
24/03/2025
Parliamo di “tumori”.
Desidero scrivere due parole su questo argomento perché credo che il primo dovere di un medico sia quello di rasserenare e tranquillizzare, non generando paure nel paziente, laddove non ce ne sia la necessità.
È il caso della diagnosi di tumore fatta con leggerezza senza precisarne ad esempio la natura benigna.
Ma cosa è un tumore?
La neoplasia (dal greco νέος, nèos, «nuovo», e πλάσις, plásis, «formazione») o tumore (dal latino tumor, «rigonfiamento»), è una massa di tessuto che cresce in eccesso ed in modo scoordinato rispetto ai tessuti normali, e che persiste in questo stato dopo la cessazione degli stimoli che hanno indotto il processo stesso.
Il termine tumore è stato coniato sulla base dell'aspetto macroscopico della maggior parte delle neoplasie, che si presentano frequentemente, ma non sempre, con una massa rilevante il tumor per l’appunto o più semplicemente «rigonfiamento» sul sito anatomico di origine.
Ad esempio una cheratosi seborroica è sicuramente un tumore della pelle ma in realtà è una comune escrescenza benigna. La maggior parte delle persone ne avrà almeno una nel corso della vita. Tendono a comparire nella mezza età e la loro frequenza aumenta con l'età.
Proprio perché è una formazione assolutamente benigna non credo sia il caso di dire ad un paziente “lei ha sul volto delle formazioni tumorali” senza spiegarne anche la benignità e la semplicità di terapia. Il non farlo metterebbe il paziente in uno stato di paura ingiustificato.
Allo stesso modo sono tutti tumori benigni l’angioma, la cisti sebacea, il lipoma, etc.
Altra cosa è il riscontrare delle formazioni sospette (come alcuni nei o tutte quelle riconducibili a neoformazioni di natura maligna), in quel caso l’attenzione è d’obbligo ma non basta, occorrono ulteriori approfondimenti, è anche necessario, ai fini di formulare una corretta ed attenta diagnosi, eseguire un prelievo bioptico da sottoporre ad esame istologico.
In conclusione: mai sottovalutare ma nemmeno terrorizzare se non ce n’è bisogno.