
12/08/2025
Nulla può sostituire la relazione terapeutica.
Sempre più persone si rivolgono all’intelligenza artificiale per ricevere supporto psicologico. Ma come affrontare questo cambiamento in modo consapevole?
«Gli strumenti esistono, le persone li usano. Ha poco senso far finta di niente. Il nostro obiettivo è comprendere come utilizzarli al meglio», afferma la Dottoressa Valentina Di Mattei, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, su Il Salvagente.
Il CNOP ha avviato un gruppo di lavoro dedicato che dialoga anche con l'Ordine della Regione Lombardia, per definire linee guida e buone pratiche. L’obiettivo è duplice: cogliere le opportunità, ma anche evidenziare le criticità.
L’IA può rappresentare un primo passo verso la terapia, rendendola più accessibile. Ma non può sostituire la relazione terapeutica. L’elemento umano resta centrale nei percorsi di cura: empatia, presenza, risonanza emotiva sono dimensioni non replicabili da alcuna tecnologia.
🗣«Molti giovani si rivolgono all’intelligenza artificiale perché non si sentono a loro agio in un confronto diretto. Preferiscono un contesto dove sentono di potersi esprimere senza paura di essere giudicati. È comprensibile. Per questo è importante mantenere aperto il dialogo, trovare modi per avvicinare queste persone anche ai servizi tradizionali», ha sottolineato la Dottoressa Di Mattei.
Parallelamente, emerge con forza la necessità di un rafforzamento strutturale del servizio pubblico di salute psicologica, sollecitato da una domanda crescente e trasversale. Il bonus psicologo ha rappresentato un segnale chiaro in questa direzione: una volta rimosse le barriere economiche, moltissime persone si sono rivolte a un supporto professionale.
👉 Il futuro della psicologia passa anche dalla capacità di integrare strumenti innovativi, senza mai perdere di vista il cuore della professione: la relazione.