16/03/2024
Le armi contro la cellulite si affinano. Le studiano i dermatologi, i produttori di macchinari in uso anche nei centri estetici, le case farmaceutiche e cosmetiche. Ma come orientarsi per contrastare al meglio l’inestetismo più diffuso e meno tollerato tra il gentil sesso (ne soffre almeno l’80% delle donne italiane)?
Per prima cosa, il nemico da combattere va conosciuto. «Il nome scientifico della cellulite è pannicolopatia edemato-fibrosclerotica (pefs)», spiega Ivan «Questa complessa definizione indica l’evoluzione delle alterazioni patologiche dei tessuti cutaneo e sottocutaneo, che degenerano (si infiammano, come indica il suffisso “ite”) per colpa di disturbi del microcircolo sanguigno e dell’aumento dei radicali liberi. Gli adipociti, le cellule del grasso sottocutaneo, si gonfiano, si alterano e non comunicano più con il tessuto circostante, che diventa duro e si ritrae, tendendo le fibre e creando la buccia d’arancia».
Ma non esiste una sola cellulite. Gli studi più aggiornati ne classificano addirittura 29 forme: devi imparare a conoscere qual è la buccia d’arancia che ti affligge per poi capire quale sia il trattamento mirato per il tuo inestetismo. «Contro la pelle a materasso non esistono cure miracolose», «ma con costanza, tempismo e sinergia si ottengono ottimi risultati. Costanza perché i trattamenti andrebbero proseguiti senza interruzione per almeno sei mesi. Tempismo perché è più facile sconfiggere l’inestetismo quando è ancora agli stadi iniziali. Sinergia perché non basta applicare una crema per tornare ad avere gambe scolpite, ma bisognerà abbinare massaggi, trattamenti, una dieta sana e attività fisica».