Dott.ssa Anna Di Martino

Dott.ssa Anna Di Martino Mi occupo di consulenza psicologica individuale e familiare, psicologia infantile e disturbi dello s

09/05/2025

INSIEME PER CRESCERE: RISPETTO, GIOCO ED INCLUSIONE

🤽Il progetto “Insieme per Crescere: Rispetto, Gioco ed Inclusione” nasce su sollecitazione del 🦵⚽️Football Costa d’Amalfi, animato dalla volontà di investire sulla prevenzione e sul benessere dei più giovani.

🏟️Un’iniziativa che prende forma grazie alla collaborazione della rete dei servizi sociali del territorio, con un ruolo centrale svolto dal Comune di Maiori 📣 in qualità di trade union tra le parti, e il contributo attivo dell’ équipe del 🙅‍♀️Centro Antiviolenza Costa d’Amalfi, e del 🧑‍🧑‍🧒‍🧒Centro per la Famiglia dell’Ambito Territoriale S2 Cava costiera Amalfitana.
Grazie alla sinergia tra le diverse professionalità, il progetto prevederà incontri socioeducativi rivolti ai 👯‍♂️ragazzi dai 10 ai 15 anni e alle loro famiglie, con attività pratiche e momenti di confronto volti a promuovere una comunità più sana, rispettosa e inclusiva, a partire proprio dai più giovani.

🔖Presentazione ufficiale:
VENERDÌ 9 MAGGIO – ore 19:00
Aula Consiliare del Palazzo Mezzacapo –
Corso Reginna, MAIORI

Vi aspettiamo per crescere insieme!

16/04/2025

Ciò che viviamo entra a far parte di noi. Le emozioni che proviamo, infatti, esercitano un costante effetto modellante sul nostro organismo, ecco perché è insensato parlare di “salute fisica” e “salute emotiva”. Esiste un solo corpo, un solo organismo e un solo benessere.

La tabella che vi proponiamo oggi fa riferimento agli ACE, le esperienze traumatiche che possono avere impatti globali sulla vita dell’individuo in sviluppo.

Questi eventi spesso sembrano non essere impattanti perché, il bambino che non ha la minima conoscenza del mondo, tende a “normalizzarli”. Tuttavia, per quanto si possa normalizzare un evento avverso, esso rimane pur sempre un trauma e, come dicevamo, ciò che viviamo entra a far parte di noi. A volte in modi che non vorremmo. Per fortuna, la psicoterapia ha dimostrato -anche mediante studi con risonanza magnetica- di avere effetti tangibili nel recupero e nella conquista di un sistema cognitivo in grado di autoregolarsi a 360°.

Un trauma non è il tuo destino. ❤

- Psicoadvisor

Note sui dati
Le percentuali fanno riferimento a quanto è frequente la casistica su un campione di popolazione generale (fonte: BPS. Dati bullismo: istat 2022). Le dipendenze incorporate nella voce “genitore con dipendenza” sono da alcol e droghe, è assente la ludopatia e la dipendenza sessuale che sono pure molto diffuse.

Abbiamo omesso i dati sulla separazione perché non tutte le separazioni coniugali sono traumatiche per i bambini. La separazione diviene drammatica quando vi è una brusca discontinuità e l’abbandono di un genitore. Quando le abitudini del bambino non vengono sconvolte rapidamente ma cambiano gradualmente, la separazione ha dimostrato di non avere effetti traumatici.

Abbiamo omesso, inoltre, le statistiche sulla malattia perché il report faceva riferimento esplicito a “malattie mentali”, tuttavia, noi di Psicoadvisor (così come dovrebbe fare qualsiasi persona di buon senso) non facciamo differenza tra malattia mentale e malattia fisica. Qualsiasi forma debilitante che non consenta al genitore di assicurare costanza nell’accudimento rappresenta una criticità nello sviluppo della prole e quindi un potenziale ACE.

29/01/2025

Cambiano i protagonisti ma la trama è la stessa

Quando qualcuno ti dedica grandi parole d’amore, chiediti dove finisce lui e dove cominci tu e soprattutto, cerca di osservare se per lui c’è differenza. Sembra qualcosa di difficile da capire perché nei legami disfunzionali è tutto molto confuso. È tutto molto rumoroso, mentre nelle relazioni sane tutto quel frastuono non c’è. Ecco un primo indicatore: quando c’è confusione, è già il momento di rallentare e riflettere. Il confine tra “amare” e “strumentalizzare” non è così labile quanto sembra. Un ulteriore -e inequivocabile- indicatore, infatti, sta nella libertà negata: chi è mero strumento, non è libero di esprimere e affermare se stesso se non in funzione dell’altro.

