Ufficio Stampa ACUE

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ACUE- Associazione Consumatori Utenti Europei- è una associazione no profit costituita con atto pubblico che opera da anni nei seguenti settori: gestione sovraindebitamento, pratiche bancarie e tributarie, finanza agevolata, progetti per le imprese.

Intervento della dott.ssa ADELIA LUCATTINI - Psichiatra e Psicoanalista SPI-IPA
03/12/2020

Intervento della dott.ssa ADELIA LUCATTINI - Psichiatra e Psicoanalista SPI-IPA

Rubrica a cura della BEA SRL, Biotecnologie per l'Ecologia e l'Agricoltura.
01/12/2020

Rubrica a cura della BEA SRL, Biotecnologie per l'Ecologia e l'Agricoltura.

Intervento del Prof. ROSARIO POLIZZI - Scuola di Medicina UNIBA
30/11/2020

Intervento del Prof. ROSARIO POLIZZI - Scuola di Medicina UNIBA

Intervento del dott. MICHELE DE GASPERIS, Presidente Istituto Italiano OBOR
27/11/2020

Intervento del dott. MICHELE DE GASPERIS, Presidente Istituto Italiano OBOR

INTERVENTO DEL PROF. ROSARIO POLIZZI - SCUOLA DI MEDICINA UNIBA | TEAMSTV
26/11/2020

INTERVENTO DEL PROF. ROSARIO POLIZZI - SCUOLA DI MEDICINA UNIBA | TEAMSTV

Intervento del Prof. ROSARIO POLIZZI - Scuola di Medicina UNIBA

RICORDA DI ISCRIVERTI AL NOSTRO CANALE ! 😀
25/11/2020

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Intervento del Dr. ENEA FRANZA.

ISCRIVETEVI AL NOSTRO CANALE PER NON PERDERVI TUTTE LE NEWS CHE STIAMO PREPARANDO PER VOI !
24/11/2020

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Intervento di ANTONIO PEPE - Presidente Nazionale ACUE

23/11/2020
Com’è cambiata la percezione dello Smart Working dopo il lockdown? Un’indagine mette in evidenza trend, aspettative e pr...
16/11/2020

Com’è cambiata la percezione dello Smart Working dopo il lockdown? Un’indagine mette in evidenza trend, aspettative e prospettive future.

Nuovi contributi a fondo perduto per attività chiuse o limitate dal Dpcm 3 novembre: requisiti e regole del decreto Rist...
09/11/2020

Nuovi contributi a fondo perduto per attività chiuse o limitate dal Dpcm 3 novembre: requisiti e regole del decreto Ristori bis.

Contributi a Fondo PerdutoI contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Ristori vanno dal 100% al 400% rispetto alle...
04/11/2020

Contributi a Fondo Perduto
I contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Ristori vanno dal 100% al 400% rispetto alle misure precedenti:
- Taxi e Ncc indennizzi pari al 100%;
- Alberghi, Villaggi Turistici, Affittacamere, Campeggi, Gelaterie, Pasticcerie, Bar, aiuti fino al 150%;
- Ristorazione, sale giochi, parchi divertimento, stabilimenti termali, organizzazione di eventi, piscine, palestre, associazioni sportive, teatri, sale concerto, cinema, aiuti fino al 200%;
- Discoteche indennizzi fino al 400%.
Sono comprese tra i beneficiari anche le imprese con un fatturato maggiore di 5 milioni di euro, con contributi pari al 10% del calo del fatturato.
Per le domande di imprese che non hanno usufruito dei precedenti contributi è prevista la possibilità di presentare domande di indennizzo, che sarà erogato entro il 15 dicembre.
L’erogazione è invece automatica sul conto corrente, entro il prossimo 15 novembre, per chi aveva fatto già domanda in precedenza.
Potenziamento dello Smart Working
Incrementate ulteriormente le agevolazioni per favorire la diffusione dello smart working.
Estesa la possibilità di astensione dal lavoro e smart working per uno dei genitori nel caso di quarantena del figlio disposta dalla Asl.
L’età dei minori, per i quali si ha diritto, sale da 14 a 16 anni e la possibilità è prevista anche nel caso in cui sia stata disposta la sospensione dell’attività didattica in presenza del figlio convivente minore di anni sedici.

