09/02/2024
L'ATTESA NELL'IMPOTENZA
La cosa che vivo con più difficoltà è l'impotenza. Da ieri posso solo aspettare. Posso pregare. Sperare.
La morte è dietro l'angolo e ogni ora mi aspetto di ricevere quella telefonata che non vuoi sentire.
Come si convive con il dolore? Con il vuoto, il respiro che manca qualche colpo, il peso sul petto?
Come si accetta la fine? Come si impara a lasciar andare?
Mi sto impegnando a lavorare, ed è l'unico momento in cui è come se non stesse succedendo nulla. Ho imparato anni fa a compartimentare la mia vita. Quando sono con i pazienti sono lì per loro. Il resto non esiste.
Ma saluto il paziente e chiudo la porta dello studio, e il dolore ritorna come l'alta marea. Mi accompagna ogni attimo. I ricordi con te attraversano tutta la mia vita. Sei stata nonna ma anche madre, guida, insegnante severa, faro che ti mostra la via. Hai forgiato ogni fibra del mio essere, rendendomi chi sono oggi.
È da te che arriva la mia propensione alla professione sanitaria, l'amore per la natura, il femminismo, l'indipendenza, la forza, la determinazione.
E anche oggi, come ogni giorno della nostra vita mi insegni il coraggio. Ti hanno già dato per morta tante volte in questo anno. E tu ogni volta sopravvivi, tenacemente attaccata alla vita e a noi, incapace di mollare la presa.
E forse anche io non so mollare la presa. Non so lasciare la tua mano..? La paura invade la mente.
Ma poi penso a te e a come hai condotto la tua vita oltre il baratro, molte, molte volte. Con umiltà. Un passo alla volta. Testa bassa e lavorare. Sapendo che siamo donne. Siamo forti. Noi possiamo.
Grazie Bi. Sono pronta. Fai quello che serve a te per stare bene. Se puoi stare ancora qui a lottare con noi nè sarò grata. Se ciò che brami ora è la pace sappi che puoi andare. Ci hai già dato tutto ciò che ci occorre per continuare a camminare da sole.
Continueremo a camminare sui tuoi passi. Seguendo le tue orme. Ginny già ti somiglia così tanto.
Per sempre unite. Sguardo alto. Cuore impavido. Ti amo.