Il Paesaggista di Andrea Raparo

Il Paesaggista di Andrea Raparo Sono un paesaggista, dott. agronomo, arboricoltore European Tree Technician.

Giardini e normativa - Parte 6: Potature e avifaunaLa Direttiva Uccelli (2009/147/CE) e il suo recepimento nazionale, la...
09/03/2025

Giardini e normativa - Parte 6: Potature e avifauna

La Direttiva Uccelli (2009/147/CE) e il suo recepimento nazionale, la Legge 157/1992, stabiliscono divieti precisi sulla distruzione dei nidi e sulla danneggiamento della prole dell'avifauna. Ma la normativa non vieta esplicitamente la potatura o l'abbattimento degli alberi nei periodi di nidificazione.

Tuttavia, numerosi regolamenti locali introducono restrizioni specifiche per la potatura e gli abbattimenti durante il periodo riproduttivo, generalmente esteso da marzo a agosto/settembre.

Nonostante le restrizioni, è sempre consentito intervenire con tagli e abbattimenti per motivi di sicurezza.
Mi preme far notare che se si eseguissero potature corrette, sia in termini di materiale asportato che di tipo di tagli, l'impatto sulla fauna sarebbe. Questo potrebbe consentire di eseguire potature verdi (periodo da giugno a luglio)

Un esempio interessante proviene dal Belgio, e da altri stati del nord Europa, dove le piante destinate a potatura o abbattimento durante il periodo di nidificazione vengono preventivamente avvolte in reti durante l'inverno. Questo accorgimento impedisce la formazione di nidi, consentendo di procedere con gli interventi senza rischi per l'avifauna.

Giardini e normativa - Parte 5: Autorizzazione PaesaggisticaSe si vogliono eseguire lavori in aree sottoposte a vincolo,...
08/03/2025

Giardini e normativa - Parte 5: Autorizzazione Paesaggistica

Se si vogliono eseguire lavori in aree sottoposte a vincolo, può essere necessario ottenere l'autorizzazione paesaggistica secondo il D.lgs. 42/2004. La procedura dipende dal tipo di lavoro da eseguire e dal tipo di vincolo. Secondo il D.P.R. 31/2017, le casistiche sono tre:

• l'autorizzazione non è necessaria per gli interventi riportati nell'Allegato A;
• procedimento semplificato per gli interventi riportati nell'Allegato B;
• procedura ordinaria, necessaria tutti gli altri interventi e richiede un'analisi approfondita del progetto e delle sue interferenze con il bene vincolato e tempi di rilascio più lunghi.

Ricorda che ottenere l'autorizzazione paesaggistica non esonera dalla necessità di acquisire ulteriori permessi, come previsto dai regolamenti locali.

Giardini e normativa - Parte 4: Vincolo paesaggisticoIl vincolo paesaggistico è una tutela prevista dal D.lgs. 42/2004, ...
05/03/2025

Giardini e normativa - Parte 4: Vincolo paesaggistico

Il vincolo paesaggistico è una tutela prevista dal D.lgs. 42/2004, finalizzata alla conservazione di aree e beni di particolare valore culturale, ambientale e storico. La sua presenza può limitare interventi edilizi, trasformazioni del territorio o anche operazioni sulle piante, rendendo talvolta necessarie verifiche e autorizzazioni specifiche.

Quali sono i beni paesaggistici?
• L’art. 136 individua gli immobili e le aree di notevole interesse pubblico, tra cui:
a) cose immobili di eccezionale bellezza naturale, geologica o storica, compresi gli alberi monumentali
b) ville, giardini e parchi di particolare pregio
c) complessi di immobili con valore estetico e tradizionale, inclusi centri e nuclei storici
d) bellezze panoramiche e punti di belvedere pubblici.

• L’art. 142 stabilisce che alcune aree sono sottoposte a tutela indipendentemente da provvedimenti specifici, come:
Fasce costiere, fiumi, laghi, montagne e boschi, parchi nazionali, riserve naturali, zone archeologiche e altri.

Come verificare l’esistenza di un vincolo?
I vincoli paesaggistici si consultano nei Piani Regolatori Generali (PRG) comunali, nei Piani Urbanistici Generali (PUG) o nelle cartografie regionali, come il Piano Paesistico Regionale (PPR).

Prima di qualsiasi intervento, è fondamentale verificare se l’area è vincolata, valutare l’intervento da eseguire e, se necessario, ottenere le autorizzazioni previste. Nel prossimo post approfondiremo questi aspetti.

