
16/09/2025
Il silenzio che fa più male
La notizia di Paolo, un ragazzo che non ce l’ha fatta a sopportare il peso del bullismo, ci lascia senza fiato. Ogni volta che accade una tragedia così, non è solo una vita che si spegne: è un grido che attraversa tutti noi, adulti, genitori, insegnanti, educatori, esseri umani.
Il bullismo non è “una fase” che passa da sola. È una ferita che lacera l’anima e che può lasciare cicatrici invisibili per tutta la vita.
Un insulto ripetuto, un’esclusione continua, uno sguardo che umilia: sono piccole pietre che diventano macigni, fino a schiacciare chi le porta sulle spalle.
🕊️ Lo yoga ci insegna che ogni respiro ha valore, che ogni persona è unica e degna di rispetto. La pratica ci educa ad ascoltare, a vedere l’altro senza giudizio, a riconoscere che dietro ogni volto c’è un universo interiore fatto di fragilità e di forza.
Insegnare ai bambini e ai ragazzi a respirare insieme, a muoversi in armonia, a sentire il corpo e le emozioni, significa donare loro strumenti per affrontare il dolore e trasformarlo.
Perché il contrario del bullismo non è solo “non fare del male”, ma imparare a prendersi cura, di sé e degli altri.
💜 Oggi, nel ricordo di Paolo, facciamo un passo in più: parliamone con i nostri figli, portiamo consapevolezza nelle scuole, costruiamo comunità dove nessuno si senta invisibile.
E quando stendiamo il tappetino, ricordiamoci che lo yoga non finisce lì: si porta nel mondo, come gesto di rispetto, presenza e amore.
Perché nessun ragazzo debba mai più pensare che l’unica via d’uscita sia spegnere la propria luce.