https://bandi.contributiregione.it/bando/decreto-ristori-incentivi-e-aiuti-per-le-attivita-economiche

13/10/2020
06/10/2020

Prorogata al 𝟯𝟬.𝟭𝟬.𝟮𝟬𝟮𝟬 la scadenza per la presentazione della domanda 𝗕𝗼𝗻𝘂𝘀 𝗦𝘁𝗮𝗿𝘁 𝗣𝘂𝗴𝗹𝗶𝗮. Il bando prevede l'erogazione di un bonus di € 𝟮𝟬𝟬𝟬 al lordo delle ritenute per i titolari di cococo attivi alla data del 𝟬𝟭.𝟬𝟮.𝟮𝟬𝟮𝟬, liberi professionisti titolari di partita IVA e lavoratori autonomi. 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗔𝗧𝗧𝗔𝗖𝗜 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝗮𝗽𝗲𝗿𝗲 𝘀𝗲 𝗵𝗮𝗶 𝗶 𝗿𝗲𝗾𝘂𝗶𝘀𝗶𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗰𝗰𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝗯𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗲 𝗶𝗻𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮.

📍Assistenza per la presentazione della domanda telematica: scadenza 30.09.2020✅La Regione Puglia, in conformità alle mis...
27/07/2020

📍Assistenza per la presentazione della domanda telematica: scadenza 30.09.2020

✅La Regione Puglia, in conformità alle misure per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 adottate dal Governo e in ambito europeo con il “Support to self-employed and small businesses to retain staff/maintain activity”, intende far fronte alla crisi che sta investendo i lavoratori autonomi, l'ampia platea che porta avanti il modello virtuoso dell’autoimpiego, alimentando il tasso di occupazione della Regione.
💰 L'Avviso pubblico Start offre un bonus di 2.000 euro lordi.

❓Chi può presentare la domanda?
✅ Liberi professionisti titolari di Partita IVA attiva alla data della partecipazione all'Avviso pubblico – compresi i partecipanti agli studi associati, costituiti esclusivamente con contratto di associazione in partecipazione o altra forma associativa, purché non di natura commerciale d’impresa e che prevedano l’obbligatoria iscrizione al Registro delle Imprese della competente Camera di Commercio – rispondenti ai seguenti criteri:
✔️che siano iscritti all’albo professionale e alla relativa Cassa previdenziale privata, ovvero, nel caso in cui l’attività esercitata non rientri tra le professioni intellettuali che hanno una Cassa, siano iscritti alla gestione separata dell’INPS;
✔️che abbiano dato inizio all'attività prima dell'1/02/2020;
✔️che abbiano domicilio fiscale sul territorio regionale della Puglia;
✔️che abbiano reddito lordo da lavoro autonomo da ultima Dichiarazione dei redditi presentata al momento della presentazione dell’istanza non superiore a 23.400,00 euro e con un volume d’affari complessivo non superiore a 30.000,00 euro, come verificabile dall’ultimo Modello unico persone fisiche presentato, corredato di ricevuta di presentazione. Questo requisito non viene richiesto per coloro i quali abbiano attivato la partita iva nel corso del 2020;
✔️non titolari di trattamento pensionistico di anzianità o vecchiaia;
✔️non titolari di contratto di lavoro subordinato alla data di presentazione della candidatura.