Giardini e normativa - Parte 3: Rami e radici che sconfinanoQuando rami e radici di un albero si estendono oltre il conf...
28/02/2025

Giardini e normativa - Parte 3: Rami e radici che sconfinano

Quando rami e radici di un albero si estendono oltre il confine di proprietà, la normativa stabilisce diritti e doveri per i proprietari e per i vicini.

L’art. 896 del Codice Civile prevede che:

Il vicino può obbligare il proprietario dell’albero a recidere i rami che sconfinano, ma non può tagliarli di sua iniziativa.
Il vicino può invece tagliare autonomamente le radici che invadono il proprio terreno.

Ma questa regola è sempre valida?

Non sempre. La normativa stessa precisa che tutto ciò è subordinato ai regolamenti locali e agli usi del luogo. In alcune zone, ad esempio, i regolamenti del verde vietano la capitozzatura o impongono limiti al taglio delle radici nelle zone più vicine al fusto, per evitare danni alla stabilità della pianta.

Inoltre, prima di richiedere un intervento, è sempre utile considerare anche le conseguenze:
Il taglio drastico di rami, soprattutto nelle conifere, può comprometterne l’aspetto estetico senza comunque risolvere il problema delle foglie nelle grondaie.

Potremmo trovarci con la pianta del vicino mutilata orribilmente sempre lì davanti ai nostri occhi, mentre le sue foglie continuano comunque a finire nella grondaia.

Giardini e normativa - Parte 2: Piante e confine di proprietàQuando si pianta un albero vicino a un confine, è important...
27/02/2025

Giardini e normativa - Parte 2: Piante e confine di proprietà

Quando si pianta un albero vicino a un confine, è importante rispettare le distanze previste dal Codice Civile (art. 892), salvo regolamenti locali.

La normativa stabilisce che:
• gli alberi di alto fusto devono essere a 3 metri dal confine.
• gli alberi di non alto fusto devono rispettare almeno 1,5 metri.
• arbusti, siepi e viti possono essere piantati a 0,5 metri.

In alcuni casi, queste distanze possono non essere rispettate, ad esempio se è presente un muro divisorio che supera l’altezza della pianta. Tuttavia, le recinzioni non sono considerate muri divisori, quindi non danno diritto a deroghe.

Se un albero viene piantato troppo vicino al confine, il vicino può richiederne l’estirpazione (art. 894 Codice Civile), a meno che:
• il proprietario abbia usucapito il diritto di tenerlo più vicino.
• sull’area sia presente un vincolo idrogeologico o paesaggistico.

Solo conoscendo la legge possiamo far valere i nostri diritti e rispettare i nostri doveri.

Giardini e normativa - Parte 1: Definizione di albero secondo la leggeLa normativa italiana non fornisce una definizione...
26/02/2025

Giardini e normativa - Parte 1: Definizione di albero secondo la legge

La normativa italiana non fornisce una definizione chiara di albero, ma distingue tra alberi di alto fusto e non. Il Codice Civile (art. 892) stabilisce che un albero è considerato di alto fusto se i suoi rami partono dal tronco sopra i 3 metri di altezza.

Ma questa distinzione non ha alcun fondamento botanico. Il Codice Civile, come vedremo nei prossimi post, si occupa principalmente delle distanze dal confine, mentre un albero di grandi dimensioni può avere anche rami molto bassi. Inoltre, questa classificazione semplificata non tiene conto della variabilità delle specie arboree e delle loro modalità di crescita, creando possibili ambiguità nell'applicazione delle regole.

In questa serie di post analizzeremo la normativa relativa ai giardini e agli alberi per comprendere meglio le implicazioni pratiche nella gestione del verde.

Alberi e Cantieri – Parte 14: Radici del pino domesticoOggi esploriamo una peculiarità del Pinus pinea, comunemente noto...
23/02/2025

Alberi e Cantieri – Parte 14: Radici del pino domestico

Oggi esploriamo una peculiarità del Pinus pinea, comunemente noto come pino domestico. Contrariamente alla credenza popolare, le radici di questa specie non sono più superficiali rispetto ad altre piante, ma hanno una caratteristica unica di ipertrofia radicale.

Quando sottoposte a carichi periodici, come il passaggio delle auto, queste radici formano tubercoli che possono sollevare l'asfalto. Questo fenomeno è stimolato dalla presenza di inerti come sassolini o ciottoli, che trasmettono i carichi in modo puntiforme e provocano l'ipertrofia locale. Questa specie cresce tipicamente in substrati sciolti e ciottolosi, dove il processo evolutivo ha favorito la selezione di individui con questa peculiarità, in quanto garantiva una maggiore stabilità alla pianta.

