
29/09/2024
L’autolesionismo è un comportamento con il quale la persona reca intenzionalmente danno al proprio corpo con lo scopo di procurarsi dolore. Le forme più comuni di autolesionismo sono il tagliarsi, colpirsi, dare pugni al muro, graffiarsi e bruciarsi. Spesso l’autolesionismo è un sintomo di un disturbo mentale quale depressione, ansia o disturbi di personalità ma in alcuni casi esso può riguardare anche chi non soffre di questi disturbi.
Sull’origine di questo tipo di problema vi sono i tratti di personalità come la sensibilità e l’essere stati esposti ad ambienti invalidanti che hanno portato la persona a non imparare una sana regolazione emotiva.
Ci sono molte ragioni che possono spingere le persone ad autolesionarsi. Alcune trovano nell'autolesionismo un modo per:
- punire se stesse,
-gestire emozioni intense,
-distrarsi dal dolore emotivo,
- sentirsi in controllo,
- dimostrare di non essere invisibili,
-evitare il suicidio,
-convalidare il proprio dolore emotivo,
- cambiare il comportamento degli altri.
L'autolesionismo può essere quindi considerato cone una strategia di risposta al dolore disadattiva che reca un sollievo a breve termine ma che alimenta la sofferenza nel lungo periodo, non aiutando la persona ad accogliere la propria emotività.
Ad oggi il trattamento più diffuso ed efficace per intervenire sulle condotte autolesive è la Dialectical Behavior Therapy (DBT). Se ti riconosci in questa problematica ricorda che puoi ricevere un aiuto concreto dalla psicoterapia per diventare consapevole del tuo mondo emotivo e apprendere nuovi comportamenti adattivi.