Life & Mind Psicologia

Life & Mind Psicologia Psicologi - Psicoterapeuti cognitivo comportamentali specializzati in attacchi di panico, ansia, insonnia, depressione e problemi relazionali e molto altro.

24/12/2025

❗Durante il periodo di Natale ansia e tristezza spesso non arrivano “dal nulla”, ma da quello che ci imponiamo di dover essere e fare.

👉 Devo fare il regalo perfetto. Devo organizzare un pranzo impeccabile. Devo essere felice, grato, presente, sorridente. E magari devo anche ricevere qualcosa in cambio, un gesto, un’attenzione, una conferma.
Queste doverizzazioni trasformano un momento che potrebbe essere libero in una continua verifica di sé e degli altri.

👉 Le doverizzazioni sono regole interne rigide, spesso automatiche, che stabiliscono come dovremmo sentirci, comportarci o vivere questo periodo. Non tengono conto della stanchezza, della storia personale o di quello che stiamo attraversando davvero. Quando un’emozione diventa un obbligo, ogni scostamento viene vissuto come un fallimento.

👉 Quando la realtà non coincide con queste aspettative, subentrano frustrazione, senso di inadeguatezza, rabbia o tristezza. Non perché “c’è qualcosa che non va in te”, ma perché stai cercando di rispettare regole troppo rigide.

👉 A questo si aggiunge un altro elemento importante: il Natale è un potente attivatore di memoria emotiva.
Eventi negativi del passato — un lutto, una separazione, una malattia, un Natale vissuto nel dolore o nella solitudine — possono riemergere anche se sono avvenuti anni fa, o in altri periodi dell’anno.

👉 Non è debolezza. È il modo in cui la mente associa date, rituali e atmosfere a esperienze significative. Per questo alcune persone fanno più fatica a festeggiare, o scelgono di non farlo affatto.

👉 Forse, più che chiederci come dovremmo sentirci, può essere utile chiederci cosa stiamo portando con noi in questo periodo. E concederci il permesso di vivere il Natale per quello che è, non per quello che dovrebbe essere.

👉 A volte, dare spazio a questi vissuti e comprenderli davvero è il primo passo per alleggerirli, senza forzarsi a stare bene a tutti i costi.

Ad ogni modo, vi auguriamo di passare bene questi giorni di festa! 🙂🎄🎅

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20/12/2025

❗Ansia e attacchi di panico vengono spesso confusi, ma non sono la stessa cosa.

👉L’ansia è uno stato che può durare ore o giorni: una tensione costante, una preoccupazione di fondo, il corpo sempre in allerta. Anche quando non c’è un pericolo reale, la mente continua ad anticipare, a controllare, a prepararsi al peggio. È qualcosa che logora lentamente e che spesso diventa “la normalità”.

👉L’attacco di panico, invece, è improvviso e intenso. Arriva all’improvviso, con sintomi fisici molto forti: cuore che batte all’impazzata, fiato corto, tremori, vertigini, paura di perdere il controllo o di morire. Dura pochi minuti, ma viene vissuto come un’esperienza estrema e spaventosa.

👉Una differenza centrale è il tempo: l’ansia è continua e persistente, il panico è acuto e circoscritto. Ma spesso dopo un attacco nasce la paura che possa tornare, e questa paura porta a evitare luoghi, situazioni o sensazioni, mantenendo il problema nel tempo.

👉Capire se si tratta di ansia o di attacchi di panico non serve a etichettarsi, ma a dare un senso a ciò che si sta vivendo. Ed è proprio da questa comprensione che può partire il lavoro terapeutico, che è diverso nei focus ma ha un obiettivo comune: ridare libertà alla persona e ridurre il dominio della paura sulla vita quotidiana.

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15/12/2025

❗Durante un attacco di panico il tempo e le distanze cambiano.

👉 Un minuto può sembrare interminabile. Una sola fermata di metro, un breve tragitto in auto, pochi passi da fare… tutto appare infinito, come se non si arrivasse mai alla fine.

👉 Non è suggestione e non è debolezza. Quando l’ansia sale, il cervello entra in modalità allarme e inizia a monitorare ogni sensazione: il respiro, il battito, i pensieri. Più l’attenzione è concentrata su ciò che accade dentro, più il tempo sembra dilatarsi.

👉 In quei momenti il corpo è focalizzato sulla sopravvivenza, non sulla realtà oggettiva. È come se ogni secondo venisse “ingrandito” perché percepito come potenzialmente pericoloso.

👉 Questo spiega perché spesso non è la distanza reale a spaventare, ma come viene vissuta. Evitare quei tragitti o quelle situazioni, nel tempo, rinforza l’idea che fossero davvero insostenibili.

👉 La buona notizia è che questa alterazione della percezione non è permanente. Quando l’ansia viene compresa e trattata nel modo giusto, anche il tempo e lo spazio tornano gradualmente a ridimensionarsi.

