22/01/2022
È davvero possibile unire conoscenza e auto-ascolto senza uno schema?
Ma soprattutto, perché è così difficile?
Sì, è davvero possibile avere un’alimentazione di benessere che rispetti i propri bisogni e l’auto-ascolto. E anzi questo è proprio quello che si cerca di costruire insieme attraverso un percorso più intuitivo.
Così come è possibile unire pensiero e ascolto in ogni bisogno del corpo: la sete, il sonno, il movimento...
Ma perché se con l'acqua appare naturale, con il cibo è così difficile?
Perché la cultura della dieta, quel sottile sottofondo fatto di regole e giusto/sbagliato, giace sullo stesso piano della conoscenza alimentare, quello cognitivo della mente.
Mentre i segnali del corpo, come la fame o le voglie, giacciono su un piano più istintivo, quello delle sensazioni. ❤️
Immagina di sentire lo stomaco che brontola, è facile sentire di avere fame.
A quel punto dalle sensazioni passi al pensiero, al piano della mente, e qui conoscenza e cultura della dieta si intrecciano "Ok, adesso mangerei... ma cosa? Quello di cui ho voglia sarà giusto? E quanto?"
Ecco, il lavoro è quello di sciogliere piano piano questo intreccio così che le conoscenze possano essere un aiuto nel proprio star bene al di là di timori e regole.
Per questo in un percorso più intuitivo e libero si passa attraverso un momento dedicato a dare spazio alle proprie sensazioni. Uno dedicato a riconoscere la cultura della dieta e sciogliere quel nodo. Ed infine uno dedicato a costruire conoscenze nuove.
Che siano per te neutre, positive, personali.
E libere.
Tratto da un articolo della dottoressa Giada fierabracci:
https://www.giadafierabracci.com/