Dott.ssa Lisa Bolognesi Psicologa

Dott.ssa Lisa Bolognesi Psicologa • Percorsi Psicologici
[ Adulti ed Età Evolutiva ]
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Sono sempre rimasta affascinata da quello che in gergo é chiamato “Double Bind”: il paradosso del “qualsiasi cosa faccia...
08/10/2025

Sono sempre rimasta affascinata da quello che in gergo é chiamato “Double Bind”: il paradosso del “qualsiasi cosa faccia, sbaglio”.

Forse a volte hai sentito quella sensazione sottile di essere intrappolato in un doppio messaggio…
Un “fai come vuoi” che in realtà significa “se non fai come dico io, mi deludi”.

Questo è il Double Bind – o doppio legame – una dinamica comunicativa in cui una persona riceve due messaggi contraddittori da una figura importante (genitore, partner, capo…), e qualsiasi scelta faccia, sembra “sbagliata”.

Ti dicono:
• “Sii spontaneo!” …ma ti giudicano se lo sei davvero. (E che poi, se ci pensi bene, come fai ad esser spontaneo se ti dicono di esserlo?)
• “Puoi sempre contare su di me” …ma quando lo fai, ti rimproverano di essere troppo dipendente.

A volte il giudizio o il rimprovero possono arrivare da un canale anche molto sottile come la comunicazione non verbale…

Nel tempo, il doppio legame può generare confusione, ansia e moooolto senso di colpa, minando anche la fiducia nelle proprie percezioni.

Uscirne significa imparare a riconoscere il paradosso e a mettere limiti chiari tra ciò che ci viene detto e ciò che sentiamo sia autentico per noi.
Non sempre si può “risolvere” un double bind, ma si può scegliere di non restarne intrappolati.

🪑✨ “Arredare i concetti” 🖼️ A volte certe parole ci spaventano. Sì, succede.Prendiamo la parola “Responsabilità”: per qu...
25/09/2025

🪑✨ “Arredare i concetti” 🖼️

A volte certe parole ci spaventano. Sì, succede.

Prendiamo la parola “Responsabilità”: per qualcuno suona come peso, obbligo, dovere, pressione..

Ma… e se la arredassimo a modo nostro?
Se invece di immaginare una stanza grigia con atmosfera pesante, scegliessimo noi i colori, i mobili, le luci?

Responsabilità potrebbe diventare:
Prendersi cura (di sé o degli altri)
Avere la possibilità di scegliere
Fiducia che ci viene data
Uno spazio per crescere

Oppure ancora prendiamo la parola “Vulnerabilità”: per molti é sinonimo di debolezza, fragilità, pericolo!

Ma potremmo a modo nostro vederla anche come autenticità, connessione, coraggio...

I concetti non sono muri fissi: possiamo dipingerli, trasformarli, renderli nostri.
Non si tratta di cambiare la parola, ma di scegliere come abitarla.

Molte persone si trovano a descrivere le relazioni serene come “piatte” o “noiose”. E si chiedono come mai arrivano a ri...
09/09/2025

Molte persone si trovano a descrivere le relazioni serene come “piatte” o “noiose”. E si chiedono come mai arrivano a rifiutare o evitare qualcosa che forse una parte di loro ricercherebbe, ovvero un partner stabile e amorevole.

Ovviamente può succedere perché semplicemente l’altra persona non è giusta per noi, ma in alcuni casi ciò succede perchè…

💡 Perché succede?
Il nostro cervello si abitua a ciò che sperimenta più spesso.
Se nelle relazioni passate sono stati presenti conflitti, instabilità o mancanza di sicurezza, il corpo può essersi “tarato” su un alto livello di adrenalina e cortisolo (ormoni dello stress).

Può accadere che il modello familiare vissuto influenzi la percezione: quando ad esempio siamo abituati a distanza o freddezza, la serenità di oggi può essere confusa con mancanza d’amore. O comunque non ci torna, ci stona, anche perché semplicemente a volte abbiamo bisogno di dare un senso (e quindi giustificare) la dinamica in cui siamo cresciuti.

La chimica conta:
• Dopamina + adrenalina = intensità del conflitto
• Ossitocina + serotonina = calma, fiducia, stabilità

Chi ha conosciuto soprattutto la prima combinazione può scambiare la seconda per “assenza di emozioni”.

Quando poi ci si trova in una relazione sana, con bassi livelli di stress, il cervello può interpretare questa calma come mancanza di stimolo, generando frustrazione o insoddisfazione.

🔄 Non è noia, è riadattamento!
Il sistema nervoso sta imparando a funzionare senza iperattivazione.
Serve tempo, consapevolezza e, a volte, supporto psicologico.