👉 Capire cosa sta succedendo è già il primo passo per smettere di sentirsi in balìa delle sensazioni e iniziare a riprendere libertà nella vita quotidiana.

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06/12/2025

❗Gli attacchi di panico e l’ansia non sono solo pensieri: chi li vive sente soprattutto il corpo andare “fuori controllo”, con palpitazioni, fiato corto, sudorazione, tremori, pressione al petto, nausea, vertigini, brividi o vampate, formicolii e quella sensazione disturbante di essere distaccati da sé o dalla realtà.

👉Questi sintomi arrivano all’improvviso, senza un vero pericolo, e proprio per questo spaventano così tanto. Ma non sono segnali di follia: sono risposte fisiologiche potentissime.

👉Le linee guida internazionali indicano la Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) come il trattamento più efficace, perché aiuta a comprendere le reazioni del corpo, ridurre la paura delle sensazioni fisiche e acquisire nuovi strumenti per gestire gli episodi.

👉Quando inizi a capire cosa succede dentro di te, cambia anche il modo in cui affronti ciò che temi, e il corpo lentamente smette di mandarti segnali così forti.

Se senti che dare un significato a ciò che provi potrebbe già farti respirare meglio, forse è il momento di iniziare un lavoro su di te.

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03/12/2025
20/11/2025

❗Quando arriva la prima volta, spesso non capisci nemmeno che si tratta di un attacco di panico: senti qualcosa di strano, improvviso, inspiegabile… e insieme nasce la paura che possa essere una malattia, qualcosa di grave, qualcosa che nessun altro ha mai provato. È proprio questo sentirsi “fuori dal normale” che spaventa di più. La realtà, però, è che ciò che stai vivendo è un fenomeno ben conosciuto, riconoscibile e trattabile da uno psicologo.

👉Quando mi racconti che hai iniziato a evitare mezzi pubblici, supermercati, file o luoghi affollati… so esattamente cosa significa. Non perché lo immagini, ma perché questi schemi li incontro ogni giorno: il corpo che si attiva all’improvviso, la mente che cerca spiegazioni e teme il peggio, gli evitamenti che sembrano proteggerti ma finiscono per limitare la tua libertà.

👉La buona notizia è che esiste un percorso chiaro per uscirne. Con gli strumenti della terapia cognitivo-comportamentale (CBT) impari a leggere le sensazioni, gestire l'ansia, ridimensionare i pensieri catastrofici e costruire nuove esperienze che ti restituiscono sicurezza. Non è magia: è un metodo efficace e concreto.

👉E se mentre leggi qualcosa ti risuona, forse è il segnale che non devi farcela da solo: c’è un cammino che può aiutarti davvero a riprendere spazio e serenità.

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17/11/2025

❗Le relazioni funzionerebbero molto meglio se continuassimo a comportarci come nelle prime uscite, quando ogni gesto era fatto con più attenzione, più cura e più presenza verso l’altro.

👉All’inizio ascoltiamo davvero, scegliamo le parole con delicatezza, siamo più gentili e più disponibili. È quel modo di comunicare che fa sentire visti e accolti.

👉Col tempo però arriva l’abitudine: le attenzioni si riducono, il tono diventa più automatico, e ciò che prima custodivamo con cura inizia a sfumare. Ed è proprio lì che molte coppie iniziano a percepire distanza.

👉Ma ciò che fa nascere una relazione è anche ciò che la mantiene: gentilezza, ascolto, intenzionalità. Tornare a questi gesti può trasformare davvero il modo in cui ci si sente insieme.

👉E quando non si sa più da dove ripartire, ritrovare uno spazio di confronto può fare una grande differenza.

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11/11/2025

❗La terapia di coppia non è un tribunale dove si stabilisce chi ha ragione o chi ha torto. È un luogo di incontro, in cui due persone possono finalmente fermarsi e ascoltarsi davvero, con la guida di un professionista che aiuta a dare voce a ciò che spesso, a casa, rimane in silenzio.

👉Nella quotidianità è facile perdersi tra impegni, irritazioni, incomprensioni o vecchie ferite. Si finisce per non dirsi più le cose, oppure per dirle in modo che ferisce. In terapia, invece, si crea lo spazio per parlare di ciò che pesa, ma anche di ciò che manca: del bisogno di sentirsi visti, accolti, compresi.

👉È un percorso in cui si impara a comunicare meglio, a gestire i momenti di conflitto senza distruggersi, e a riconoscere i propri automatismi relazionali. Si scopre che spesso dietro alla rabbia o al silenzio c’è paura, bisogno d’amore, o il timore di non essere abbastanza per l’altro.

👉Il lavoro non è solo “mettere pace”, ma anche ricostruire fiducia, curiosità, e desiderio reciproco. Si esplorano i lati più fragili e si imparano nuove modalità per affrontare le difficoltà insieme, invece che uno contro l’altro.

A volte, chiedere aiuto non significa che la coppia è al capolinea, ma che entrambi vogliono darsi una nuova possibilità di capirsi.

