Studio Flori-ecoterapico

Studio Flori-ecoterapico Un semplice percorso per ritrovare vitalità e vivere in maniera piena e gioiosa. Si rivolge a chiun

05/08/2025
05/08/2025
04/08/2025
03/08/2025
03/08/2025

Marcite: il riscaldamento a pavimento dei prati medievali

Ti sembrerà assurdo, ma nel Medioevo lombardo i monaci irrigavano i campi… d’inverno.
No, non erano impazziti: stavano rivoluzionando l’agricoltura.

Le chiamavano marcite, e il segreto era l’acqua di risorgiva, che sgorga naturalmente a 9-14°C, anche nei mesi più freddi. I monaci cistercensi usarono quest’acqua non per dissetare i prati, ma per scaldare il terreno e impedire che gelasse.

Risultato? L’erba non smetteva di crescere nemmeno sotto la neve, garantendo fino a 7 tagli di fieno all’anno (contro 1 o 2 normalmente).
Un’invenzione geniale, senza fertilizzanti né tecnologia moderna, che ha reso la Pianura Padana un’oasi agricola per secoli.

Altro che “secoli bui”: questi erano secoli illuminati… da ingegno e rispetto per la natura.

02/08/2025

Durante l’assedio di Leningrado, quando fame e gelo mietevano vittime ogni giorno, un gatto di nome Vaska divenne il salvatore inaspettato di una famiglia. Non era un eroe in uniforme, ma uno a quattro zampe, con occhi vigili e artigli silenziosi.

Ogni mattina usciva a caccia. La sua padrona, una donna dallo sguardo deciso e le mani segnate dall’inverno, lo aspettava con la figlia tra le braccia. Con ciò che Vaska portava — un topo, un uc***lo, a volte appena un pugno di piume — preparavano uno stufato per sopravvivere un altro giorno. Lui si sedeva accanto al focolare, osservando con pazienza. Di notte dormivano tutti e tre sotto la stessa coperta, condividendo calore e silenzio.

Un giorno, prima che suonassero le sirene, Vaska iniziò a miagolare e a correre inquieto per l’appartamento. La sua padrona lo capì senza bisogno di parole: prese il poco che aveva e corse al rifugio con la figlia. Pochi minuti dopo, le bombe caddero. Il gatto li aveva salvati un’altra volta.

Per tutto l’inverno e la primavera, la donna raccoglieva briciole per attirare gli uccelli. E Vaska, ormai magro e silenzioso, continuava a cacciare con sorprendente precisione. Per mesi, il suo istinto sfamò le due donne che lo guardavano come un angelo peloso sceso dal cielo.

Quando il blocco finì e la città tornò lentamente alla vita, la sua padrona non dimenticò mai. Anche con il cibo sulla tavola, il pezzo migliore era sempre per lui. Lo accarezzava con tenerezza e ripeteva: “Ci hai salvate.”

Vaska morì nel 1949. Fu seppellito come un membro della famiglia, con una croce e un nome: Vasily Bugrov. Anni dopo, la donna fu sepolta accanto a lui. Poi anche sua figlia.

Oggi, i tre riposano sotto la stessa terra. Come in quei giorni d’inverno, sotto la stessa coperta che li unì per sempre.

02/08/2025
02/08/2025

La Nuvola del Perdono

"Al dü
la passa la nivula
del perdün"
Ed anche quest'anno, puntuale, ecco la Nuvola passare portando fresco e acqua - da me a Milano persino un filo in anticipo essendosi presentata tuonando già dal tramonto di ieri...ed ancora piove e fa fresco 😍 da voi invece com'è?
Ma perché questo passaggio temporalesco, che si inserisce nel ciclo iniziato a fine luglio dalla Maddalena, si chiama "del perdono"?
A fini meramente mnemonici l'osservazione della ripetizione di un fenomeno atmosferico é stato associato ad un culto cristiano, relativo stavolta non ad un santo ma ad una discutibile pratica, quella dell' indulgenza: si parla qui dell'antico Perdono di Assisi. Questa indulgenza plenaria la si può lucrare dal mezzogiorno del primo agosto alla mezzanotte del 2, e fu concessa da papa Onorio III nel 1216 su richiesta di san Francesco d'Assisi, che la chiese in seguito ad una visione avuta nella Porziuncola nel luglio di quell' anno. Il fatto fu rivoluzionario perché fino a quel momento per godere di tale indulgenza si doveva o versare un obolo alla Chiesa o portare a compimento uno dei grandi pellegrinaggi penitenziali - per esempio quello a Santiago de Compostela. Inizialmente riservata alla sola Porziuncola, l'indulgenza fu successivamente estesa prima a tutte le chiese francescane e quindi a tutte le chiese parrocchiali - purché si ottemperino i rituali del caso (preghiere codificate, confessione, comunione, etc).
In questo periodo canicolare il rinfrescamento del tempo è accolto con piacere, perciò ringraziamo la nuvola e godiamocelo, sperando che le pioggie non siano distruttive e ricordando anche che
"La prima pioggia d'agosto
rinfresca il bosco"
e dopo non farà più tanto caldo ^^ ☁🌞⛅🌦🌧