✅Titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla data dell'1/02/2020, e rispondenti ai seguenti criteri:
✔️che siano iscritti alla Gestione Separata INPS ex art. 2, co. 26, della Legge nazionale 335/1995;
✔️che abbiano rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla data dell'1/02/2020;
✔️che risultino residenti in Puglia alla data dell'1/02/2020;
✔️che non siano iscritti ad altra forma di previdenza obbligatoria;
✔️che abbiano reddito lordo da lavoro autonomo da ultima Dichiarazione dei redditi presentata al momento della presentazione dell’istanza non superiore a 23.400,00 euro e con un volume d’affari complessivo non superiore a 30.000,00 euro, come verificabile dall’ultimo Modello unico persone fisiche presentato, corredato di ricevuta di presentazione. Questo requisito non viene richiesto per coloro i quali abbiano attivato la partita iva nel corso del 2020;
non titolari di trattamento pensionistico di anzianità o vecchiaia;
✔️non titolari di contratto di lavoro subordinato alla data di presentazione della candidatura.

📍I consulenti ACUE forniscono assistenza nella presentazione della domanda.

☎️ Per info e appuntamenti 3889380086

Sostegno per lavoratori autonomi e titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa

20/07/2020

📍 L'Angolo dell'ascolto, il commento del dott. Vinicio Faggiana, psicoterapeuta.

✅ “Sono i figli a pagare spesso per le loro famiglie”.
Questa affermazione è del Presidente della Camera di Commercio di Caserta secondo il quale gli usurai ricorrono inizialmente ai mezzi "tradizionali" per recuperare il loro capitale, ma quando questi non sono sufficienti e nonostante tutte le "pressioni" non raggiungono loro scopo, si passa all'impiego dei figli dei debitori. "Se ci sono figli o figlie in età da lavoro, legalmente, maggiorenni o minorenni, lo strozzino chiede al padre di impiegarli in un'azienda a lui vicina, ma non riconducibile alla sua persona. E in questo modo si paga il debito, se tutto va bene. Non oso immaginare altro", ha quindi concluso De Simone.
L'usuraio spesso è una persona «pulita», in genere ottimo cliente delle banche il quale ha quasi sempre un amico che si interfaccia con chi chiede il prestito (lui resta dietro le quinte). In questa fase si istruttura una vera e propria “dipendenza da credito”.
Al primo mancato pagamento viene offerta «comprensione» e ulteriore credito (con la capitalizzazione degli interessi eventualmente non pagati), ma a tassi, ovviamente, crescenti.
Quando la situazione è insostenibile, in alcuni casi le vittime accettano di far lavorare i figli per gli usurai per saldare i debiti.
Dal punto di vista psicologico l’usuraio è dominato da una avidità patologica, con desideri smodati. L’insoddisfazione è la costante di tale personalità, la ricerca continua di una meta, inseguire un profitto illimitato fa pensare ad una sorta di fallimento in quanto, nonostante le ricchezze accumulate sono spesso notevoli, non sono in grado di godere la vita e le stesse ricchezze. Questa avidità è riconducibile ad una forma di ritenzione sperimentata nella prima infanzia.
“Dare” il proprio figlio per pagare un debito è assimilabile ad una perdita, ad un lutto al quale nessuno mai è preparato, il sentimento più frequente che si prova in un primo momento è quello della solitudine e dell’incomprensione. Chi vive questa drammatica esperienza si sente isolato perché crede che nessuno possa comprendere il suo dolore. Il sentimento di vergogna cioè il ricevere disapprovazione per la sua condizione, determina un abbassamento del tono fondamentale dell’umore fino a poter riconoscere segni ansioso-depressivi che possono condurre a condotte su***de. Si ha la sensazione che il progetto di vita stia sfumando insieme agli obiettivi prefissati inizialmente.
Sintomi tipici di chi è caduto nella rete dell’usura sono l'ansia, la preoccupazione, la disperazione in merito alla propria condizione economica, indebitamento insostenibile, rapporti conflittuali con la famiglia in tema di denaro, tendenze compulsive allo spendere, a volte anche l’attrazione verso il rischio e l'azzardo monetario.
In chiave psicologica è possibile individuare, nella struttura di personalità della vittima dell’usura, tratti relazionali che lo inducono spesso a rivolgersi agli altri per essere aiutato e sostenuto. Una sorta di struttura comportamentale dove la dipendenza è un tratto deciso e che fonda la propria autostima sul consenso, la rassicurazione e l’apprezzamento dell’altro. Si può pensare ad una situazione di dipendenza del bambino il quale ha paura di perdere l’amore genitoriale e che nell’adulto si trasforma nel timore di essere disapprovato dalla comunità.
E’ evidente che in questi casi risulta vantaggioso per la persona un processo di crescita e consapevolezza volto ad accogliere tali situazioni di sofferenza e che nel tempo comporti la riduzione dei sintomi ma anche la modificazione dei comportamenti che inducono tale dipendenza.
In alcuni casi risulta vantaggioso non solo un percorso di crescita personale ma anche il coinvolgimento del partener perché le dinamiche comportamentali di dipendenza è facile riscontrarle anche all’interno della coppia.

