24/06/2025
L’acqua di San Giovanni e le erbe magiche: ritrovare una connessione con l’alchimia della natura. Il legame profondo tra l'uomo e la natura. La natura stessa, con la sua energia e i suoi doni, viene percepita come fonte di benessere e rinnovamento.
Al centro della notte si trova l’acqua di San Giovanni, un’acqua benedetta dal potere delle erbe raccolte in quel preciso istante. Le piante non sono scelte casualmente: ognuna ha un’energia e un simbolismo che si caricano della luce solare e della rugiada notturna.
Iperico (o “erba di San Giovanni”) è la guardiana della protezione spirituale, capace di allontanare le negatività.
Lavanda dona pace e purificazione.
Salvia rappresenta la saggezza e la purificazione profonda.
Artemisia risveglia la chiaroveggenza e i sogni profetici.
Camomilla, malva, menta e rosa completano questo coro di energie curative e protettive.
Le erbe vanno raccolte al tramonto del 23 giugno, con rispetto e consapevolezza, idealmente in luoghi incontaminati. Si preparano lasciandole in infusione in acqua pura esposta alla luce della luna e alla rugiada, creando così un elisir di potere che purifica, protegge e rinnova.
L'acqua, per la sua natura di elemento purificatore, assume un ruolo centrale nel rituale, simboleggiando il lavaggio delle negatività e l'apertura a nuove energie positive. Il gesto di ba****si con l'acqua di San Giovanni diventa un'azione simbolica di rinascita, un nuovo inizio dopo un periodo di oscurità, in analogia con il solstizio d'estate.
In questa notte in cui vi è Il primato della luce sull’oscurità vi è un'occasione per riconnettersi con se stessi e con ciò che ci circonda per trovare un equilibrio interiore.