
20/01/2023
Uno studio molto interessante sul collegamento tra alimentazione e Parkinson, in particolare sugli effetti degli alimenti sulla farmacocinetica della Levodopa.
Lo trovate qui: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34113965/
LEVODOPA E ALIMENTAZIONE
Qualche giorno fa stavo facendo delle ricerche in merito alla malattia di Parkinson: alcuni studi recenti collegano l’insorgenza delle malattie neurodegenerative *anche* (ovviamente non *solo*) a fattori alimentari, e volevo approfondire meglio.
Mi sono imbattuta in un’interessantissima review del 2021 riguardante il potenziale dell’alimentazione nel ridurre gli effetti collaterali della Levodopa, il farmaco d’elezione per il controllo dei sintomi del Parkinson. La review ha analizzato 22 pubblicazioni dal 1985 al 2020, e ha concluso che l’intervento nutrizionale è effettivamente un valido aiuto per contrastare gli effetti collaterali del farmaco.
Nello specifico:
- Quando appaiono risposte cliniche fluttuanti (ossia, sintomi della malattia vanno e vengono nonostante il farmaco) vengono raccomandati interventi nutrizionali che aumentano l’assorbimento della Levodopa; in particolare: redistribuzione delle proteine durante il giorno (dopo l’assunzione della Levodopa *NON* si devono consumare alimenti ricchi di proteine perché interferiscono con il farmaco aumentando i blocchi motori), aumento della fibra insolubile (almeno 28 g al giorno), aumento della vitamina C e aumento della caffeina (200 mg di vitamina C insieme alla Levodopa o 200 mg di caffeina 15 minuti prima dell’assunzione del farmaco ne migliorano la cinetica e l’efficacia).
- Quando la Levodopa causa iperomocisteinemia si raccomanda supplementazione di vitamina B12, vitamina B6 e acido folico (l’aumento dell’omocisteina causa a sua volta un aumentato rischio di osteoporosi, declino cognitivo, neuropatia periferica e problemi cardiovascolari e accumulo di ROS.
Lo studio è free, lo trovate qui: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34113965/