(Foto dal web di Ann Powell: nuvola su un campo di mais)

01/08/2025
01/08/2025

La festa del Raccolto: Lughnasad, Ferragosto ed i pani sacri

Nei miti più arcaici abbiamo tracce di una dea doppia nell'aspetto di madre e figlia che nel tempo d'estate rappresenta il raccolto maturo da raccogliere ed assieme il raccolto futuro da seminare. L' ultimo covone offre rifugio allo spirito del grano che, braccato dai falciatori, si rifugia in quello stesso chicco che all'Equinozio d'Autunno sarà il seme associato ai defunti che verrà seminato per dare nuovo frutto. Ed ecco anche che la Vecchia del Grano muore al momento del raccolto per incarnarsi nella Fanciulla del Grano, la bambola formata con le spighe dell' ultimo covone e conservata poi come pegno di fertilità.
Erano Demetra e Persefone, Cerere e Proserpina: una storia di morte e resurrezione che coinvolge tutti i regni della natura, incluso quello umano. I misteri iniziatici in onore delle due dee che si tenevano ogni anno nella città greca di Eleusi rivelavano che la morte é solo un passaggio verso una diversa esistenza: così come Persefone torna dal regno dei morti così gli iniziati potevano aspirare alla rinascita: il chicco di grano falciato muore per tornare come nuova spiga ed al tempo stesso si fa pane per garantire la vita presente.
Più tardi in molte mitologie la divinità del grano assunse aspetto maschile ed anche nel cristianesimo è presente un dio che muore e risorge e si fa pane eucaristico.
Le origini della festa del dio Lugh hanno origine da sua madre, la dea Tailtiu che era tanto esausta dopo aver preparando le pianure per i lavori avricoli che morì, e quelle pianure divennero la sua tomba - la Terra vecchia muore per permettere la vita nuova. Divenne una ricorrenza con giochi funebri indetta da Lugh, il figlio. Nel tardo folklore britannico Lughnasad divenne Lammas, abbreviazione di loaf-mass, ovvero messa delle pagnotte, perché col grano raccolto si preparavano pani propiziatori poi offerti nelle chiese dei cristiani.
É anche, infine, la festa del sole calante identificato con il dio Verde, che ha corteggiato la fanciulla in primavera e le si é unito al Calendimaggio, ha esaurito la sua funzione e, sacrificato, può divenire il seme sepolto. Le crescite vegetali si arrestano e si compie il raccolto: il dio viaggerà poi nel Mondo dei Defunti fino alla nuova rinascita solstiziale.
Oggi è dunque Lughnasad, la Festa del Raccolto, e moltissimi la festeggiano così, quale una delle principali 8 ricorrenze dell'anno. Personalmente però lo ritengo più un giorno di riflessione che una festa sacra, stante il fatto che in Italia - a seconda della latitudine - i giorni del raccolto del grano e conseguenti feste della mietitura, del covone o della trebbiatura si susseguono da giugno ad agosto e quindi un giorno fisso come quello odierno é più simbolico che altro - senza contare che da noi tali feste, in epoca romana, occupavano gran parte del mese di agosto con un apice nella celebrazione di Diana, all'odierno Ferragosto.
La mia riflessione mi porta dunque ad esplorare non solo il significato del chicco ma anche quello del pane, che è al tempo stesso sia un pane vero, commestibile, che uno simbolico. In Italia abbiamo un numero infinito di tipi di pane, molti dei quali nati per celebrazioni sacre e poi rimasti nelle tradizioni, e penso al pan di mort per i Morti, al pan de' mej per il Verde Giorgio, tipici della Lombardia, o ai tanti pani sacri sardi, e solo per citare i più famosi. Ma c'è anche tutta una simbologia associata alla panificazione connessa all'atto sessuale ed alla ri-nascita e che porta dritta a riti di guarigione oggi dimenticati ma vivissimi solo poche generazioni fa.
Pertanto festeggiamo sì oggi, ma ricordando che da noi ogni città, ogni borgo, ogni villaggio ha un suo calendario specifico con tradizioni proprie, ed è bellissimo scoprirle per conoscere sempre meglio le radici che ci sostengono ed il seme che pianteremo.
La Ruota dell'Anno continua a girare, ciò che è vivo muore e ciò che é morto nascerà

Indirizzo

Massa
54100

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