18/02/2021
Lo sport migliora l'attenzione e il funzionamento cognitivo. È un modo per stare meglio dal punto di vista fisico ma anche mentale. Insegna a stare con gli altri e a gestire le emozioni. Ma Covid ha tolto ai ragazzi quest'occasione di crescita.
"Bambini e ragazzi hanno bisogno di attività di movimento per la loro crescita fisica e psichica, l'interruzione quindi degli sport che stavano facendo ha rappresentato una lunga battuta d'arresto che ha modificato i loro ritmi quotidiani di vita, l'umore, il sonno, l'alimentazione. La vita sedentaria al chiuso ha determinato in molti un aumento di peso e parecchi di loro, pur accettando sul piano razionale le misure costrittive del confinamento, dal punto di vista emotivo hanno avuto la sensazione di essere stati vittime di una punizione immeritata e dura. Quelli poi che si stavano allenando in vista di gare e tornei, hanno visto sfumare appuntamenti e scadenze importanti ben sapendo che non sempre è possibile recuperare", spiega Anna Oliveiro Ferrais, psicologa e psicoterapeuta, già docente di Psicologia dello sviluppo all'università la Sapienza.
"L'attività sportiva aiuta a rimanere nel momento presente, a entrare in empatia con i compagni di squadra, a fare squadra e non ultimo permette un miglioramento del tono dell’umore grazie all’endorfine che mette in circolo. Chi fa uno sport con regolarità, abbinato a una sana alimentazione, ha anche meno disturbi del sonno, ha una maggiore capacità di attenzione ed è in genere, come si dice, più performante. Lo sport, inoltre, insegna anche a rispettare l’altro - spiega Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta e presidente Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo Di.Te. - Fare movimento sin da piccoli dà seguito a una forma mentis, insegna la disciplina e cos’è il lavoro di gruppo a chi fa uno sport di squadra. E imparare il gioco di squadra è fondamentale perché crea il senso della comunità. Questo momento storico, in particolare, ci dice quanto sia ancora più urgente ritrovare questo senso, in modo pieno".
Sul sito di Repubblica Salute l'articolo di Valeria Pini