06/10/2021
FACCIO CHIAREZZA E ESORTO COLIZZA A RIPASSARE LE DISPOSIZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Domenica 3 ottobre alle ore 10,25 nella Basilica di S.Barnaba, durante i festeggiamenti della Sagra dell’Uva di Marino, si è verificato un fatto senza precedenti. Avevo preso posto, insieme a Fabio Martella nella quinta fila della navata centrale. Si è avvicinata la Signora Gavotti che, con fare piuttosto severo, ci ha intimato di lasciare quel banco riservato alle autorità. Alla mia domanda su chi avesse dato quelle indicazioni, mi viene risposto:” lo ha deciso il Sindaco e il Parroco”. Ad un primo cenno di resistenza, con Martella abbiamo “ubbidito” anche per rispetto al luogo di culto e al nuovo Vescovo della diocesi di Albano.
Passata la tempesta ho ritenuto che il caso non potesse passare sotto silenzio per le implicazioni che attengono al normale svolgimento della vita cittadina a tutela e salvaguardia dei diritti e dell’immagine e per la degenerazione del concetto di autorità e del suo abuso che introduce un vulnus nella vita democratica della città che evidenzia il degrado istituzionale e morale che una malcelata concezione autoritaria della carica di Sindaco in occasione di pubbliche manifestazioni.
Per ragioni di trasparenza e per valutare i titoli delle persone definite autorità, il sindaco e il parroco sono invitati a pubblicare le loro generalità.
Preciso che nessuno nega che in occasioni solenni, come quella odierna, un posto di rilievo visibile sia riservato al sindaco.
Ciò che non è accettabile è riservare un settore della Basilica a una quantità così ampia di persone da dubitare che si tratti di autorità e negare di occupare quel settore a chi come il sottoscritto ha esercitato importanti funzioni nelle istituzioni che i cittadini di Marino ben conoscono e dovrebbero conoscere anche il Sindaco e il Parroco.
Chi si occupa dell’ufficio delle relazioni esterne del comune, come la signora Gavotti, dovrebbe conoscere le disposizioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri sul ruolo che nelle manifestazioni pubbliche deve essere riservato agli ex parlamentari e rispettarle, avvalendosi anche dei poteri autonomi rispetto all’autorità politica, conferiti ai funzionari della legge Bassani.
Appare del tutto evidente che il gesto inutile e provocatorio del Sindaco sia Dovuto alla mancanza di senso delle istituzioni tipico di persone espressione di movimenti nati con il proposito di sovvertirle e di aprirle come scatolette di tonno.
È utile ricordare che le regole della convivenza civile e democratica sono universali e non si può pretendere di piegarle ai propri voleri personali.
L’episodio dovrà essere valutato in tutte le sue implicazioni nella consigliatura che si aprirà a fine mese e che al di là delle articolazioni politiche e programmatiche dei diversi gruppi consigliari dovrà ristabilire regole obiettive e trasparenti che dovranno valere indipendentemente da chi rivestirà la carica di sindaco pro tempore