22/12/2024
Per questo 2024, in un mondo che corre e dove tutto è effimero, in cui i valori sono diventati intangibili, vogliamo celebrare il Natale provando a fermarci a riflettere sul significato che può avere un presepe senza ipocrisie, guardando noi stessi come discriminati ma anche come discriminatori del prossimo.
Vorremmo invitare tutti ad un momento di riflessione, noi per primi che quotidianamente, per il nostro lavoro, siamo chiamati ad accompagnare e sostenere donne durante il loro viaggio verso la nascita; non possiamo infatti credere di riuscire a provare empatia per una donna in travaglio se non proviamo empatia verso l'umanità intera .
Abbiamo dunque cercato di mostrare nel nostro Presepe ciò che nella società di oggi rappresenta limiti, ostacoli, difficoltà che molte persone incontrano e sono costrette ad affrontare nella loro vita.
Il nostro desiderio è quello di Dar voce a tutti coloro che vivono diseguaglianze, discriminazioni, condizioni di non equità sociale,vittime di violenze di vario genere.
Ogni essere umano dovrebbe essere libero, ognuno dovrebbe avere l'opportunità di arrivare davanti alla capanna .
Tutti dovremmo "arrivarci in fila, in modo diverso, ognuno con i suoi mezzi".
Nella natività ovvero nell' incontro tra pastori e pastore, angeli, re, regine ed un neonato in una mangiatoia scaldato da bue e asino c' è rispetto, accoglienza, umiltà e parità di genere e classe sociale .
Oggi siamo ormai assuefatti all' uso di parole taglienti e giudicanti; in questo periodo il 'vogliamoci bene almeno a natale' diventa l' apoteosi dell' atteggiamento ingannevole e
ipocrita dell' uomo.
Ci auguriamo e vi auguriamo che questo cammino verso la capanna possa diventare veramente un percorso accessibile a tutti , senza ostacoli o con aiuti concreti e mani tese verso chi incontra difficoltà, un viaggio durante il quale fare esperienza di accoglienza reciproca , rispetto per le differenze, parità.
✨✨✨Buon Natale✨✨✨