mi si palesa dinanzi. grazie, vi voglio bene. ❤️

Hai mai provato a guardarti davvero negli occhi? Non nello specchio, non per controllare se sei stanca, bella o a posto. Ma per incontrarti. In quel punto preciso in cui il tuo sguardo si fa fragile e il cuore rallenta. Se riuscissi a guardarti più a fondo, potresti vederla: la bambina che sei stata. Sta lì da sempre, in silenzio.

A volte sussurra nei sogni, altre volte urla sotto forma di ansia, solitudine, fame emotiva o stanchezza esistenziale. Sta lì, ferma in quel tempo dove nessuno le ha spiegato abbastanza, dove non è stata accolta come avrebbe avuto bisogno, dove ha imparato a cavarsela da sola troppo presto

Le emozioni che non sono state contenute non scompaiono. Restano, incapsulate nella memoria del corpo e del cervello.
Il nostro sistema nervoso le registra, le conserva,
e nei momenti più fragili… le riattiva.

Quella paura che provi oggi — quel nodo allo stomaco,
quella voce interiore che ti dice “non sei abbastanza” —
non nasce da oggi.
È la voce antica di una bambina che non è stata rassicurata.
Che ha imparato a sopravvivere
senza sentirsi davvero protetta.

Non è colpa tua.
Il tuo cervello ha fatto il meglio che poteva.
Ha costruito difese, ha congelato parti vulnerabili,
ha evitato il dolore creando distanza da te stessa.

Ma oggi, da adulta, puoi fare qualcosa di straordinario:
riattivare il legame con quella bambina interiore.
Puoi dirle, con la forza che ora hai:
"Perdonami per aver avuto paura. Ma ora ci sono."

È in quel momento che la guarigione inizia.
Quando il tuo sistema nervoso sente che ora può fidarsi.
Che c’è finalmente qualcuno — tu — in grado di reggere,
accogliere, contenere.

Non si tratta di tornare indietro.
Si tratta di dare al passato un nuovo significato.
E diventare, oggi, l’adulto che avresti voluto avere accanto.

Questo post è dedicato a chi si è sentito troppo a lungo senza un posto sicuro dove posare il cuore.
A chi ha imparato ad avere paura del proprio sentire, perché nessuno gli ha insegnato a reggerlo.
E anche a me, per essermi persa.
Per aver lasciato indietro quella bambina che chiedeva solo di essere accolta ❤️

Con affetto Ana Maria

🌈 Seguimi .sepe

E passerà.Quell' accanimento intenso che porta a spiegare il tuo dolore.Passerà la voglia di convincere qualcuno dei mot...
20/05/2025

E passerà.
Quell' accanimento intenso che porta a spiegare il tuo dolore.
Passerà la voglia di convincere qualcuno dei motivi per cui deve amarti.
Passerà l' ansia, il vorace bisogno di essere compreso nel modo in cui vuoi tu.
Un modo che tenga viva la speranza che le ferite più antiche possano essere riparate da QUELL' INCONTRO.
Perché lui o lei possono riscattare l'amore che ti è mancato, pensi.
Perché se lui o lei mi amano, sarà la dimostrazione che sono degno di essere amato.

Ma poi quel momento non arriva.
E tu, quando sei ormai sfinito, molli il gioco.
E ti ritrovi di fronte ad un dolore puro, che sa di tristezza e impotenza,
Che sa di pianto e stanchezza.

E di lì, tornerai a te.

E finalmente non avrai più voglia di vendetta, non avrai più nessuna intenzione di usare troppe parole.
Non servirà più nessun accanimento ... Perché la tua vittoria starà nel toglierti.
Investendo le tue energie nella tua costruzione.
Buona fortuna... ❤️

Indirizzo

Lucca

Telefono

+393294582123

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Linda Bertolani Psicologa Psicoterapeuta pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Linda Bertolani Psicologa Psicoterapeuta:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare