Logopedista Ticiana Dimo

Logopedista Ticiana Dimo Logopedista specializzata in età evolutiva, Psicologa esperta in neuroscienze e sviluppo. Abilitata alla tecnica Prompt (I livello).

Lavoro in libera professione presso il mio studio "Logos Paiolo", Viale dei Partigiani 2/A Mantova (46100) e nei reparti di riabilitazione e medicina della Fondazione Camplani, casa si cura San Clemente come consulente Logopedista. Valuto e tratto:
- disturbi dell'età evolutiva (disturbo del linguaggio, disordini dello speech e ritardo/disturbo degli apprendimenti); mi sono perfezionata nello stud

io delle traiettorie linguistiche del bambino bilingue.

- disturbi dell'età adulta (disfagia, afasia e disartria). Master di I livello in "Tecniche per la rieducazione dei Disturbi Specifici di Apprendimento". Sto integrando il mio percorso con un secondo ciclo di studi nel ramo della Psicologia. Sono prossima alla laurea in Neuroscienze e riabilitazione Neuropsicologica presso l'università degli studi di Padova.

🌟IMPORTANTE🌟Vi segnalo un bando di regione Lombardia per ottenere contributi sull'acquisto di strumenti digitali per alu...
11/08/2025

🌟IMPORTANTE🌟

Vi segnalo un bando di regione Lombardia per ottenere contributi sull'acquisto di strumenti digitali per alunni con DSA valido fino al 31.12.25.

💸 È possibile avere un rimborso fino al 70% della cifra pagata.

Link: https://www.bandi.regione.lombardia.it/servizi/servizio/catalogo/dettaglio/comunita-diritti/inclusione-sociale/avviso-pubblico-ottenere-contributi-l-acquisto-ausili-strumenti-tecnologicamente-avanzati-persone-disabilit-disturbi-specifici-apprendimento-dsa-RLD12024043183

📢 COSA SERVE?

1. SPID;

2. CERTIFICAZIONE DSA rilasciata da un servizio pubblico oppure un servizio privato accreditato in Regione Lombardia (come è la nostra equipe "Stelle sulla Terra");

3. DUE RIGHE SU CARTA INTESTATA FIRMATE DAL NEUROPSICHIATRA INFANTILE (non serve ricetta rossa);

4. ISEE

5. FATTURA DI ACQUISTO DEL PC - TABLET E/O SOFTWARE SPECIFICI COME QUELLI ANASTASIS;

Diverse famiglie mi hanno già confermato il rimborso, si tratta di un aiuto effettivo per le famiglie che si ritrovano a sostenere spese importanti per aiutare i ragazzi nel percorso scolastico.
Fatemi sapere nei commenti se siete riusciti ad ottenere un rimborso.

🌱🧠

"SE SA LEGGERE POI COMPRENDE" 😳Ancora oggi purtroppo si pensa spesso che la comprensione del testo scritto arrivi in aut...
31/07/2025

"SE SA LEGGERE POI COMPRENDE" 😳

Ancora oggi purtroppo si pensa spesso che la comprensione del testo scritto arrivi in automatico dopo l' automatizzazione della lettura.

La decodifica è solo uno degli elementi che concorrono a comprendere quanto letto e la comprensione, esattamente al pari degli altri apprendimenti, va insegnata ed allenata.

Quando a dover comprendere il testo è un bambino con dislessia, diventa ancora più importante imparare ad ottimizzare le risorse cognitive e a sfruttare gli indizi visivi (colori soprattutto).

Può essere allora molto utile:

- partire dalla lettura prima delle domande e solo in un secondo momento del testo;

- andare a ricercare nel testo, con il supporto di colori, la risposta corretta.

Tutto si può allenare: l'importante è conoscere i processi sottostanti all'abilità target e fornire strategie adeguate (e personalizzate) di supporto.

Dopo anni di fatiche è arrivata questa immensa soddisfazione.Sono felice del mio percorso e di tutti quei puntini rossi ...
30/07/2025

Dopo anni di fatiche è arrivata questa immensa soddisfazione.

Sono felice del mio percorso e di tutti quei puntini rossi che ora sto finalmente collegando tra loro.

Sono infinitamente grata a tutti miei pazienti, alle loro famiglie e ai colleghi che non hanno mai smesso di sostenermi.

Sono grata alla mia famiglia e a mio marito, per essere sempre rimasti, come porto sicuro, nei momenti di difficoltà.

Ora inizia un nuovo capitolo della mia vita, tutto da costruire con voi e per voi.

ALLEANZA TERAPEUTICA E SINTONIZZAZIONE EMOTIVA ✨M. entra in studio dicendomi che è "stanchissima", che a scuola non ci v...
29/05/2025

ALLEANZA TERAPEUTICA E SINTONIZZAZIONE EMOTIVA ✨

M. entra in studio dicendomi che è "stanchissima", che a scuola non ci vorrebbe più andare e che non vede l'ora di inaugurare la sua piscina.

È fine Maggio per tutti, la stanchezza si fa sentire. Per i bambini con fatiche di apprendimento gli ultimi giorni di scuola sono come i 200 metri finali di una maratona: così poco che separa dal traguardo eppure la percezione sovrastante di non farcela davvero più.

Io e M. ci prendiamo un momento per riconoscere questa stanchezza, che arriva anche dopo mesi di lavoro insieme con una importante trasformazione in corso.

Accolgo la stanchezza di M. e le propongo dieci minuti di allenamento in meno rispetto al solito.

Ce lo meritiamo.

M. "E poi che si fa?"
Io " e poi c'è una sorpresa per te...una cosa che adori!"
M. "Dai lavoriamo subito!"

Dieci minuti sono pochi ma ci hanno permesso di stare insieme su un'attività che asseconda al massimo le passioni della bambina e nutre la sua creatività.

Energie ricaricate? Decisamente.

Il bambino avverte quando noi adulti lo vediamo, riconosciamo il suo stato emotivo e scendiamo a compromessi con flessibilità.

Per il terapista questa sintonizzazione è fondamentale.

Ne beneficia il nostro rapporto, il nostro potenziamento e il benessere emotivo di M.

Questo secondo me è il reale significato di "trattamento personalizzato".

18/04/2025

“Mamma mi fa male la pancia...”

“La testa…”
“Le gambe…”

--

Ok, può essere tutto. Ma…
Con i bambini il dolore “si guarda!” non si ascolta.

E allora guardiamo. Questo dolore:
Interrompe il gioco?
Impedisce di fare delle cose che piacciono tipo andare a giocare a pallone?
Fa piangere?
Sveglia la notte?
Si accompagna ad altri segni visibili (gonfiori articolari, vomiti, Stipsi o cacche strane, segni cutanei ecc…)?
Fa assumere posizioni antalgiche strane?
Lo fa mettere a letto e lo fa star fermo buono buono?

Se quello che “si guarda” non convince: andiamo dal dottore e probabilmente lui ci farà fare qualcosa.

Ma se il bambino gioca, sta bene e quando è distratto corre e salta… Forse con quel dolore ci sta dicendo qualcosa altro.

Mamma ho paura!
Mamma ho bisogno di te!
Mamma c’è qualcosa che non va a scuola o tra gli amici...!
Mamma aiuto!

L’ansia, cioè l’aumento degli ormoni dello stress, aumenta l’acidità gastrica, l’attivazione muscolare, la tensione… insomma è un disagio reale.

E allora la soluzione non è “finge? La prossima volta glielo dò io il dolore!”

Ma piuttosto "Cerchiamo di capire che mi sta dicendo e rispondiamo al bisogno!

Il bisogno di sicurezza.

--

Viviamo in un momento in cui le minacce sembrano innumerevoli!
Anche una pioggia non è più "Prendiamo un ombrello!" ma "Allerta meteo! Possiamo morire!"
I disastri del mondo, vicini e lontani, ci martellano.

E allora, come possiamo fare per dare sicurezza ai nostri bambini?

Prima di tutto lavorando "su di noi"!
Sui nostri volti tesi e nervosi, sulle nostre televisioni che vomitano notizie terribili e violenze di ogni tipo, sui nostri bisticci…

I bambini sono sofisticatissimi radar che colgono qualsiasi messaggio di allarme (in particolare nei volti) con una rapidità e sensibilità straordinaria!

Molto più di noi.

Il loro cervello emotivo infatti è molto più ricettivo e vulnerabile perchè meno protetto dalla capacità critica di una corteccia ancora immatura.

