25/08/2025
Dal tummy time al primo passo: 𝗶𝗹 𝘃𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮
C’è un momento speciale, intimo, che ogni mamma conosce: osservare il proprio bambino mentre, disteso a pancia in giù, comincia a scoprire il mondo.
Quel semplice gesto – il tummy time – non è solo un esercizio, ma 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻’𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗿𝗲𝗰𝗰𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼, 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗲𝗱 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶.
In quella posizione apparentemente fragile, il tuo piccolo sta già scrivendo la sua storia. I muscoli del collo si attivano per sollevare la testolina, gli occhi imparano a coordinarsi con le mani, il respiro si sincronizza con il movimento. 𝗘̀ 𝗮𝗻𝗮𝘁𝗼𝗺𝗶𝗮 𝗽𝘂𝗿𝗮, 𝗺𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝗲𝘀𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲: ogni contrazione muscolare è un “io ci sono”, ogni sforzo è una piccola conquista di autonomia.
Lo sviluppo psicomotorio: 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮
Il percorso che porta dal rotolare al gattonare, dal mettersi seduto fino a tirarsi su e infine camminare, è un filo che collega ogni bambino al cammino dell’umanità.
La filogenesi ci ricorda che milioni di anni fa, i nostri antenati hanno alzato lo sguardo dal terreno per camminare eretti, liberando le mani e dando vita a un nuovo modo di essere nel mondo.
𝗢𝗴𝗻𝗶 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝗼 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗿𝗶𝗽𝗲𝘁𝗲 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗶𝘃𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲: dal ventre a terra all’equilibrio su due piedi, dalla dipendenza alla libertà.
L’occhio dell’antropologia: 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 è 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲
Nessun bambino cresce mai da solo.
Ogni fase del suo sviluppo è accompagnata dal tuo sguardo, dal tuo incoraggiamento, dalle tue braccia che sostengono e rassicurano.
𝗜𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗲𝗻𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗮 𝗹𝘂𝗶, 𝗺𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗼 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲. È un rito antropologico che ci ricorda che camminare è anche appartenere.
Le emozioni di una mamma: 𝗶𝗹 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗿𝗲𝗺𝗮
Quando lo vedi gattonare, inciampare, rialzarsi, non assisti solo a un gesto motorio.
𝗩𝗲𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗳𝗹𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝘀𝘂𝗼 𝗰𝗼𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗲 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼. Ogni caduta risveglia in te il desiderio di proteggerlo, ogni conquista ti riempie di orgoglio.
𝗖𝗿𝗲𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗼 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝗿𝗹𝗼 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲, un passo alla volta, mantenendo però la certezza di essere sempre la sua base sicura.
L’osteopatia: 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗲
Come osteopata, so quanto questi momenti siano fondamentali. La mobilità del cranio, la libertà del bacino, la capacità del diaframma di respirare senza tensioni: tutto influisce sulla facilità con cui un bambino attraversa le tappe del suo sviluppo.
𝗨𝗻 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗺𝘂𝗼𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶 è un corpo che esplora, che cade e si rialza con naturalezza, che impara a fidarsi delle proprie possibilità.
Accompagnare un bambino con delicatezza osteopatica significa onorare questo percorso: non accelerarlo né ostacolarlo, ma sostenerlo, facilitando l’armonia tra ossa, muscoli e sistema nervoso.
Le tappe dello sviluppo (𝗶𝗻𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶𝘃𝗲, 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲)
🌱 0-3 mesi – Rafforza il collo, solleva la testa, scopre la gravità.
🌱 4-6 mesi – Rotola, porta le mani alla bocca, sostiene il corpo sugli avambracci.
🌱 6-8 mesi – Si siede stabile, le mani diventano strumenti di esplorazione.
🌱 8-10 mesi – Gattona (o forse no, ed è ok): esercizio di simmetria e coordinazione.
🌱 9-12 mesi – Si tira su, afferra i mobili, sperimenta l’equilibrio.
🌱 12-15 mesi – Arriva il primo passo: incerto, emozionante, rivoluzionario.
✨ 𝗢𝗴𝗻𝗶 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗼 𝗵𝗮 𝗶𝗹 𝘀𝘂𝗼 𝗿𝗶𝘁𝗺𝗼. Non esistono scadenze, solo strade personali.
L’anima profonda di questo viaggio
𝗡𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗻𝘁𝗿𝗼𝗽𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮, 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 è 𝗿𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼. 𝗡𝗲𝗹𝗹’𝗼𝘀𝘁𝗲𝗼𝗽𝗮𝘁𝗶𝗮, è 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗲 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼. 𝗡𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, è 𝗼𝗿𝗴𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗲 𝗺𝗮𝗹𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝗶𝗮.
E così, dal tummy time al cammino, non osservi solo uno sviluppo motorio:
𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗰𝗶𝗽𝗶 𝗮𝗹 𝗺𝗶𝗿𝗮𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲.
📍 Ricevo a Ferrara, Imola, Bologna, Padova, Cesena
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