Per i casi di violenza, alta conflittualità familiare, bullismo, cyberbullismo e mobbing, ACUE ha costiuito un apposito sportello composto da un team di professionisti pronto a fornire assistenza.

📞 3889380086

📍 Il Commento di Barbara Pascale, avvocato penalista, membro del progetto in collaborazione con ACUE, L’angolo dell’asco...
15/07/2020

📍 Il Commento di Barbara Pascale, avvocato penalista, membro del progetto in collaborazione con ACUE, L’angolo dell’ascolto.

✅ Nel leggere ed analizzare l’articolo commentato , è evidente che il fatto come esposto grammaticalmente ci porta subito a fare la seguente considerazione sul titolo, che mostra quello che dice , oltre quello che dice: “Figli dati in pegno agli usurai, per saldare i debiti della famiglia”. A ben riflettere l’incipit si sposta sui genitori come se fossero loro gli autori del reato. Invero, se provassimo con un titolo alternativo del tipo “ Usurai chiedono in pegno i figli, per saldare i debiti della famiglia”, avremmo la percezione reale di tutte le parti: i primi i rei ed i componenti della famiglia le vittime.

✅ Cos’è l’usura?
L’usura è il reato previsto dall’art. 644 del Codice Penale che commette chi , sfruttando lo stato di bisogno di denaro di un altro individuo, concede un prestito chiedendone la restituzione a tasso di interesse superiore al cosiddetto “tasso soglia” consentito dalla legge, è punito con la reclusione da 2 a 10 anni e con la multa da € 5.000 ad € 30.000. L’usuraio , che spesso viene considerato da chi ormai ha tutte le porte chiuse, un “ amico” che offre aiuto e fiducia, ben presto rivela la sua precisa e volontà perversa e pervertitrice: l’aiuto nel suo disegno diventa una sorta di sabbia mobile finanziaria ed economica per chi vi ricorre con la speranza di liberarsi dai propri disagi economici.
L’usura diventa la condanna a lunghe agonie coinvolgendo sia la vittima , sia i familiari, quando ne vengono a conoscenza e tentano soccorsi impossibili con compromessi di carattere morale e finanziario. Le implicazioni partono da quelle interpersonali e si ampliano in relazioni tra organizzazione malavitosa e persona, costretta alla fine, non solo a sostenere gruppi criminali , dotandoli di “onnipotenza finanziaria”, ma anche ad aggregarsi alla malavita, come manovalanza o con altre collaborazioni compromettenti. La nuova frontiera dell’usura è gestita dalla criminalità organizzata, che utilizza il prestito usuraio per riciclare il denaro ed estendere il proprio controllo sul tessuto economico.
Il diritto al lavoro
Gli artt. 4 e 36 della Costituzione riconoscono a tutti i cittadini il diritto al lavoro ed una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro sufficiente a garantire a sé ed alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
“ Il lavoro rende liberi” , come proclama , non senza una pesante ironia, il cancello di ingresso del campo di Auschwitz”, ancora echeggia su queste fabbriche dove i figli, maggiorenni e minorenni che siano, lavorano senza una retribuzione ad estinzione del debito usurario, spersonalizzandoli e demotivandoli al fine di confinarli ad uno stato di schiavitù e senza una via di uscita fin tanto perdurerà la sproporzione dilagante tra le ore di lavoro sottopagate e la spirale degli interessi crescenti.