Immagino e capisco che prima di iniziare un percorso psicologico, o anche semplicemente mentre pensi di poterlo fare, un...
23/07/2025

Immagino e capisco che prima di iniziare un percorso psicologico, o anche semplicemente mentre pensi di poterlo fare, una delle domande che può arrivare è:

• Ma che cavolo succederà in quella stanza?? [o in quello schermo (se online)]

Ho cercato nelle slide di descrivere e rassicurare su quello che di solito avviene nei nostri percorsi.

Ben cosciente che Tutto (con la T maiuscola) ciò che prende vita in questi percorsi, non è assolutamente riassumibile in 5 slide.

🌀🧿

I figli spesso amano per primi. E lo fanno senza condizioni.Nella narrazione comune parliamo sempre dell’amore incondizi...
30/06/2025

I figli spesso amano per primi. E lo fanno senza condizioni.

Nella narrazione comune parliamo sempre dell’amore incondizionato dei genitori verso i figli. Ma raramente ci fermiamo a osservare la realtà opposta:

👉 Sono i figli ad amare incondizionatamente i genitori.

Fin dalla nascita, un bambino ama prima ancora di capire cosa sia l’amore.
Ama a prescindere:
– dalla presenza o assenza,
– dall’umore del genitore,
– dalle parole o dal silenzio.

Anche quando non viene visto, anche quando non viene compreso… continua ad amare.

A volte questo amore porta i figli a:
– giustificare,
– adattarsi,
– prendersi colpe che non sono loro.

📖 La psicologia chiama questo fenomeno lealtà invisibile:
un legame profondo che spinge il figlio a proteggere i genitori… anche a costo di sé stesso.

Eh.. però amare non dovrebbe mai voler dire perdersi. Giusto?
Riconoscere tutto questo non è mancanza di rispetto: è il primo passo verso la consapevolezza e la libertà emotiva.

E forse, solo da adulti, alcuni figli imparano ad amare sé stessi…
con la stessa forza con cui da piccoli hanno amato chi li ha cresciuti.



✨ Psicologia è anche questo: guardare dove nessuno ha ancora guardato.

Il primo giorno d’estate mi porta quest’Attestato 🙏🏻La Schema Therapy.Bello, molto bello come approccio.Soprattutto per ...
21/06/2025

Il primo giorno d’estate mi porta quest’Attestato 🙏🏻

La Schema Therapy.

Bello, molto bello come approccio.
Soprattutto per tutte quelle persone che si sentono come bloccate in emozioni ricorrenti, pensieri critici verso sé stesse, o relazioni disfunzionali.
E, badate bene, non è che non capiscano cosa succede. A volte lo vedono benissimo.
Ma sentirlo nel profondo e riuscire a cambiare davvero è un’altra cosa.

👉 Ed è proprio qui che la Schema Therapy entra in gioco.

È un approccio che lavora sugli schemi emotivi profondi che abbiamo costruito nel tempo (spesso fin da piccoli) e che ci fanno reagire oggi in modi automatici, come se dentro di noi ci fosse ancora una parte che cerca protezione, approvazione, amore...

Con la Schema Therapy possiamo:
✔️ capire da dove nascono certi blocchi
✔️ dare voce alle nostre “parti interne” (anche quelle più critiche o vulnerabili)
✔️ trovare modi nuovi e più sani per prenderci cura di noi stessi

È un lavoro profondo, delicato e funzionale.

È Cura per Noi Stessi.

“How are you still in my brain?”Bella questa domanda che ho sentito in una serie tv.Perchè dire “in my brain” è diverso....
04/06/2025

“How are you still in my brain?”

Bella questa domanda che ho sentito in una serie tv.
Perchè dire “in my brain” è diverso. Perchè dire “nel cervello” è tangibile. Non è che ti viene in mente. Non è che lo hai in testa. È come quando è non solo nel cuore, ma nelle vene. È viscerale. E cerebrale.

Ne parlo spesso in studio con i miei pazienti, di queste connessioni qua.
C’è chi vuole celebrarle.
Ma ancora di più, forse, c’è chi vorrebbe liberarsene.

Spesso, siamo portati a credere che il tempo e la distanza possano far svanire i ricordi, ma alcune persone restano nella nostra mente perché il legame che abbiamo con loro non è solo mentale, ma anche emotivo e psicologico. Pensieri che si intrecciano con le emozioni che abbiamo provato, creando un legame che è difficile da spezzare.

Senza scendere qui in particolari di dipendenza affettiva o di legami tossici, penso che il riuscire a ri-narrare noi stessi, e magari la nostra relazione, in termini più utili per noi, possa essere davvero un bel punto di partenza per sentirci.. come ci vogliamo sentire, in queste situazioni.

“ Vorrei scrivere qualcosa come la tazza di tè che i tibetani preparano sul tavolo quando parti. Perché qualcuno ti aspe...
05/05/2025

“ Vorrei scrivere qualcosa come la tazza di tè che i tibetani preparano sul tavolo quando parti. Perché qualcuno ti aspetta. Vorrei scrivere come qualcuno che aspetta. Vorrei una scrittura aspettata. Una tazza accogliente. Vorrei aspettare e dare da bere.
I bambini aspettano molto. Aspettano sempre. E si fidano che arriverai. Che tornerai.