--

Poi… ecco la terapia del "mal di pancia" emotivo:

Carezze, baci, favole, gioco, condivisioni di emozioni belle, allegria, armonia familiare… La percezione di essere in un contesto sicuro protetto e affidabile!

E quindi meno video, Ipad, telefonini e solitudine!

Garantito! Funziona.

FRUSTRAZIONE SCOLASTICA E IMPOTENZA APPRESA: SI PUÒ RIMEDIARE?Frequentemente il percorso scolastico dei bambini e ragazz...
17/04/2025

FRUSTRAZIONE SCOLASTICA E IMPOTENZA APPRESA: SI PUÒ RIMEDIARE?

Frequentemente il percorso scolastico dei bambini e ragazzi che hanno un DSA è costellato di frustrazione e insuccessi.
A fronte di tanto impegno e sacrifici, i risultati permangono spesso deludenti nel tempo.

Le cose cambiano con il potenziamento e il lavoro di rete con la famiglia, ma non tutti hanno la fortuna di beneficiare di un intervento precoce.

Dopo anni di delusione, vergogna e insuccessi, lo studente introietta un vissuto di perdita di controllo sul proprio apprendimento e sui risultati ad esso legati: a cosa mi serve studiare se tanto poi lascio tutto bianco?

Tradotto: non serve a niente, tanto vale smettere di impegnarsi.

Questo vissuto spalanca le porte a quella che in psicologia viene definita "IMPOTENZA APPRESA".

L'impotenza appresa lascia tracce che non si esauriscono con la fine degli studi. Viene minata la percezione del proprio valore e soprattutto la possibilità di avere una forma di influenza sui propri vissuti, prima scolastici, poi personali.

Seligman (1967) è stato uno dei primi ricercatori a parlare di questo fenomeno e a condurre esperimenti al riguardo. Secondo lo scienziato, è necessario un RADICALE CAMBIAMENTO delle proprie credenze rispetto all’idea che si ha di sé e quindi del mondo.

Lo studente, nel nostro caso, ha bisogno di:

- individuare quali sono i suoi punti di forza oltre alle vulnerabilità;

- riconoscere il valore prezioso dell'azione su quanto è sotto il proprio controllo: l'impegno e la costanza nel lungo termine premiano sempre ma devo crederci;

- allenarsi a gratificarsi nelle riuscite: vedere quindi i risultati positivi non come frutto del caso o della fortuna, ma come esito di un impegno costante con i giusti supporti;

- costruirsi un ambiente sociale (genitori e insegnanti in primis) che creda in lui.

🌿✨

LA STORIA DI V. CHE DA GRANDE VUOLE FARE LA MAESTRA Seguo V. per diversi mesi con un trattamento intensivo degli apprend...
08/04/2025

LA STORIA DI V. CHE DA GRANDE VUOLE FARE LA MAESTRA

Seguo V. per diversi mesi con un trattamento intensivo degli apprendimenti: lettura, scrittura e calcolo sono significativamente compromessi per età a conclusione della III primaria.

Alla fine della valutazione di controllo, necessaria per monitorare il guadagno offerto dal trattamento e meglio inquadrare clinicamente le fatiche, V. è stanchissima.

Mi guarda sorridendo e mi dice "mi hai cotto il cervello".
Poi V. aggiunge "so che faccio fatica eh, mica non lo so.. però voglio migliorare ancora". Poi si alza (sa che può prendere liberamente un gioco) e si siede davanti alla lavagnetta, sotto alla finestra in fondo allo studio.

Io inizio a sistemare le carte e lei richiama la mia attenzione:

V. "comunque sai...ho capito una cosa..."
Io: Racconta!
V: " Secondo me scegliamo il lavoro che da piccoli non riuscivamo a fare bene"
Io: Dici?
V: "sisi...io tipo voglio fare la maestra e vado malissimo a scuola, però mi piace e voglio aiutare chi non capisce". Si ferma un attimo, mi punta i suoi occhioni azzurro cielo intenso e aggiunge con una dolcezza infinita "so cosa si prova".

Io la guardo, visibilmente emozionata e le rimando che secondo me sarebbe una fortuna per i suoi alunni avere una maestra come lei. Mi sorride.