Il mio augurio per te?
Che tu possa SENTIRE, ben chiara, sempre la differenza. ❤️

Un abbraccio,
Anna

«Cambiano i protagonisti ma la trama è la stessa»
Se hai voglio di scrivere da solo la trama che meriti, ti consiglio di leggere «d'Amore ci si ammala, d'Amore si Guarisce», altrimenti il rischio è quello di tentare di riempire vuoti con altri vuoti.

22/12/2024
28/10/2024

L' INTENSIVE PARENTING (GENITORI INTENSIVI)
è uno stile di genitorialità caratterizzato da un elevato coinvolgimento e da un controllo costante sui figli, con lo scopo di garantirne il successo e il benessere. I genitori che adottano questo approccio spesso dedicano tempo e risorse considerevoli per organizzare attività, supervisionare ogni aspetto della vita del bambino e cercare di prevenire qualsiasi fallimento o difficoltà. L'intento è di assicurare che il figlio raggiunga i migliori risultati possibili, sia a livello accademico, sociale, che emotivo.

✅Caratteristiche dell'intensive parenting:

1. Coinvolgimento costante: I genitori tendono a monitorare in modo assiduo tutte le attività del figlio, dalle attività scolastiche agli hobby.

2. Supervisione estrema: Decisioni come chi può essere amico del bambino, quali attività fare e persino la scelta delle scuole vengono prese direttamente dai genitori.

3. Pressione sul successo: Il focus è sul raggiungimento di risultati eccellenti, sia accademici che in altre attività, come lo sport o la musica.

4. Programmazione eccessiva: Le giornate dei figli sono spesso riempite da attività programmate e organizzate dai genitori, con poco spazio per il tempo libero e il gioco non strutturato.

✅Cause dell'intensive parenting:

1. Paura del fallimento: Molti genitori temono che, se non intervengono costantemente, i loro figli non raggiungeranno il loro pieno potenziale.

2. Competizione sociale: L'ansia di essere competitivi rispetto ad altri genitori e famiglie può alimentare questa tendenza.

3. Cultura della performance: La società moderna spesso misura il successo attraverso parametri di performance, come voti scolastici o successi sportivi, incentivando i genitori a mettere pressione sui figli.

✅Effetti negativi sui figli:

Ansia e stress: Essere sotto costante pressione per eccellere può portare a problemi di salute mentale.

Mancanza di autonomia: I figli di genitori "intensivi" possono avere difficoltà a sviluppare l'indipendenza e la capacità di prendere decisioni.

Rapporto con il fallimento: Non sperimentare il fallimento durante l'infanzia può portare a un'incapacità di gestire le difficoltà da adulti.

✅Come superare l'intensive parenting:

1. Fiducia nelle capacità dei figli: Riconoscere che i bambini hanno la capacità di risolvere problemi e fare scelte autonomamente, anche sbagliando.

2. Promuovere l'autonomia: Lasciare ai figli la libertà di esplorare, prendere decisioni e affrontare i propri problemi, sviluppando così resilienza e capacità di adattamento.

3. Ridurre le aspettative e la pressione: È importante non sovraccaricare i bambini con aspettative irrealistiche. Valorizzare il percorso, non solo il risultato.

4. Sostenere, non dirigere: Essere presenti come supporto, ma senza cercare di controllare ogni aspetto della vita del bambino.

5. Spazio per il gioco libero: Consentire ai bambini di avere tempo libero non strutturato, fondamentale per lo sviluppo della creatività e della capacità di socializzare.

6. Modellare la gestione delle emozioni: Insegnare ai figli che il fallimento è parte della vita e che è normale non eccellere in tutto.

