
10/10/2025
𝐼𝑙 𝑅𝑖𝑠𝑝𝑒𝑐𝑐ℎ𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 (𝑀𝑖𝑟𝑟𝑜𝑟𝑖𝑛𝑔), 𝑙𝑎 𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑒𝑚𝑜𝑡𝑖𝑣𝑎
Nei primi mesi di vita il bambino non ha ancora un senso di sé definito: per comprendere chi è ha bisogno di vedersi riflesso nello sguardo del genitore. Questo processo, chiamato mirroring o rispecchiamento, rappresenta la prima forma di dialogo emotivo. 🪞
Quando la madre o il padre rispondono ai segnali del piccolo con uno sguardo partecipe, con gesti e parole che rispecchiano le sue emozioni, il bambino riceve un messaggio fondamentale: esisti, ti vedo, ciò che provi ha valore. 🌸
Negli occhi dell’altro inizia a sentirsi riconosciuto, e da questa esperienza prende forma la sua autostima, la fiducia nell’altro e la capacità di dare un nome e un significato alle proprie emozioni.
Se lo sguardo che incontra trasmette calma e disponibilità, il cervello del bambino attiva le aree più evolute legate alla relazione, favorendo il rilascio di ossitocina. Da qui nasce una sensazione di piacere e di tranquillità, che diventa la base biologica e affettiva per la costruzione di legami sicuri. 💞
Gli occhi, in questo senso, sono la via maestra per valutare la sicurezza: dal volto dell’altro il bambino apprende se il mondo è un luogo accogliente o minaccioso. 👀
Quando invece i suoi stati emotivi vengono ignorati, svalutati o confusi con quelli del genitore, il bambino può interiorizzare la sensazione di non avere diritto a provare ciò che sente. Ne derivano vergogna, insicurezza e difficoltà nel costruire relazioni di fiducia.
Il mirroring, dunque, non è un semplice gesto: è la radice della nostra identità emotiva e relazionale. È attraverso lo sguardo che ci accoglie che impariamo a riconoscere noi stessi, a fidarci delle nostre emozioni e a costruire rapporti autentici con gli altri.
✏️ Immagine: Famiglia di Käthe Kollwitz