
08/10/2024
Cercando materiale per un nuovo libro, mi trovo davanti agli occhi questa foto. Le mie amiche storiche del tempo del collegio di Santa Chiara di Tricarico. Ci chiamavamo le papere bianche. Chissà perché. Forse inconsapevolmente riferendoci al bianco virgineo della nostra età e dei pensieri che, come piume bianche, affollavano senza malizia in quegli anni i nostri virginei cervelli di adolescenti.
Ci conosciamo da cinquantasei anni e fra di noi possiamo parlare quasi di tutto, senza giudicarci.
In questa foto sono con me a Matera, nel momento in cui iniziavo a riprendermi fisicamente e mentalmente, dopo la terribile tragedia che mi ha sconvolto l'esistenza.
Guardare questa foto mi fa dimenticare i momenti in cui vorrei tuonare di rabbia contro i deboli e ipocriti legami di amicizia e familiari; e provo a ricordare che gli amici e i parenti vanno accettati con i loro difetti e con le loro piccole meschinità. Così come fanno loro con i miei difetti e le mie piccole meschinità.
Gli amici non sono perfetti, e non cancellano la realtà che ci vuole soli fin dalla nascita davanti al mistero del creato, ma riscaldano il cuore e l'esistenza.
Oggi voglio ringraziare Lidia, Anna e Teresa, amiche del cuore, per essermi state accanto in tutti questi anni, nonostante i chilometri di distanza.
Vi voglio bene ragazze.