✅Superare l'intensive parenting richiede consapevolezza e un cambiamento dell'atteggiamento del genitore verso uno stile di educazione che promuova la crescita personale e la fiducia nelle capacità del bambino e/o dell' adolescente di affrontare il mondo autonomamente.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

Un progetto che si realizza, grazie all’impegno del Comune di Praiano e il Rotaty Club Costiera Amalfitana 💪🏻
01/10/2024

Un progetto che si realizza, grazie all’impegno del Comune di Praiano e il Rotaty Club Costiera Amalfitana 💪🏻

28/09/2024

Quando i figli oltrepassano la soglia dell’adolescenza, non cambiano solo da un punto di vista fisico, ma iniziano anche a mettere in discussione i genitori e a cercare maggiore autonomia e indipendenza. Per i genitori può essere faticoso trovare un nuovo equilibrio perché spesso hanno la sensazione di avere di fronte degli sconosciuti! Non riconoscono più i loro “bambini” e trovare le giuste modalità per mantenere con loro un dialogo e un confronto positivo può diventare una vera e propria sfida. I figli cambiano e, necessariamente, anche alcune modalità della relazione devono modificarsi.
In una fase ricca di novità e di fatiche, anche quando sembrano respingere ogni consiglio o aiuto, per i ragazzi sentire che i propri genitori sono presenti e pronti a sostenerli, rappresenta un elemento positivo, che li fa sentire degni di attenzione. È fondamentale farli sentire compresi, sostenerli nella loro ricerca di autonomia e indipendenza, spiegare l’importanza di confini e limiti che li proteggano nelle loro esperienze. Nonostante le difficoltà che si possono incontrare in questo percorso, la relazione con i propri figli può modificarsi ma conservare stabilità e fiducia.
Anche quando non siamo d’accordo con loro, non critichiamo i ragazzi ma cerchiamo di comprenderli e sostenerli, di ascoltare le loro ragioni e le loro idee. Non dimentichiamo che l’adolescenza comporta delle sfide anche per loro e il ruolo degli adulti è quello di fornire una base sicura da cui muoversi per sperimentare e crescere nella propria individualità e a cui fare riferimento nelle difficoltà.
Per crescere, l’adolescente non diventa totalmente indipendente dagli adulti! È vero che in questa fase è presente quella spinta, naturale e fisiologica, verso l’autonomia e l’indipendenza che va incoraggiata e sostenuta. Ma è altrettanto vero che il legame e la relazione con i genitori hanno un peso e un’influenza fondamentale anche durante l’adolescenza. Un percorso sano verso l’età adulta non porta al totale isolamento, ma all’interdipendenza cioè alla dipendenza reciproca e al confronto.
È normale che un genitore si senta in difficoltà, le sfide sono tantissime, ma è importante non perdere mai di vista gli aspetti positivi e le potenzialità, aiutando i figli a sperimentare la loro auto-efficacia, per confrontarsi con se stessi e con gli altri, e crescere diventando sempre più autonomi e responsabili.

28/09/2024

RUOLI DI GENERE
Chi li conosce, li evita.

Centro Commerciale Campania

Famiglia tipica: mamma, papà, due figlie.
La maggiore di 7-8 anni, la più piccola circa 3 anni.

La più grande deve andare in bagno.
La mamma l’accompagna, lascia la piccola col papà e si allontana.
Il papà si china verso la figlioletta, va per prenderla in braccio ma.. La bimba è spaventate e strilla: «voglio mamma!!!».
Poi, piangendo, scappa per raggiungerla. Il papà la segue con lo sguardo e sbraita ad alta voce:
«ma ti pareva che questa riusciva a stare 5 minuti con me?»
La mamma, orgogliosa, abbraccia la piccola: «vieni qui a mamma» e si allontana guardando con disprezzo il marito; e come se l’occhiataccia non bastasse aggiunge: «non sei capace neanche di tenerti tua figlia per farmi pi****re in pace?».
Il marito non risponde.
Si siede al tavolino e tranquillo beve un caffè, evidentemente per lui è uno scambio ordinario.

Riflessione #1
Se tua figlia non riesce a stare 5 minuti sola con il papà, non c’è da essere orgogliosi. C’è solo da rattristarsi. Vuol dire che è stata strumentalizzata fino a canalizzare il suo infinito bisogno di sicurezza verso un’unica figura genitoriale, ignorando l’altra. E ciò non è MAI un bene per un bambino.

Prima di lamentarci delle nuove generazioni, vediamo come sono nate le coppie che dovrebbero rassicurare loro una sana educazione emotiva. Perché quando nella coppia c’è stima e fiducia, questa viene “assorbita” (proprio come per osmosi!) dai figli che si ritrovano a fidarsi parimenti di entrambi i genitori.

