Dott.ssa Alessandra Viti, Psicologa Clinica

Dott.ssa Alessandra Viti, Psicologa Clinica Sono una Psicologa Clinica, Psicoterapeuta per adulti e adolescenti, esperta in Diagnosi e Riabilit

24/06/2024

Io sono disordinata a livelli spaventosi e patologici. Non quel tipo di disordine che fa ridere quando la gente dice "oddio non sai Giorgia quanto è disordinata!", e nemmeno quello del "scusa per il casino" quando le persone entrano in casa tua. Un disordine pervasivo e invalidante, che è stato causa di infiniti litigi e traumi nella mia famiglia (mia mamma, tra le altre cose, ha smesso di lavare e stirare i miei vestiti quando avevo 14 anni perchè non aveva il coraggio di entrare in camera mia) ma è stato anche causa della fine della mia ultima relazione. A quasi 30 anni, ho capito una cosa (che mi fa malissimo ammettere):
ho bisogno una mano. Non sono in grado di gestire una casa.
nonostante viva da sola da 1o anni.
Oggi ho compreso, grazie al mio bravissimo psichiatra e alla mia meravigliosa psicoterapeuta, che anche questo fa parte dell'ADHD. E semplicemente il mio funzionamento. Questo significa accettarlo e conviverci a prescindere? Ovviamente no.
Grazie alla terapia sto imparando a conoscere anche questo lato di me, e a trovare delle strategie per gestirlo. Ma ci vorrà tempo e ora volente o nolente le priorità da affrontare in seduta sono altre.
(…)
Sono in grado di tornare a casa e spogliarmi nel tragitto dall'ingresso alla camera lasciando i vestiti a terra, andare in bagno e abbandonare scarpe e mutande sul tappetino, mettermi sul divano a sgranocchiare qualcosa e lasciare carte e cartacce tra cuscini e pavimento, cucinare e dimenticare la cucina disordinata con pentole e stoviglie in giro per giorni. Comprendo che convivere con questo grado di disordine possa essere complesso, soprattutto -
purtroppo - senza una motivazione valida.
Non voglio giustificare nessuno, ma davvero l'ADHD è molto più di "ho una pila di vestiti sulla sedia"
16 FEB 2016

NOTA:
Ho rettificato il post con le parole principali direttamente dall’autrice. Invitandola in una diretta per parlare di quando ha ricevuto la diagnosi clinica. qual è stata l’ente che gliel’ha rilasciata e che cosa vorrebbe dire a tutte le altre persone ADHD per aiutarle.
L’ADHD è una cosa seria come la sua diagnosi clinica che va effettuata solo in modo specialistico e non autodiagnosi.
Vi aggiorno😊

01/06/2024

🌍 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐠𝐞𝐧𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢
📅 1.6.2024

17/05/2024

Tom Gauld

12/05/2024

Buona festa a tutte, come ogni anno.
Madri biologiche e non.


Ps. Seguiranno i soliti commenti tra chi “io non voglio essere madre di niente e di nessuno” e di chi “è madre solo chi ha partorito”. E questo dovrebbe far capire quanto è importante simbolicamente la nostra riscrittura della parola

11/05/2024

E va bene così 🎈

04/05/2024

No, non sei un peso 🦋

01/05/2024
01/05/2024

🌎 𝐅𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢
📆 1.5.2024

25/04/2024

🇮🇹 𝐀𝐧𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝'𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚
📆 25.4.2024

18/04/2024

Se ti poni questa domanda, sappi che non si tratta di un quesito ma di una sentenza. La frase riflette le false credenze accumulate nei primi anni di vita. Come tutte le credenze, anche questa è la voce interiorizzata delle persone con cui siamo cresciuti -genitori, fratelli, coetanei-. Perché succede?
Probabilmente sei cresciuto con un genitore ipercritico, ricco di aspettative irrealistiche, sminuente o umiliante (tutto ciò che facevi non andava bene o potevi fare meglio). Oppure, nella tua famiglia, erano palpabili dei favoritismi (sei cresciuto all’ombra di un fratello/sorella privilegiato o eri il capro espiatorio). Voci interiori che dicono «tu non vali» o «in te c’è qualcosa che non va» emergono anche quando ci sono esperienze protratte di rifiuto non solo in famiglia ma anche a scuola (se sei stato bullizzato o emarginato perché avevi un deficit, per come ti vestivano i tuoi genitori, per il tuo aspetto o per qualsiasi altra cosa!).

Qualunque sia stato il tuo percorso, sappi che se oggi hai interiorizzato “voci svalutanti” è perché non ti sei sentito amato, stimato e accettato. Queste voci non dicono nulla sul tuo conto, ma solo sul modo in cui sei stato accudito.

Da bambini non abbiamo l’esperienza di vita per poter comprendere le intenzioni altrui o per saper discernere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, allora prendiamo per assunto che IL PROBLEMA SIAMO NOI. È in noi che c’è qualcosa che non va. Allora crescendo reagiamo in due modi, alcuni si fanno piccoli piccoli, non corrono mai rischi, evitano, subiscono qualsiasi situazione. Inciampano spesso nel senso del dovere, responsabilità, vergogna e senso di colpa.

Altri rispondono adottano una difesa eccessiva: si chiudono. Nascondono le loro vulnerabilità, sgomitano per riscattarsi e conquistare “attestati di valore” che però non sono mai abbastanza: i sentimenti di vergogna, mai elaborati, rimangono lì. In entrambi i casi resta viva una forte fame di considerazione. Come risolvere? Guardando ciò che ci portiamo dentro, imparando a conoscerci per ciò che siamo e non per come ci hanno fatto sentire gli altri.
ps.: se vuoi cominciare a conoscerti davvero «d'Amore ci si Ammala, d'Amore si Guarisce» è il libro giusto per te. ❤️❤️❤️

17/04/2024
02/04/2024

Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo 🧩

Indirizzo

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Massa
54100

Orario di apertura

Lunedì 14:00 - 20:00
Mercoledì 14:00 - 20:00
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