
14/10/2025
Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese : 26.7% di tutti i decessi (ISTAT 2021). Sono però presenti dei fattori di rischio su cui possiamo intervenire, per poter abbassare le probabilità di incorrere in queste patologie e questa settimana li elenchiamo, divisi in due post, in dieci punti:
1) i fattori di rischio modificabili possiamo suddividerli in due grandi famiglie:
•Metabolici (ipertensione, dislipidemia, diabete)
•Comportamentali (alimentazione, fumo, alcolici, vita sedentaria)
2) Ipertensione arteriosa. Definito il Killer silenzioso per le sue complicanze e la scarsità ed aspecificità dei sintomi. É raccomandato lo screening per ipertensione: 1 volta ogni 3 anni sotto i 40 anni e 1 volta all'anno sopra i 40 anni.
L’alimentazione corretta* può ridurre la pressione di circa 5-10 mmHg nei pazienti ipertesi e può prevenire lo sviluppo di ipertensione nelle persone normotese. (*dieta a basso contenuto di sodio, ricca di potassio e fibre, ispirata al modello DASH).
3) Diabete mellito. Screening raccomandato a partire dai 40-45 anni nei soggetti asintomatici senza fattori di rischio. Screening più precoce e frequente nei soggetti con fattori di rischio, come obesità, storia familiare, sedentarietà, dislipidemia e ipertensione.
4) Dislipidemia. Un elevato livello di colesterolo nel sangue è uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Quando il colesterolo nel sangue è troppo alto si deposita insieme ad altri grassi nelle pareti delle arterie danneggiandole (aterosclerosi).
Tutti, dall’età adulta in poi, dovrebbero effettuare una determinazione del “profilo lipidico” nel sangue e ripeterlo ogni 5 anni.
5) Colesterolo. In base a solide ed ampie evidenze scientifiche relative al ruolo del colesterolo come causa dell’aterosclerosi, negli ultimi anni sono stati abbassati i target di colesterolo da raggiungere per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. I livelli di colesterolo LDL da non oltrepassare non sono uguali per tutti ma dipendono dalla presenza o meno di vari fattori di rischio (ipertensione arteriosa, fumo, diabete etc.) e dalla storia personale (eventuali precedenti infarti, ictus, interventi di rivascolarizazzione, etc.)