Qui alla frontiera cadono le foglie,
e benché i vicini siano tutti barbari e tu,
tu sia a mille miglia di distanza,
sul tavolo ci sono sempre due tazze.
(Anonimo della dinastia Tang) “

Sul meravigliarsi.
Sull’aspettare.


Il vuoto interiore.Una sensazione difficile da spiegare, ma molto più comune di quanto si pensi.Non è solo tristezza.È u...
14/04/2025

Il vuoto interiore.

Una sensazione difficile da spiegare, ma molto più comune di quanto si pensi.

Non è solo tristezza.
È un senso di disconnessione profonda.
Da sé stessi, dagli altri, dal proprio significato.

Una volta, una mia formatrice disse “è come avere un imbuto dentro. provi a riempirlo con mille cose, frasi, pensieri, promesse. ma tutto ricade dal fondo, poco dopo…”.

Molte persone lo vivono, anche se “fuori” sembra tutto a posto. Sì, fuori “funzionano” bene.

Dal punto di vista clinico, questo vuoto può essere associato a diverse condizioni psicologiche, come traumi relazionali precoci, difficoltà nel costruire un’identità stabile, depressione, o alcuni disturbi di personalità.

Ma non è qualcosa da riempire in fretta.
È un segnale.
Un richiamo ad ascoltare parti di sé rimaste in silenzio troppo a lungo.

La terapia non mira a colmare quel vuoto.
Aiuta a comprenderlo.
A integrarlo.
A costruire uno spazio interno più autentico e connesso.

Parlarne è un atto di cura.

Per il nostro sistema nervoso esistono veri e propri segnali: segnali che ci mettono in allerta (trigger) e segnali che ...
10/04/2025

Per il nostro sistema nervoso esistono veri e propri segnali: segnali che ci mettono in allerta (trigger) e segnali che ci fanno sentire al sicuro (glimmer).
Spesso parliamo solo dei primi, ma è nei glimmer che possiamo cominciare a star bene.

Trigger: sono stimoli che attivano ricordi dolorosi o stati di allerta emotiva. A volte basta uno sguardo, una frase, un odore.
Glimmer: sono piccoli segnali di sicurezza e connessione. Un raggio di sole, una carezza, una risata sincera, un respiro profondo, il rumore del mare..

Riconoscere i propri trigger è importante per proteggersi.
Coltivare i propri glimmer è essenziale per rigenerarsi.

Inizia a chiederti:
Quali sono i miei glimmer? Quando mi sento al sicuro, presente, calmo?

Anche i dettagli più piccoli possono fare grande differenza.

Pensare troppo ti sta bloccando?Una semplice domanda può far crollare un equilibrio.La formica chiede al millepiedi:“Com...
06/04/2025

Pensare troppo ti sta bloccando?

Una semplice domanda può far crollare un equilibrio.

La formica chiede al millepiedi:
“Come fai a muovere tutte quelle zampe senza inciampare?”

Il millepiedi ci pensa.
Riflette. Analizza.

E da quel momento… non riesce più a camminare.

Questa storiella racconta qualcosa che vedo spesso in seduta:
il pensiero che nasce per proteggerci, finisce per paralizzarci.

Il bisogno di capire, prevedere, controllare… può trasformarsi in una gabbia.

Anche nelle nostre azioni, proprio come il millepiedi… qualcosa che ci verrebbe semplicemente naturale, se fermato dal pensiero analitico, poi diviene quasi impossibile.

Studi dimostrano che ci sono abilità o competenze che si esprimono solo nell’immediatezza. Se ci pensi troppo, non funziona più!

A volte ci si blocca non perché non si sa cosa fare,
ma perché si cerca la risposta “perfetta”.

Ma la verità è che non tutto va compreso prima.
A volte la chiarezza arriva solo mentre ci muoviamo.

Il primo passo non deve essere perfetto. Solo vero. Solo tuo.

Ho saputo di una bella tradizione nell’ambito dei tatuaggi: dopo un tot di tatuaggi, puoi tornare dal tatuatore, che ti ...
27/02/2025

Ho saputo di una bella tradizione nell’ambito dei tatuaggi: dopo un tot di tatuaggi, puoi tornare dal tatuatore, che ti farà a sua scelta un ulteriore tatuaggio. Ma tu non puoi decidere quale, devi fidarti e basta.
Questo è un po’ ciò che a volte succede nei percorsi psicologici: ci saranno domande o “compitini” che possono sembrare strambi, che lì per lì non comprenderai.
Ma tu fidati, e affidati.
Che poi è bellissimo quando sgrani gli occhi e capisci il
Perchè.



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Lunedì 08:30 - 20:00
Martedì 08:30 - 20:00
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Giovedì 08:30 - 20:00
Venerdì 08:30 - 20:00
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