Entra la mamma e condividiamo qualche informazione rispetto alla valutazione, poi le dico: "ma tu lo sapevi R. che V. da grande vuole fare la maestra? Soprattutto per aiutare i bimbi in difficoltà". La piccola mi rivolge un sorriso complice.
La mamma si commuove e sussurra "tesoro..." risuonando emotivamente con la sua piccola.

🌿💞

IL PREMIO È SEMPRE NECESSARIO?Ho appena rimpolpato la mia valigetta degli stickers, che mi gasa assai, e mi viene una ri...
07/04/2025

IL PREMIO È SEMPRE NECESSARIO?

Ho appena rimpolpato la mia valigetta degli stickers, che mi gasa assai, e mi viene una riflessione che desidero condividere con voi.

Il rinforzo materiale, salvo per alcuni disturbi del comportamento più importanti (che meritano un discorso a parte), funziona nel breve periodo. Quando continuiamo a premiare un comportamento, il cervello ad un certo punto smette di trovarlo motivante di per sé: si soffoca gradualmente la motivazione intrinseca, quella interna, il motore più importante che abbiamo per apprendere.

Quando si innesca il meccanismo per cui un bambino fa qualcosa solo per avere un premio in cambio, quella cosa smetterà di essere fonte di piacere e soddisfazione di per sé, diventando un mero mezzo per ottenere il premio (motivazione estrinseca).

Vi faccio l'esempio della Lettura: ci sono studi che documentano un minor desiderio di leggere nei bambini "premiati" per la lettura. Rinforzare quindi un comportamento sganciandolo da come ci fa sentire, a cosa ci serve etc., ci spegne internamente nel medio-lungo periodo.

ALLORA NON RINFORZIAMO MAI PIÙ?
Certamente no.

Però possiamo passare da "se leggi ti regalo uno sticker" a " volevo festeggiare con te questo traguardo importante: oggi hai finito un libro! Ti va di scegliere uno sticker per ricordarci di questo momento?".

Ci serve condividere nel modo più spontaneo possibile la gioia e quello che proviamo. Possiamo:

- riconoscere lo sforzo e l'impegno;
- condividere le emozioni sperimentate sia dall'adulto che dal bambino (soddisfazione, gioia, gratitudine...).

P.S sticker meravigliosi e coloratissimi potete trovarli ad un ottimo rapporto qualità prezzo presso le catene "Tedi" e "Action" ❤️

FACCIO TANTA FATICA A SCUOLA MA SCRIVO POESIE: LA STORIA DI M.🌱💞Questa è una poesia, scritta da M., 7 anni, mentre mi as...
02/04/2025

FACCIO TANTA FATICA A SCUOLA MA SCRIVO POESIE: LA STORIA DI M.🌱💞

Questa è una poesia, scritta da M., 7 anni, mentre mi aspetta in sala d'attesa. Trova ispirazione nel tamburo a sonagli e lascia fluire i pensieri su un foglio a quadrettoni bianchi. Mi fermo un attimo sul ciglio della porta prima di chiamarla, sorpresa e affascinata dal suo gioco: la sento leggere e cantare, entusiasta e divertita.

Questa bimba ha dentro tantissimo da comunicare e quando l'ho conosciuta, diversi anni fa, dapprima le sue parole, immature e semplificate, non erano all'altezza del suo mondo interiore, poi, come se non bastasse, la lettura e la scrittura sono partite con enorme fatica.

M. è stanca di fare fatica, me lo dice spesso.

Quando i suoi compagni di classe leggevano brevi brani in stampato minuscolo, M. non era in grado di riconoscere tutte le sillabe in stampato maiuscolo.
La sentivo in affanno, stanca e sopraffatta da questi strumenti che non erano mai all'altezza della sua pienezza interiore. Le parole, ad un certo punto, non riuscivano più ad esprimere tutta quella paura e quella vergogna, allora è subentrato il corpo, con il suo "male alla pancia", a veicolare il sovraccarico emotivo della bambina.

Abbiamo lavorato tanto, tantissimo, e a casa hanno messo in moto ogni risorsa possibile e immaginabile per aiutare questa piccola. La scuola fa ancora fatica a vedere dov'è M. e le chiede di correre, correre..ma noi ci fermiamo, respiriamo e prendiamo tutto il tempo che ci serve.

La fretta riduce a brandelli la creatività dei bambini e noi questo sacrificio non vogliamo farlo.