Ovviamente per noi umani è un problema, perché solleva le pavimentazioni con problemi di fuizione. Ma il problema può essere gestito rimuovendo le radici ingrossate e ripristinando poi la pavimentazione. Tuttavia, se la causa del carico persiste, è estremamente probabile che il sollevamento si ripresenti dopo qualche anno e l'operazione deve essere ripetuta nel tempo.

La rimozione delle radici non compromette la pianta, dato che i rigonfiamenti si formano da radici piccole, con un diametro massimo di 4 cm. Tuttavia occorre prestare attenzione alla quantità di radici asportate rispetto a quelle lasciate e a non danneggiare le quelle più grandi.

Alberi e Cantieri – Parte 13: Lo spazio radicaleProgettare con attenzione lo spazio radicale è fondamentale per garantir...
22/02/2025

Alberi e Cantieri – Parte 13: Lo spazio radicale

Progettare con attenzione lo spazio radicale è fondamentale per garantire un buon sviluppo e un adeguato ancoraggio delle piante. Nei post precedenti, abbiamo esplorato come ridurre il compattamento del suolo e proteggere le radici durante i lavori di cantiere. Oggi, ci concentriamo su come assicurare uno spazio adeguato per lo sviluppo radicale attraverso scelte progettuali attente alle esigenze degli alberi.

Una delle soluzioni più efficaci è creare aiuole ampie, evitando di pavimentare o calpestare le aree vicine alla pianta. Tuttavia, quando è necessario massimizzare la fruibilità dello spazio, possiamo ricorrere a griglie galleggianti o superfici drenanti che riducono il compattamento del suolo e favoriscono l'infiltrazione dell'acqua piovana.

Le strutture modulari tridimensionali rappresentano un'altra soluzione innovativa: permettono di distribuire i pesi che gravano sulla pavimentazione al di sotto dell'apparato radicale, evitando il compattamento e fornendo areazione e una gestione efficace delle acque piovane.

Inoltre, l'utilizzo di percorsi per le radici e barriere guida aiuta a dirigere lo sviluppo delle radici verso aree designate, prevenendo la crescita indesiderata in zone critiche.

Non basta scegliere gli alberi più adatti alla situazione; è essenziale anche fornire loro lo spazio necessario per un corretto sviluppo.

Alberi e Cantieri – Parte 12: Dettagli progettuali per la protezione delle pianteLa nostra serie continua con un focus s...
20/02/2025

Alberi e Cantieri – Parte 12: Dettagli progettuali per la protezione delle piante

La nostra serie continua con un focus su alcuni dettagli progettuali che possono significativamente ridurre le interferenze con gli alberi. Vediamone alcuni.

Distanza dei camminamenti: Evitare di progettare camminamenti troppo vicini alle radici strutturali è fondamentale. Una corretta pianificazione può prevenire il sollevamento del pavimento e minimizzare i danni alle radici. Fa eccezzione il Pinus pinea per un motivo particolare, ma che vedremo a breve in un post dedicato.

Barriere nei parcheggi: L'installazione di barriere fisiche nei parcheggi è cruciale per proteggere gli alberi da urti accidentali e dal compattamento del terreno circostante, ruote sopra le aiuole e paraurti sul fusto sono all'ordine del giorno.

Passaggio delle tubazioni: Se non si può evitare di installare tubazioni in prossimità di radici grandi, è importante evitare di tagliarle e si deve cercare di far passare le tubazioni sotto le radici, lasciando spazio adeguato per il loro accrescimento.

Gestione dell'aggiunta di terreno: Quando è indispensabile aggiungere terreno attorno agli alberi, è vitale lasciare spazio sufficiente intorno al fusto, utilizzando contenimenti per evitare il contatto diretto del nuovo terreno con le radici strutturali e il colletto dell'albero.

Alberi e Cantieri – Parte 11: Riduzione del compattamentoI problemi del compattamento del suolo, sia quelli causati in c...
19/02/2025

Alberi e Cantieri – Parte 11: Riduzione del compattamento

I problemi del compattamento del suolo, sia quelli causati in cantiere, che dalla fruizione, possono essere efficacemente gestiti con ponderate scelte progettuali. Ridurre il compattamento non solo protegge la salute degli alberi ma preserva anche la struttura del suolo, fondamentale per la sostenibilità degli spazi verdi.

