Studio Psi & co. - Dott.ssa Alice Bertolino

Studio Psi & co. - Dott.ssa Alice Bertolino Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia sistemica-relazionale e familiare.
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28/07/2025
19/07/2025

Sono stato tradito, dopo quasi 15 anni di convivenza, in un momento in cui pensavo che la mia relazione avesse una direzione chiara, una strada solida.

Mi sono disperato, sì. Ma col tempo ho capito che il tradimento, per quanto doloroso, fa parte della vita.

Non sempre c'è un colpevole o una vittima.
A volte, semplicemente, qualcosa finisce.
E spesso il tradimento arriva proprio per dircelo, con crudele chiarezza.

Mi ha colpito la storia di quelle due persone riprese al concerto dei Coldplay, mentre si abbracciavano, inconsapevoli di essere immortalati nel cuore di un tradimento.

Non erano una coppia ufficiale.
Eppure erano lì, in un gesto intimo, nel bel mezzo della folla, stretti uno all’altra, forse travolti da qualcosa più grande di loro.

Mi colpiscono ancora di più i commenti feroci, le offese, i giudizi sui social: “Vergogna”, “se lo meritano”, “la prossima volta siano più onesti”, "il tradimento fa schifo".

Ma davvero siamo così puri da poter giudicare? Davvero siamo così perfetti da scagliare la prima pietra?

L’ipocrisia di questa società fa male. Condanna senza sapere, senza ascoltare.
Si scaglia contro chi sbaglia, dimenticando che tutti, prima o poi, inciampiamo.

E che l’amore — quello vero, quello umano — non sempre segue le regole. A volte nasce dove non dovrebbe.
A volte finisce quando meno te lo aspetti. Ma in ogni caso, ci chiede di essere guardato con compassione, non con il dito puntato.

E sì, se quelle due persone sono davvero innamorate, qualcuno soffrirà. Forse due famiglie si spezzeranno, forse ci saranno figli che si sentiranno traditi. Ma è anche questa la complessità dell’amore umano: non è mai bianco o nero, non è mai semplice.

È fatto di dolori, di scelte difficili, di verità che arrivano tardi, di felicità che si pagano a caro prezzo.
Ma l’amore, anche quando scompiglia tutto, è sempre qualcosa che merita di essere guardato con rispetto.
Anche quando non lo capiamo.

16/07/2025

La delusione ha un retrogusto amaro, perché arriva sempre dopo qualcosa di bello. Non delude ciò che non ci importa, non ci spezza ciò che non abbiamo mai davvero desiderato. La delusione affonda le sue radici in un terreno fertile, pieno di attese, di sogni, di possibilità. È lì che nasce: dove avevamo costruito un’immagine, dove avevamo nutrito la speranza che qualcosa, o qualcuno, potesse essere all’altezza di ciò che avevamo sentito dentro.

Ci sono momenti in cui speriamo così forte da non accorgerci che stiamo guardando più con il cuore che con gli occhi. E non è un errore, è solo umanità. Sperare è la parte più viva dell’amore, dell’amicizia, della fiducia. È credere in ciò che non si vede ancora, è dare il beneficio del dubbio, è scegliere di aprirsi anche a costo di farsi male. Ma quando la realtà arriva e non somiglia affatto a quella promessa, quando chi avevamo idealizzato si mostra nella sua indifferenza o nella sua incoerenza, allora cade tutto. E fa rumore.

La delusione non è solo tristezza, è un crollo interiore. È come se una parte di noi smettesse di crederci. Eppure, nonostante la frustrazione, nonostante le lacrime, io non riesco a condannare la speranza che mi ha portata fin lì. Perché senza speranza non avrei vissuto, non avrei amato, non mi sarei mai permessa di credere che qualcosa di bello fosse possibile.

Forse il dolore nasce proprio lì: nella bellezza che avevamo immaginato e che non è mai arrivata. Ma non dobbiamo vergognarci di aver sperato troppo. Al contrario, dovremmo riconoscerci il coraggio di averci creduto. Ogni delusione parla anche dell’intensità con cui abbiamo amato, sognato, desiderato. E forse non c’è nulla di più nobile di questo.

Col tempo, impariamo a sperare meglio. Non meno, non con meno cuore, ma con più attenzione. E anche se le delusioni ci cambiano, non devono rubarci la voglia di credere ancora. Perché ogni speranza, anche se tradita, ci ha insegnato qualcosa di essenziale su chi siamo davvero.

Etheria Aforismi 🪶

15/07/2025

Quando due persone ferite si incontrano
non nasce per forza una relazione da evitare.

Non è sempre tossico ciò che fa male.
Spesso, è solo il passato che bussa alla porta
chiedendo di essere visto, ascoltato, amato.

Una relazione tra due anime ferite
può essere una sacra opportunità.
Uno specchio vivo, brutale e sincero
che riflette ciò che ancora sanguina dentro.

Non è facile.
Ci si graffia, ci si accusa, ci si chiude, e lo si fa spesso perché cosi abbiamo imparato a fare.
Ma sotto ogni reazione c’è una richiesta estrema d’amore.
Sotto ogni paura, un bambino dimenticato.

Non si tratta di rimanere a ogni costo.
La relazione va lasciata
se c’è violenza e pericolo.
O se uno dei due si rifiuta di guardare,
di sentire, di scendere in profondità.