Prima di parlare di “padri assenti”, proviamo a chiederci: in che modo stiamo coinvolgendo l’altro nella vita affettiva di nostro figlio? Ci stiamo provando?

Accusare, condannare, rivolgersi al partner (che, tra l’altro, hai scelto tu) in modo sprezzante, non migliora certo le cose. Con ciò non sto dicendo che “tutti i padri del mondo vorrebbero essere coinvolti nell’accudimento della prole”, sto solo dicendo che se qualche papà vuole uscire dal ruolo di figura marginale nelle cure parentali, potrebbe avere difficoltà. E, ancora prima, sto affermando che alcune coppie -quelle che vertono su basi disfunzionali- non sono molto capaci nel provvedere all’accudimento dei figli.

Ieri, come oggi, cresciamo bambini sfiduciati, insicuri e che entrano nell’ottica di disprezzo e diffidenza che i genitori nutrono l’uno per l’altra.

Riflessione #2
In un mondo parallelo in cui i genitori si preoccupano davvero del benessere delle creature che hanno DELIBERATAMENTE deciso di mettere al mondo, ecco cosa doveva succedere:

Mamma si reca in bagno con figlia grande.
Figlia piccola corre verso la mamma perché non vuole stare sola con il papà (ipotizziamo che lo vede pochissimo perché il babbo lavora fuori ed è anche spaventata dall’ambiente caotico del centro commerciale, può starci). Allora la bambina scappa piangendo.

Il papà, non si disinteressa frustrandosi ma si attiva. La segue!
La mamma prende in braccio la bimba, la tranquillizza.
Le spiega che con il papà sarà al sicuro e la figlia ci crede perché vede la fiducia e la stima che la mamma nutre per il suo papà nel quotidiano e… Boom, il gioco è fatto. Mamma e papà si stimano e si fidano l’uno dell’altro. I figli possono nutrire in entrambi i genitori la medesima fiducia.
Possono crescere sicuri e con la certezza che amore significhi anzitutto sostenersi, stare al sicuro, fidarsi, rispettarsi e… E vissero felici e contenti.

Il problema dei figli non è solo nell’educazione emotiva che non viene impartita.
Sono i modelli d’amore che hanno.

- Psicoadvisor

27/09/2024

Un pattern è uno schema ricorrente, un modello che si ripete all'infinito e tutti noi ne siamo dotati. Li abbiamo perché è "fisiologicamente conveniente". Al nostro organismo servono tante risorse, così, per conservare energie, rallenta il cambiamento e ripropone -anche a livello cognitivo e comportamentale, dunque anche in termini percettivi, attentivi...- sempre i medesimi modelli. Tale meccanismo è noto come "economica fisiologica".

Chi hai di fronte, può essere anche dotato di buone intenzione, fare promesse incantevoli... tuttavia, dovrà fare i conti con i suoi schemi ricorrenti e dovrai farci i conti anche tu perché inevitabilmente emergeranno.

ps.: i propri pattern, gli schemi ricorrenti, si possono cambiare ma solo mobilitando grandi risorse energetiche, solo facendo un grosso lavoro su di sé.

- Psicoadvisor

14/09/2024

Sebbene nell’immaginario collettivo viga la convinzione che il bambino sia un essere felice e senza conflitti, e presuppone che le sofferenze degli adulti siano il risultato dei pesi e delle fatiche della realtà in cui viviamo, bisogna affermare che è vero esattamente il contrario.

Ciò che la psicologia ci insegna è che tutte le sofferenze della vita adulta sono per la maggior parte ripetizioni di quelle patite nell’infanzia e che ogni bambino, se non accudito con la giusta cura, attraversa un grado incommensurabile di sofferenza di cui solo raramente conserva memoria ma i cui effetti sono estremamente tangibili. Il più palese degli effetti è la ricerca d’amore laddove di amorevole non esiste nulla.

-Anna 🫂❤️

17/05/2024

Author Details Author Details Ana Maria Sepe Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di...

Indirizzo

Maiori

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Lunedì 15:30 - 19:00
Martedì 15:30 - 19:00
Mercoledì 15:30 - 19:00
Venerdì 15:30 - 19:00

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