✅ Come combatterla
La maggior parte dei casi di usura continua ad essere sommersa perché le caratteristiche della sua pratica sono la solitudine , l’isolamento, la riservatezza , la non condivisione del problema e la paura del pregiudizio che ne deriva. Sperare di uscire dall’usura continuando a pagare le rate del prestito è uno sbaglio. Dall’usura si esce solo con una denuncia , e non bisogna avere paura di denunciare, perché la legge è dalla parte delle vittime offrendo loro tutela ed assistenza.

La denuncia arriva dal presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso de Simone che sottolinea inoltre come

14/07/2020

📍L'Angolo dell'ascolto:

Figli dati in pegno agli usurai, per saldare i debiti di famiglia
✅ Commento di Maria Pia Turiello (Criminologa), membro del nuovo progetto realizzato in collaborazione con ACUE.

"La criminalità organizzata produce sofferenza e asservimento psichico non solo tra chi ne fa parte ma anche in quanti con essa entrano in contatto. Viene richiesta obbedienza e sottomissione agli imprenditori, ai commercianti e a tutte quelle famiglie che si sono trovate costrette a chiedere soldi per poter far fronte al lungo periodo di crisi posto dall’emergenza Covid. Gli effetti psichici prodotti da queste forme di “criminalità” riguardano sia le rappresentazioni, i vissuti e le emozioni, sia il restringimento delle possibilità di progettazione personale e professionale nel proprio territorio. La paura caratterizza fortemente il vissuto di questi “figli”, paura che si declina in diversi modi: per possibili ritorsioni nei confronti dei familiari, per l’incolumità personale, per ritorsioni sull’attività lavorativa. In ogni caso una paura che rischia di paralizzare e distruggere psichicamente. La violenza mafiosa che alimenta tale paura, non si manifesta solamente attraverso atti violenti ma raggiunge le sue vittime attraverso un linguaggio codificato, a un livello psico-antropologico, che annienta la vittima che ne riconosce il messaggio, che individua il mittente, che si trova costretta a rimuovere la rabbia, rischiando di rimanere pietrificata dalla paura. L’usura è un reato che può essere praticato solo se chi lo compie riesce a incutere paura nella sua vittima in modo efficace e con effetti duraturi nel tempo. La sudditanza psicologica che si genera tra la vittima di usura e l’organizzazione criminale è drammatica e logorante, la vita della vittima e della sua famiglia subiscono un mutamento radicale sul piano della libertà di movimento e di tutela della privacy. Le continue pressioni psicologiche inferte da questi criminali hanno significative e inevitabili ricadute sul piano familiare, sociale, del benessere psico-fisico oltre che su un piano economico. Il senso di fallimento che pervade la mente della vittima, soprattutto nelle fasi iniziali, è totale e molto profondo. Tutto questo produce un rottura psichica enorme, una confusione, calo dell’autostima, cambiamento dell’identità, rotture e frammentazioni nelle reti sociali. Intimidisce sino al punto da determinare un isolamento della persona. Spesso nelle storie delle vittime si rileva una rottura forte con la famiglia di origine. Nonne, nonni, fratelli, padri, si ritrovano a non poter condividere le preoccupazioni e le emozioni con i propri familiari. La solitudine e la paranoia attraversano queste esistenze dinanzi a un futuro difficile da rappresentare e incerto. Le relazioni affettive di questi soggetti e le modalità di scambio e di reciprocità con il mondo vengono radicalmente mutate dal contatto violento con questi soggetti criminali. La ricerca scientifica ha oggi mostrato quanto sia importante, per la salute psichica, la consapevolezza di poter contare sull’aiuto di una rete sociale composta da una gamma di legami con familiari, amici, vicini, colleghi di lavoro, La consapevolezza della dimensione sociale nella vita di una persona, svolge una fondamentale funzione protettiva per la vita psichica: protegge, infatti, dal rischio psicopatologico e favorisce l’utilizzo delle risorse personali disponibili per affrontare le difficoltà della vita. La vita mentale sana è tale non perché indenne dalle sofferenze, dagli stati di disagio e di disturbo, ma perché è dotata di fattori protettivi che costituiscono le risorse in grado di ricondurre costantemente all’equilibrio. La risposta ai cambiamenti che questi soggetti hanno dovuto subire implica un aumento del rischio psicopatologico che generalmente esprimono attraverso disturbi d’ansia e depressione. Il doversi sottomettere, subire il pessimismo, la paranoia dentro sé stessi viene vissuto con grande sofferenza."