Ma se entrambi sono disposti a restare
non per attaccarsi,
ma per sostenersi nel viaggio interiore,
allora quella che sembrava una “relazione tossica”
può diventare un portale di guarigione.

Amare le proprie ferite.
Accogliere quelle dell’altro.
E comprendere che l’amore non guarisce dall’esterno,
ma si accende dentro,
quando smettiamo di vergognarci di chi siamo.

L’amore vero non è l’assenza di dolore,
ma il coraggio di attraversarlo insieme. 💞

29/06/2025

✨ “Non si può stare insieme per abitudine.” ✨

*A volte ci raccontiamo che va tutto bene solo perché abbiamo paura di guardarci davvero negli occhi.
Stare sotto lo stesso tetto, dividere un letto, fare progetti. E intanto un pezzo di noi muore in silenzio.

L’amore non è fatto di facciate, di foto sui social, di frasi a metà.
È fatto di verità, anche quando fa male.
È rispetto per chi siamo oggi, non per come eravamo anni fa.

Chi sceglie di restare insieme lo fa perché sente di avere ancora tutto dentro da dare.
Non per paura di perdere una casa, un cane, un’idea di coppia da esibire.

Alla fine, chi ama davvero non si nasconde dietro scuse.
Chi ama davvero non tradisce se stesso.

💭 Guardati dentro:
stai scegliendo l’amore o stai scegliendo la paura?

27/06/2025

IL PARADOSSO DEL GATTO NELLE RELAZIONI AMBIGUE
"Come il gatto di Schrödinger, alcune relazioni esistono in un limbo: né vive né morte, sospese nell’incertezza. Ma prima o poi, qualcuno deve aprire la scatola. Sei pronto a scoprire la verità?"

✅Il paradosso del gatto di Schrödinger è un esperimento mentale proposto dal fisico Erwin Schrödinger nel 1935 per illustrare le stranezze della meccanica quantistica. Immaginiamo un gatto chiuso in una scatola con un meccanismo letale collegato al decadimento di un atomo radioattivo. Poiché, secondo la fisica quantistica, l’atomo può essere contemporaneamente decaduto e non decaduto fino a quando non viene osservato, anche il gatto si trova in una sovrapposizione di stati: vivo e morto allo stesso tempo. Solo aprendo la scatola e osservando il sistema, la situazione si definisce in uno stato preciso: o il gatto è vivo, o è morto.
✅Il paradosso del gatto di Schrödinger può essere applicato alle relazioni umane in diversi modi, soprattutto per descrivere situazioni di incertezza, ambiguità e attesa di un'osservazione che "collassi" una situazione in uno stato definito. Ecco alcune analogie interessanti:

1. Le Relazioni Ambigue (Siamo Insieme o No?)

Spesso nelle relazioni sentimentali ci si trova in uno stato di incertezza, in cui il rapporto non è né ufficialmente esistente né ufficialmente terminato. Finché nessuno affronta la questione apertamente (l'osservazione), la relazione rimane in una sorta di sovrapposizione quantistica: si è contemporaneamente insieme e non insieme.

Esempio:

Due persone si frequentano, si comportano da coppia, ma nessuno ha mai definito chiaramente lo status della relazione.

Il legame esiste e non esiste allo stesso tempo, finché qualcuno non "apre la scatola" con una conversazione chiara.

2. Il Dubbio e l’Interpretazione nelle Relazioni

Nelle relazioni, spesso si cerca di interpretare il comportamento dell’altro, ma senza prove dirette si resta in una sorta di sovrapposizione.

Esempio:

"Mi ha scritto perché è interessato o solo per cortesia?"

Finché non si ottiene una conferma (un’osservazione chiara), entrambe le possibilità sono vere: è interessato e non è interessato allo stesso tempo.

3. L’Attesa di una Decisione (Aspettare Senza Sapere)

Quando una persona è in attesa di una decisione (un lavoro, una risposta a un messaggio importante, una dichiarazione d’amore), si trova in uno stato simile a quello del gatto: non sa se la sua situazione è positiva o negativa finché non arriva un segnale chiaro.

Esempio:

Hai fatto un colloquio di lavoro ma non sai se sei stato assunto.

Fino alla risposta, sei sia assunto che rifiutato in una dimensione di incertezza mentale.

4. La Paura di Conoscere la Verità

A volte evitiamo di affrontare una situazione perché temiamo il risultato. È un meccanismo comune nelle relazioni: finché non "apriamo la scatola", possiamo illuderci che la realtà sia ancora aperta a possibilità positive.

Esempio:

Un partner sospetta un tradimento ma evita di chiedere direttamente perché teme la conferma.

Finché non affronta il discorso, la relazione è sia sana che distrutta nella sua mente.

Conclusione

Il paradosso del gatto di Schrödinger nelle relazioni umane rappresenta l’ambiguità e il ruolo dell’osservazione nel definire una situazione. Finché non facciamo chiarezza, molte situazioni restano in un limbo, in una sorta di stato quantistico indefinito.

L’unico modo per superare questo stato è affrontare la realtà, aprire la scatola e accettare il risultato, qualunque esso sia.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta
Cavaliere Psicoterapeuta

26/06/2025

Indirizzo

Via Teit Di Frà, 6
Luserna San Giovanni
10062

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