Ora M. sta finendo la seconda elementare, legge parole semplici in stampato minuscolo e inizia a scrivere parole più complesse in stampato maiuscolo. È orgogliosa dei suoi progressi.

Piano piano, un passo per volta, M. riesce a condividere parti di sé con i suoi cari e il mondo che la circonda: ecco perché ci serve saper comunicare e saper leggere e scrivere, non per portare a casa dei numeri.

Colleghe speciali che fanno la differenza 🌱✨
18/03/2025

Colleghe speciali che fanno la differenza 🌱✨

DSA E RIVOLUZIONE SCIENTIFICA.

- Non posso usare la calcolatrice perché non la usa nessuno.

Bimba, alzati che facciamo una camminata per entrare prima nel futuro.

- Cioè?

Cioè quello che ho detto. Mettiti qui, su questa mattonella.
Ecco, sei in prima media. Qui la calcolatrice non la usa nessuno.
Fai un passo avanti, fanne un altro. Ecco, ora sei in terza media. Qui la calcolatrice la usa qualcuno.
Fanne un altro ancora. Dove sei?

- In primo superiore.

Ecco, in un attimo sei in primo superiore e qui la usano tutti. Allora possiamo entrare nel futuro già ora? Così diventiamo esperti prima.

- Mmm. E se magari ora la uso sotto al banco?

Dobbiamo nasconderci come ladri?

- Mmm. Ok. C'è un problema però. Se poi uso la calcolatrice, gli altri mi chiederanno perché io si e loro no.

Capisco. E allora saprai spiegare perché tu ne hai bisogno.

- Silenzio.

Spiegalo a me.

- Perché sono discalculica.

Ok, è che significa? Qualche tuo compagno te lo domanderà.

- Silenzio.

Spiegalo a me.

- Che i calcoli una volta li faccio bene e un'altra volta no. All'ultimo compito ho preso 7 perché ho sbagliato i calcoli ma i ragionamenti erano giusti.

E perché non impari a fare i calcoli?

Spiegalo a me.

Discalculia per caso vuole dire disinteresse?

- No. Non li memorizzo proprio. Cioè, non tutti. Finché erano numeri piccoli va bene, ma con quelli grandi sbaglio o ci impiego molto tempo. In quel compito qualche calcolo era pure giusto ma per farlo poi non sono riuscita a fare l'ultimo esercizio, perché il tempo era finito. E lo sapevo pure fare!

Ok. Mi hai convinta. Sai spiegare bene come funzioni.

- Si, Francesca, ma ci sono dei compagni che sicuramente non capiranno, continueranno a parlare di me e vorranno usare pure loro la calcolatrice.

Ok, per questi che continueranno a non capire dobbiamo fare due cose.

La prima la farai tu, subito, accettando che nella tua vita (scolastica e non) non tutti capiranno come stanno davvero le cose per te, ma tu non hai bisogno dell'approvazione di chi non ti comprende. Perciò tagliamo subito questo cordone di riconoscimento e facciamo quello che è buono e importante per noi.

La seconda la dovranno fare i prof. Se la vedono loro con le richieste degli altri studenti.

- Si, Francesca, ma alcuni prof non ne capiscono niente di DSA, manco loro.

Ahhh bene, allora qui ci vuole una *Rivoluzione scientifica*.

- Mi guarda, incuriosita.

Ti va se prepariamo un power point e facciamo insieme una lezione alla tua classe, dove spieghiamo a tutti come stanno le cose e quali sono i bisogni di ragazzi con DSA?

- Accetta. Divertita.

Allora, mettiamoci subito a lavorare. Fammi capire intanto quali professori non possono assolutamente mancare alla nostra lezione.

E inizia l'elenco dettagliato di chi ha capito bene secondo lei cos'è il DSA, di chi l'ha compreso solo un po' e di chi per niente.

E, per ogni disciplina, scriviamo di cosa avresti bisogno e quali cose fanno, che magari però non servono. Che il power point non lo facciamo mica teorico, lo facciamo pratico sulle strategie da adottare.

E rivoluzione sarà!

La prima lezione pratica intanto l'hai già fatta a me, facendomi entrare nei meandri del tuo funzionamento.

Ho fantasticato ad alta voce che sarebbe bello se da grande facesse l'insegnante.