In cantiere, come abbiamo esplorato nei post precedenti, è possibile recintare le aree di pertinenza degli alberi per limitarne l'accesso. In aggiunta, durante la fase di progettazione, si possono limitare i lavori in queste aree optando per soluzioni alternative. La progettazione può influenzare anche come le aree vengono fruite; ad esempio, indirizzando i percorsi di camminata in zone meno sensibili, rendendoli funzionali e diretti, o disincentivando la fruizione di certe aree, come riducendo il numero di sfalci del prato.

Quando non si può evitare la fruizione dell'area di pertinenza degli alberi si possono distribuire i carichi su aree circoscritte, mediante l'uso di pavimentazioni o passerelle sospese che scaricano i pesi su plinti. O al contrario si possono scaricare i pesi su superfici più ampie ad esempio con piastre d'acciaio nei cantieri o pannelli alveolari in prati o percorsi.
Infine, l'uso di substrati sciolti come ghiaia o cippato di legno nei camminamenti o nelle aree gioco assorbe le sollecitazioni e la loro struttura sciolta li rende poco compattabili.

Conosci altre soluzioni applicabili per ridurre la costipazione del terreno?

Alberi e Cantieri – Parte 10: Scavare senza escavatoreOggigiorno, esistono tecniche alternative alla benna dell'escavato...
18/02/2025

Alberi e Cantieri – Parte 10: Scavare senza escavatore

Oggigiorno, esistono tecniche alternative alla benna dell'escavatore, che, come abbiamo visto nei post precedenti, può facilmente danneggiare le radici o il fusto degli alberi. Vediamo alcune alternative efficaci che consentono di lavorare a contatto con gli alberi senza comprometterne la salute.

• L'AirSpade è un esempio eccellente di come la tecnologia può aiutare in questo contesto. Utilizza aria compressa per rimuovere il terreno attorno alle radici, limitando i danni meccanici. È particolarmente utile in spazi ristretti dove la precisione è fondamentale e può essere abbinato a un escavatore a risucchio per asportare il suolo movimentato.

• La perforazione orizzontale controllata rappresenta una strategia avanzata, ideale per l'installazione di infrastrutture nel terreno. Questa tecnica evita l'apertura di trincee e consente di guidare una sonda che scava e trascina i tubi, minimizzando l'impatto sulle radici.

• Tecniche come Impact Moling e Microtunneling seguono principi simili, creando tunnel sotterranei per l'inserimento di tubi senza la necessità di scavi invasivi, proteggendo così le aree radicale.

• Infine, per i tratti brevi dove è necessaria massima cautela, lo scavo a mano rimane il metodo più semplice e sicuro. Permette di controllare attentamente l'area di lavoro, preservando le radici principali da danni accidentali.

Alberi e Cantieri – Parte 9: Protezione delle Radici in CantiereContinuiamo il nostro viaggio nella protezione degli alb...
17/02/2025

Alberi e Cantieri – Parte 9: Protezione delle Radici in Cantiere

Continuiamo il nostro viaggio nella protezione degli alberi durante i lavori di cantiere, focalizzandoci oggi sulla salvaguardia delle radici.

Quando è necessario operare vicino agli alberi, è essenziale adottare misure di protezione che preservino le radici da danni che potrebbero compromettere la loro funzionalità.
Tagliare radici maggiori di 4 cm di diametro può essere molto dannoso. È importante evitare questi tagli specialmente nella zone delle radici strutturali.

Nei casi in cui gli scavi sono temporanei, qualche giorno, si dovrebbero coprire le radici con un tessuto non tessuto inumidito al fine di evitare la disitrataizone delle radici.

Mentre in scavi che rimangono aperti per lunghi periodi, è opportuno realizzare dei terrapieni costruiti con reti elettrosaldate e iuta o in tavole di legno, riempiendo lo spaziotra radici e barriera di contneimento, con sabbia o terreno.

In cantiere prolungati nel tempo, specialmente in periodi caldi, si dovrebbe considerare l'installazione di sistemi di irrigazione gocciolante per bagnare il terrapieno.

Gli scavi nell'area di pertinenza dovrebbero essere ridotti al minimo, ma quando necessari è doveroso eseguirli prestanto attenzione a salvaguardare il più possibile l'apparato radicale, per tutta la durata dello scavo.

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Macerata

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Giardini e dintorni

Sono Andrea Raparo, dottore agronomo, paesaggista, arboricoltore e giardiniere e mi occupo di consulenze, progettazione e manutenzione di spazi verdi.

Su questa pagina cerco di condividere informazioni e buone pratiche per la gestione dei vostri alberi, prati, laghetti, ... insomma del vostro giardino, sperando che possano tornarvi utili.