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04/11/2025

❗Alcuni disturbi individuali possono influire in modo profondo sulla relazione di coppia e sulla vita familiare. Attacchi di panico, ansia, agorafobia, depressione, disturbo ossessivo compulsivo o ansia sociale non riguardano solo chi li vive: coinvolgono anche il partner, la quotidianità condivisa e, quando ci sono, i figli che convivono in quello stesso ambiente emotivo.

👉Queste difficoltà possono limitare la libertà della coppia e della famiglia: organizzare viaggi, partecipare a eventi, gestire le uscite o anche solo affrontare imprevisti può diventare complesso. Spesso la tensione si insinua nei piccoli gesti quotidiani, creando un clima di preoccupazione o frustrazione che pesa su tutti i membri del nucleo familiare.

👉Il partner può trovarsi a oscillare tra il desiderio di aiutare e la fatica di sostenere un equilibrio instabile; i figli, invece, possono percepire l’ansia o la tristezza nell’ambiente domestico, anche quando nessuno ne parla apertamente. In questi casi, il disagio individuale diventa anche relazionale, trasformandosi in un linguaggio silenzioso che condiziona il modo di comunicare e di stare insieme.

👉E questi sono solo alcuni esempi: molti altri disturbi psicologici possono influenzare la qualità della relazione e la serenità familiare, anche in forme più sottili, difficili da riconoscere ma altrettanto impattanti nel tempo.

👉Non si tratta di colpe o debolezze, ma di segnali che meritano attenzione, ascolto e comprensione. Prendersi cura del proprio equilibrio interno non è un gesto egoista, ma un modo per proteggere e rafforzare anche chi ci sta accanto.

👉A volte, il percorso di consapevolezza personale è la chiave per trasformare la sofferenza in crescita e per ritrovare armonia dentro di sé, nella coppia e nella famiglia.

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29/10/2025

❗Quando una coppia entra in crisi, si tende spesso a pensare che “non si è più compatibili”. Ma in realtà, molte crisi nascono da tratti personali che, una volta entrati nella relazione, diventano fonte di scontro.

👉Ci sono persone che sminuiscono continuamente l’altro, lo correggono, lo criticano: senza accorgersene, minano la sua autostima e il senso di complicità.
👉Altri sono costantemente diffidenti o gelosi: controllano, interpretano, sospettano… e finiscono per soffocare la fiducia.

👉Chi è rabbioso o impulsivo può trasformare ogni divergenza in una lite esplosiva, mentre chi ha bisogno di controllo o perfezione in tutto impone regole rigide che tolgono leggerezza e spontaneità.

👉Ci sono poi persone che vivono la paura dell’abbandono e alternano richieste d’amore a momenti di freddezza e distanza.

👉E perfino aspetti più “pratici”, come il rapporto col denaro, possono diventare motivo di conflitto: una persona troppo tirchia o, al contrario, che spende senza limiti, porta nella coppia dinamiche di potere, colpa e frustrazione che poco hanno a che fare con l’amore.

👉In molti casi, questi comportamenti non sono solo “difetti di carattere”, ma possono riflettere tratti di personalità più strutturati — come quelli del disturbo borderline, dipendente o ossessivo-compulsivo di personalità — che influenzano il modo di stare in relazione e di percepire l’altro.

👉In alcuni casi, può essere utile un percorso individuale: uno spazio per comprendere e gestire le proprie dinamiche interiori, così da potersi poi avvicinare all’altro in modo più libero e autentico.

👉Capire se il disagio nasce da ciò che si è o da ciò che si vive insieme è un passo importante per trasformare il conflitto in consapevolezza e crescita.

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20/10/2025

❗Quando una relazione entra in crisi, spesso si rimane bloccati in un’attesa silenziosa: ciascuno aspetta che sia l’altro a cambiare, a chiedere scusa, a dimostrare qualcosa. Nel frattempo, il legame si indebolisce, i gesti si fanno più distanti e ci si abitua alla mancanza.

👉È una trappola sottile: pensiamo che se l’altro cambiasse, tutto tornerebbe com’era. Ma restare fermi nell’attesa non fa che alimentare la distanza. Nessuno cresce se resta nel punto in cui si è sentito ferito.

👉Il cambiamento di coppia inizia sempre da un movimento, e quel movimento può essere il tuo. Non significa arrendersi o “avere torto”, ma scegliere di agire con consapevolezza, di uscire dal muro contro muro e provare a ricostruire, anche solo con un piccolo gesto.

👉Spesso serve il coraggio di guardarsi dentro, capire cosa si ripete, cosa fa paura, cosa blocca davvero. Solo da lì può nascere un modo diverso di stare nella relazione — e con se stessi.

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Indirizzo

Strada Cuorgnè 136
Mappano
10079

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 20:00
Martedì 08:00 - 20:00
Mercoledì 08:00 - 20:00
Giovedì 08:00 - 20:00
Venerdì 08:00 - 20:00
Sabato 08:00 - 20:00

Telefono

+390112222134

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