- Francesca, ma tanto i professori ci trattano come se fossimo tutti uguali!

Non se un giorno diventerai tu professoressa! Per te saranno tutti unici i tuoi studenti.

- È vero.

___

💡"Spiegalo a me" è parte di un lavoro di role playing che serve per simulare una situazione e aumentarne la gestione. Ma serve anche per avere contezza del lavoro di consapevolezza da affrontare.

💡Fantasticare sul futuro professionale serve a farli spostare dal pantano del presente. Immaginare un dopo diverso -anche grazie a loro- è fondamentale.

💡Fare "rivoluzione scientifica" rende bene l'idea di divulgazione e di non resa, da ora e per sempre. Anche all'Università, bimba.

Dall'esterno i tuoi genitori e la Legge fanno rivoluzione.
Dall'interno la rivoluzione la fai tu, sempre.
Raccontandoti come hai fatto a me. Spiegando i tuoi bisogni e i tuoi diritti. Mentre decidi quali pareri non ascoltare.

___

🔺 Il problema sembra il dis-.
🔻 Invece è l'ignoranza.
___
www.iologopedista.it
Formazione per sviluppare il noi della relazione professionale.

Creatività e apprendimento aritmetico esplicitoIn questo allenamento vediamo un esercizio completamente artigianale, cos...
13/03/2025

Creatività e apprendimento aritmetico esplicito

In questo allenamento vediamo un esercizio completamente artigianale, costruito insieme alla bambina, per favorire la lettura e scrittura di numeri complessi.

In particolare M. fatica ad individuare il valore posizionale dello 0 all'interno della cifra.

Attraverso un'attività che sfrutta il canale visivo si favorisce l'esplicitazione e l'automatizzazione della lettoscrittura numerica.

Ebbene sì, anche la matematica può essere divertente 😊

Questa attività sarà a breve in vendita con ❤️

Riflessione importantissima
09/03/2025

Riflessione importantissima

“Tra le ragioni per cui sono favorevole a porre limiti d’età all’uso di smartphone e social network e, insieme, a introdurre un progetto educativo che permetta ai più giovani di padroneggiare senza rischi questi strumenti, c’è l’amicizia.

È impossibile crescere, senza amici. È addirittura impossibile non sentirsi soli. La famiglia, l’amore, non riescono a sostituire quel gigantesco motore di scoperta di se stessi, quella complicità profonda e libera con l’altro che l’amicizia rappresenta.

Gli amici per la vita non si trovano sempre, secondo me, ma in un luogo ben preciso del tempo: l’adolescenza. (…) è quando cominci a separarti dai tuoi genitori per capire chi sei oltre che un figlio, quando ti affacci al mondo per scoprire i sogni che desideri azzardare, che gli amici diventano insostituibili. Gli alleati nella ribellione – contro la società, l’epoca, il destino. Lo specchio altro in cui immergerti per scovare ciò che non sai di te stesso. Sono coloro che ti accettano, ti spronano, ti accendono. E tu sei chiamato a fare altrettanto.

È una genesi del coraggio e dell’indipendenza, l’amicizia. Una lotta comune per cambiare o perdonare tutto ciò che non ci piace, di noi e del mondo. Nessun algoritmo che procede a colpi di like può tornare utile in questa missione. Nessuno schermo può compensare il corpo che l’amicizia esige.

L’amicizia in adolescenza è una forza liberatoria: ci libera dalle catene di un passato che non abbiamo scelto, e libera le nostre potenzialità creative e affettive. Però ha bisogno di tempo, di luoghi. Gli smartphone, i social, che servono a tante cose, ma non a crescere, non devono sottrarre questi momenti, invadere questi spazi.

Sta a noi adulti difendere la possibilità dell’amicizia. Allora avremo nutrito l’adolescenza di ciò che è davvero essenziale: la libertà di ciascuno di diventare se stesso, insieme agli altri.”
 

Oggi su – Ormai ho questa certezza: non finirò mai di riflettere su, raccontare e ringraziare l’amicizia.

Indirizzo

Viale Dei Partigiani 2/A
Mantua

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00
Sabato 09:30 - 13:00

Telefono

+393470330368

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Logopedista Ticiana Dimo pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Logopedista Ticiana Dimo:

Condividi