05/11/2025
IN RELAZIONE ALLO SCIOPERO DI GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE VI lascio un estratto del mio messaggio ai presidenti di categoria.
Ai presidenti
Dott. Iorio e Dott.Santagada
Egregi Presidenti.
..alla vigilia di questo sciopero di domani Giovedì 6 Novembre, reputo necessario far sentire anche la mia voce di farmacista titolare.
Ho sempre sostenuto che i farmacisti dipendenti siano estremamente sottovalutati, sottopagati, e in alcuni casi ridotti a meri commessi con il plus/blasone sterile del camice bianco.
Tutti i miei dipendenti sono stati studenti migliori di me.
Quasi tutti hanno fatto enormi sacrifici per raggiungere l'agognato titolo di studio. Sacrifici economici. Soprattutto.
Tutte cose che io ho avuto la fortuna di non fare, in quanto nato ""figlio di.
Non che io non abbia meriti, non abbia capacità, lungi da me peccare di troppa modestia.
Ma queste convinzioni, salde ed inscalfibili, hanno forgiato in questi miei 20 anni di titolarità un modus operandi virtuoso, cercando di elevare lo status dei miei ragazzi sia economicamente che professionalmente laddove la legge, le tasse e le opportunità me lo hanno consentito.
Sono convinto PROFONDAMENTE, che le ragioni di questo sciopero, per lo meno i principi di base, siano SACROSANTI. Non é accettabile vedere un farmacista full time con 20 anni di esperienza guadagnare meno di una segretaria senza titoli. É IMMORALE.
Ma è immorale ,anche e soprattutto, far sì che questo sciopero vada a colpire quelle farmacie che come me applicano un comportamento virtuoso rispettoso e soprattutto liberale nei confronti dei propri dipendenti. Nella mia farmacia aperta 365 giorni all'anno operano 8 farmaciste, domani di queste tutte sciopereranno. Questo mi rende orgoglioso sotto diversi punti di vista: 1) perchè tutte ci hanno tenuto ad avere un atteggiamento collaborativo, ben sapendo del danno che la nostra farmacia subirà 2) perché é bello vedere la libertà che viene veicolata in maniera sana verso un'obbiettivo comune.
Ma non posso esimermi da fare altre riflessioni:
É assurdo che in un mondo come la farmacia moderna esistano ancora colleghi che mettono al banco non laureati. Ê assurdo che vi siano ancora oggi titolari che mettono fratelli e nipoti non laureati al banco a comandare dei professionisti.
É assurdo che esistano ancora parafarmacie che operano SENZA ALCUN FARMACISTA LAUREATO, e nella mia zona ce ne sono diverse.
E la cosa più assurda é che domani ad essere penalizzate, a subire il disagio saranno solo ed esclusivamente i titolari virtuosi. Saranno penalizzati solo ed esclusivamente i titolari pregni di onestà intellettuale. Subiranno danni solo ed esclusivamente coloro che rispettano profondamente i loro collaboratori mettendoli in condizione di esercitare in piena serenità i loro diritti costituzionali.
Saranno penalizzati solo ed esclusivamente i titolari che operano seguendo pedissequamente leggi e deontologie.
Se questo sciopero ormai alle porte deve servire ad accendere nuovi spunti di riflessione, auspico che siano prese in considerazione anche questi di pensieri e che possano essere prese iniziative che abbattano le ataviche barriere tra titolari e dipendenti. Che Federfarma e tutti gli organi competenti possano battersi con forza per l'abbattimento del cuneo fiscale sugli stipendi dei farmacisti, ad esempio (questo si che sarebbe una rivoluzione). Auspico forse in maniera romantica, (ma sono figlio degli anni 80 ed il romanticismo fa parte del DNA di chi é cresciuto con le canzoni dei Nirvana), l'apertura ad un dialogo con i colleghi non titolari che possa finalmente trascendere dal semplice rapporto lavorativo, ma che possa arricchire entrambi in una crescita costante.
Auspico il graduale e costante monitoraggio di meccanismi ai limiti della concorrenza sleale e la ferma condanna da parte delle categorie che ci rappresentano verso certe pratiche che mettono anche noi titolari in guerra perenne, costringendoci ad ingoiare più di un boccone amaro.
Mi scuso per la lungaggine di questo discorso. Ma all'alba di un evento storico come quello che tutta la categoria si appresta a vivere domani, avevo voglia di far sentire anche la mia opinione.
Dott. Ettore Vivo