05/08/2024
La violenza assistita costituisce un'aggravante del reato di maltrattamenti in famiglia (ex art. 572 cp), se chi commette abuso maltratta ripetutamente il coniuge o il convivente davanti ai figli.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità la inquadra tra le forme gravi di maltrattamento. Per violenza assistita si intende l'esperire da parte del bambino/a qualsiasi forma di maltrattamento compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulte o minori.
Secondo diverse pronunce giurisprudenziali, la condotta incriminata dall’art. 572 finisce così per ricomprendere non solo la violenza fisica ma al contempo anche tutti gli atti di disprezzo e di offesa della dignità della vittima che si risolvano in vere e proprie sofferenze morali. Sulla base di tali presupposti, lo stato di sofferenza e di umiliazione delle vittime può derivare anche dal clima generalmente instaurato all’interno di una comunità, conseguenza diretta di atti di sopraffazione, vessazione ed umiliazione.
Il delitto di maltrattamenti in famiglia può essere ravvisato in tutti i casi in cui, nonostante l'interruzione della convivenza, residuino rapporti di stabile frequentazione e di solidarietà dovuti alle comuni esigenze di accudimento e di educazione dei figli.
Sarebbe quindi sbagliato identificare la violenza assistita solo con atti, gesti o comportamenti violenti agiti contro la madre. Le vessazioni alle quali un figlio può assistere possono consistere anche, in caso di separazione dei genitori, in comportamenti agiti da un genitore per denigrare l’altro agli occhi del figlio e per ostacolare o impedire il rapporto tra quest’ultimo e l’altro genitore, padre o madre che sia.
Anche questa è violenza assistita e rientra a pieno titolo nelle fattispecie previste dall’art. 572.
Conclusione: la procedura d'urgenza che la legge ha stabilito per il reato di maltrattamenti, nota con il nome di codice rosso, non dovrebbe essere applicata anche in questi casi?…
Dott. Giovan Battista Camerini