
11/09/2025
Non è stato il caso, non è stato il destino. Se fosse stato protetto con adeguati dispositivi anticaduta, Alessandro Nasta non sarebbe morto a soli 29 anni sulla nave più bella del mondo - l’Amerigo Vespucci - mentre imparava il mestiere meraviglioso della navigazione. La nave scuola, invece, per lui è stata una tomba.
Abbiamo raccontato la storia esemplare di Alessandro Nasta in un evento collaterale del Festivaletteratura, presentando a Palazzo D’Arco il libro di Sondra Coggio “Nasta. Caso Vespucci”. L’autrice e giornalista d’inchiesta è stata affiancata da Piero Superbi, Direttore ATS Val Padana, e dal Contrammiraglio Andrea Liorni.
L’occasione ha offerto una riflessione su come si possa morire di “tradizione”, in un confronto aperto e senza pregiudizi per comprendere anche le ragioni del ritardo nell’applicazione di misure di protezione sulla nave scuola, che avrebbero potuto salvare la vita del giovane nocchiere.
Ricordare la sua storia è un modo per continuare a spingere su informazione e sensibilizzazione sul tema della sicurezza sul luogo di lavoro, qualsiasi esso sia.
Grazie ai partner che ci hanno accompagnato in questa importante iniziativa: Cisl Asse del Po, Confcommercio, Cna Mantova, Confartigianato Mantova, Confindustria Mantova, Cgil, Uil, Apindustria, Confcooperative, Giro d’Italia della Sicurezza sul Lavoro, Comitato Paritetico Provinciale.