🆘 Se hai bisogno di supporto per casi di violenza, alta conflittualità familiare, bullismo, cyberbullismo o mobbing, contatta l'Associazione ACUE-

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⚠️ Figli dati in pegno agli usurai, per saldare i debiti di famiglia. ✅ Commento di  Monica Peta, dottoressa commerciali...
13/07/2020

⚠️ Figli dati in pegno agli usurai, per saldare i debiti di famiglia.

✅ Commento di Monica Peta, dottoressa commercialista, componente del progetto in collaborazione con ACUE "L'Angolo dell'ascolto"

"Il fenomeno dei “ figli dati in pegno agli usurai, per saldare i debiti di famiglia” è un atto di violenza silente delle organizzazioni criminali dedite all’usura e prevede che, il figlio del debitore incapace di onorare il proprio debito di famiglia, viene impiegato in terze ditte/aziende non riconducibili direttamente allo strozzino, il compenso poi finisce nelle casse degli usurai per pagare le rate del prestito con tassi di interesse che crescono in modo esponenziale.
L’inquietante tecnica impiegata utilizzata dagli usurai è quella di diventare immediatamente proprietari dei beni del debitore, è un sistema perfettamente congeniato: quando qualcuno chiede del denaro a soggetti usurai, non firma garanzie o cambiali o emette assegni in bianco, ma firma una procura a vendere a terzi incensurati. Cede cioè la proprietà dei propri beni.
Quando l’obbligato (famiglia o impresa) non rientra del proprio debito con lo strozzino, (debito che cresce in modo esponenziale per effetto degli interessi illegali), la procura a vendere si moltiplicherà, cioè ne saranno emesse altre, fintantoché il debitore avrà proprietà e l’usuraio presta soldi. Quando tutto questo non è sufficiente per rientrare nel debito si passa all'impiego dei figli del debitore. "Se ci sono figli o figlie in età da lavoro, legalmente, maggiorenni o minorenni, lo strozzino chiede al padre di impiegarli in un'azienda a lui vicina, ma non riconducibile alla sua persona. E in questo modo si paga il debito, ‘se tutto va bene’.
La fotografia amara, di questo fenomeno è il dramma sociale che si consuma nella vendita dei figli anche minori, come merce di scambio, ‘figli venduti come manodopera, in nero ovviamente’.
La carenza di liquidità aggravata dagli effetti del lockdown, seppur in modo differenziato sul territorio, e le difficoltà economiche in cui sono precipitate migliaia di famiglie, compresi tantissimi lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, rappresentano un allarme sociale e una situazione di disagio che, costituisce terreno fertile per le attività illecite della criminalità la quale, grazie alle ingenti somme di capitali liquidi disponibili, riesce a occupare importanti spazi all’interno dell’economia in crisi, rafforzando il proprio potere e il proprio riconoscimento in quei territori dove il disagio e la povertà si fanno sentire di più. Da qui la necessità di interventi e protocolli mirati sul territorio."

🆘 Se hai bisogno di supporto per casi di violenza, alta conflittualità familiare, bullismo, cyberbullismo o mobbing, contatta l'Associazione ACUE-

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📧 acue.martinafranca1@gmail.com

La denuncia arriva dal presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso de Simone che sottolinea inoltre come

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