07/10/2022
ACQUA (SPORCA)…IN BOCCA! (di Cateno Gentile)
Care lettrici, cari lettori,
se da un lato ci arrivano non pochi apprezzamenti per la nostra attività di pungolo - d'altronde siamo quelli de "Il Pungiglione" - dall'altro c'è qualche voce che ci suggerisce: "Lassati pè, cu vu fa fari? Cu vi ci porta?". Ecco, questo - a nostro avviso - è il chiaro segnale che qualcosa si sta muovendo, che la relativa quiete in cui si adagia il nostro Comune forse inizia a vacillare, che anche nella "stanza dei bottoni" si parla di noi e dei problemi che segnaliamo.
Fin dagli albori del nostro mensile, lo scopo precipuo dichiarato dal direttore, Maurizio Giuiusa, è quello del "Castigo ridendo mores", massima latina il cui significato è che, con ironia, si vuol bacchettare il costume - o meglio il malcostume - di un individuo, di un gruppo o di una collettività. Giammai, tuttavia, da parte nostra c'è stato un attacco personale a chicchessia - e ce ne guarderemmo bene dall'offendere o, peggio, ingiuriare una persona! - semmai, partendo dall'osservazione diretta della realtà, c'è una critica aguzza verso l'inoperosità di tutta la macchina politica attuale (certo, il peso ricade per lo più sulla maggioranza, che avrebbe i numeri per governare serenamente, e sul sindaco che di essa è il massimo rappresentante), le promesse elettorali che mai si concretizzano, la decadenza cui la nostra Mazzarino sembra inesorabilmente condannata, i danni ricevuti in eredità dalle passate amministrazioni (tutte indistintamente), ecc.
Certo, come si dice dalle nostre parti, "cu avi u carbuni mugghiu si risenti!". A qualcuno può dare fastidio sapere che ci siano menti pensanti che si interessino al paese e ai suoi abitanti, che addirittura - nel loro piccolo - smuovano le acque, scuotano le coscienze. La migliore risposta che attendiamo da costoro è la buona politica, quella dei fatti, quella che dovrebbe avere a cuore la sorte di una popolazione in sofferenza.
E questa nostra attività - è bene chiarirlo - la facciamo da privati cittadini, giovani, non politicizzati, non schierati, in maniera trasparente e trasversale e, soprattutto, gratis et amore dei. Inoltre, chiunque ha la possibilità del contraddittorio scrivendo una lettera aperta al nostro giornale. Anzi, magari ci fosse un leale confronto!
Orbene, dopo questa overture a priori che sembrava doverosa, passiamo ora al tema centrale della nostra riflessione di questo mese.
Settembre, si sa, è il mese della ripartenza, un lungo lunedì dell'anno per molti che rientrano a lavoro o per i bambini e i ragazzi che tornano fra i banchi di scuola. In questo mese di mandorle e torrone, fanno da corollario le nostre belle feste dedicate alla Madonna: si parte dalla "Bammina" fino alla Madonna del Rosario (a ottobre), passando per una delle due feste principali del nostro paese, ovvero "a Madonna o' Mazzaru".
Nonostante questo clima festoso ci prepariamo a quello che i media dipingono a tinte fosche come un "annus horribilis" e, a giudicare dal rincaro vertiginoso del costo della vita che è già in atto e dalle minacce che arrivano dall'estero, si paventa una situazione realmente drammatica per molte famiglie.
Ma non è solamente il mero dato economico a preoccupare i nostri concittadini. È notizia del 13 settembre scorso che la diffusione sopra la norma di batteri nell'acqua che arriva nelle nostre case ha reso la stessa non potabile, sicché nel nostro amato paese si è creato un clima generale di grande incertezza, di ansietà, misto a rabbia e impotenza mentre le bollette "al sale" continuano ad arrivare - queste sì - puntuali a cui vanno a sommarsi i costi dell'acqua in bottiglia e della pulizia delle cisterne.
E come se non bastasse, a foraggiare il malcontento popolare si aggiunge una scarsa e inesaustiva informazione da parte degli organi competenti alla cittadinanza: come l'acqua, anche le informazioni vengono centellinate e non se ne capisce la ragione. Non sappiamo quasi nulla del problema: non sappiamo da quanto persiste, nè la causa, nè a quali rischi siamo sottoposti. A nulla è valso il comunicato del sindaco di soli due giorni dopo - 15 settembre - che annunciava il rientro dell'allarme, poiché, se è vero che i parametri misurati alla fonte sono tornati nella norma, l'acqua che è arrivata nelle nostre case, negli esercizi che la utilizzano (si pensi ai panifici in particolare), in ospedale, ecc. è comunque contaminata e lo sarà fino al suo smaltimento e alla disinfettazione di serbatoi e cisterne.
A tal proposito è doveroso segnalare il comunicato stampa dei sindacati CGL, CISL e UIL, rivolto congiuntamente a Caltaqua e al sig. sindaco, di tenere presente nelle prossime bollette dei costi non dovuti, sostenuti dai cittadini, e del disagio subito e, pertanto, di applicare doverosi sconti per ammortizzare tali spese.
Già nell'edizione di giugno 2021 sottolineavamo la mala gestione di Caltaqua della rete idrica e fognaria e dei disservizi della società verso il Comune e i cittadini tutti. Tuttavia oggi torniamo sull'argomento con molta più forza e determinazione, perché non si tratta più "solamente" di sprechi, disservizi o costi esagerati, ma della salute pubblica.
La domanda fondamentale è: non ci sono gli estremi per una rescissione con colpa del contratto con Caltaqua per le gravi e palesi inadempienze?
Al sig. Sindaco, dott. Vincenzo Marino, responsabile della salute pubblica di Mazzarino, rivolgiamo un accorato appello affinché difenda tale nostro diritto presso le sedi opportune, ne discuta in Consiglio comunale e, in virtù del mandato che per due volte gli è stato conferito dai cittadini, renda partecipe la comunità circa lo svolgimento della 'vexata quaestio' . I mezzi di comunicazione non mancano e anche la redazione del Pungiglione, se vi fosse necessità, si rende disponibile in qualsiasi momento alla diffusione di notizie utili alla collettività.
Auguriamoci il meglio, perché del peggio - tra pandemia, guerre, povertà e chissà che altro ancora - ne stiamo facendo esperienza.
(“il Pungiglione”, Anno ###VIII, n. 9, Sett./Ott. 2022)