Dott.ssa Ljuba Da Gioz - Psicologa

Dott.ssa Ljuba Da Gioz - Psicologa Consulenza e Supporto psicologico per bambini, adolescenti e donne. Sostegno alla genitorialità. DSA.

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28/03/2025

📰 In vista della attuazione della legge e del fondo per la psicologia nella scuola il presidente CNOP Lazzari fa il punto sulla normativa e sulla necessità di riconoscere le specificità della psicologia scolastica.

Non si tratta affatto di “sanitarizzare” la scuola ma di attivare un indispensabile supporto per gli studenti e gli insegnanti attraverso:
■ prevenzione
■ promozione
■ potenziamento

Gli obiettivi sono chiaramente definiti dal Protocollo sottoscritto da MIM e CNOP nel 2024 e dalla legge 207/2024:
sostegno del benessere psicologico degli studenti, prevenendo difficoltà e disagio rafforzando le capacità personali, contrastare le fragilità evolutive e le disuguaglianze sociali.

Sopri di più https://www.orizzontescuola.it/psicologo-a-scuola-lazzari-cnop-promuovere-lo-sviluppo-delle-competenze-emotive-relazionali-e-la-capacita-di-gestire-le-criticita/

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27/12/2024

2024 – Un bel lavoro.
- Prego?
2024 – È quello che mi hanno detto loro.
- Loro chi?
2024 – Quando c’è stato il passaggio di consegne e tutto il resto.
- Ah già, com’è andata?
2024 – Bene, bene. Mi hanno fatto i complimenti.
- Lo vede? E lei che era preoccupato.
2024 – Hanno detto che ho fatto un bel lavoro, “un lavoro pulito”. Così hanno detto. Un lavoro pulito. Non le sembra uno strano modo per dirlo? Un lavoro pulito.
- Non è d’accordo?
2024 – No. Non lo so. Era una piccola cosa. Un contratto a tempo determinato.
- Era comunque un impegno importante che ha assolto con grande professionalità.
2024 – Se lo dice lei.
- Non mi sembra convinto.
2024 – Lei come crede che sia andato?
- Non sta a me dirlo.
2024 – Le ho fatto del male?
- No.
2024 – Me lo direbbe, vero? Se le avessi fatto del male.
- È questo che la preoccupa?
2024 – Questo. E il dopo. Sa, a gennaio devo trovarmi qualcos’altro da fare.
- Ha già qualche idea?
2024 – So che 1980 adesso lavora tanto nella moda, 2010 e negli effetti speciali, 1929 è in politica. Ma io non credo di avere quello che serve.
- Cosa pensa che le manchi?
2024 – Non sono un anno rilevante.
- Certo che è un anno rilevante. È adesso.
2024 – Sa cosa intendo. Nel lungo periodo. Come 1789.
- È per quello che ha sparato a un CEO?
2024 – O 1492 o il 2000.
- Non possiamo essere tutti il 2000.
2024 – Quindi devo rassegnarmi alla mia mediocrità?
- Lei non è mediocre.
2024 - Sa che ero andato per scusarmi?
- Dove?
2024 – Da loro, quando ho riportato le chiavi e i documenti.
- Scusarsi per cosa?
2024 – Non lo so. Per i morti, per Trump, per i film al cinema. Per Tim Burton.
- Ne abbiamo già parlato. Quelle cose non dipendono da lei.
2024 – Hanno il mio nome sopra.
- E ce l’hanno anche le nascite, gli innamoramenti, le guarigioni. Sa che c’è gente lì fuori per cui il 2024 è stato l’anno migliore della propria vita? Lei è la cosa più bella che è capitata a qualcuno. Ci pensa mai?
2024 – Potevo fare di più. Potevo gestire meglio certe cose. Ho ammazzato Maggie Smith, cristo santo…
- Che anno ammira?
2024 – In che senso?
- Ci sarà un anno che la ispira, che le piace, che stima. Un anno che vorrebbe essere.
2024 – Il 1993.
- Perché?
2024 – E me lo chiede? Il 1993 è un anno così felice, sicuro di sé, spensierato. Il 1993 ha tutto: pace, stabilità, speranza per il futuro.
- Il 1993 è depresso.
2024 – Come lo sa?
- È un mio paziente.
2024 – No.
- Sì. Sa cosa crede il 1993? Crede di non aver fatto abbastanza.
2024 – Ma… ma… come fa a pensarlo? Non con quelle pellicole. Non col Festivalbar…
- Eppure, è così. Vede, io seguo molti anni problematici. 2001 non riesce più a viaggiare, 2008 non arriva a fine mese, 2020 è pieno di rimpianti, 1943 fa solo incubi e 476 non l’ha ancora superata. Ma seguo anche molti anni che apparentemente sembrano sereni e poi finiscono per dirmi tutti la stessa cosa. Non sono stato abbastanza. Non ho fatto abbastanza. Allora mi dica, cos’è abbastanza per lei?
2024 – Non lo so.
- È questo il punto. Nessuno lo sa. Abbastanza è un’illusione. Abbastanza è la parola che usiamo per torturarci. In questo periodo dell’anno in particolare, quando scatta la malsana abitudine di fare bilanci. Non ho fatto abbastanza, non ho visto abbastanza, non sono stato abbastanza felice, abbastanza produttivo, abbastanza rilevante. Partite a gennaio con tutte le aspettative del mondo sulle sp***e e a dicembre vi fate il processo. Lei non può darsi un punteggio. Glielo possono dare gli altri al limite, ma non cambierebbe niente. Lei è lei. Con le guerre e le Olimpiadi, gli uragani e i restauri, giornate belle e giornate brutte, miracoli e tragedie. E non doveva fare abbastanza. Doveva fare. E ha fatto. Forse la gente la ricorderà, forse lo farà per i motivi sbagliati, o forse si dimenticherà di lei. Ma lei rimane lei. Si ricorda cosa mi ha detto la prima volta che ci siamo visti un anno fa?
2024 – Non sono pronto.
- Esatto. Non sono pronto. E si guardi ora. Mancano pochi giorni. Ce l’ha fatta. Ci è riuscito. Ci ha portati fino al 31 dicembre. Non era scontato.
2024 – Forse ha ragione.
- E mi faccia un favore. In questi ultimi giorni, niente conti, niente bilanci, niente abbastanza. Provi solo a essere felice per il fatto di essere qui.
2024 – Grazie. Io… ci proverò.
- La nostra ora è terminata. Mi fa un favore? Quando esce, fa entrare il prossimo appuntamento?
2024 - Certo.
- E... 2024?
2024 - Sì?
- Buon anno.
2024 - Buon anno.

- Mi dica tutto.
2025 – Non sono pronto.

Il testo è di Nicolò Targhetta e la grafica di Amandine Delclos.

Meravigliosa❣️“… Può cercare e ottenere qualsiasi risultato nella vita, ma nessuna vittoria che l’universo le potrà offr...
29/12/2023

Meravigliosa❣️

“… Può cercare e ottenere qualsiasi risultato nella vita, ma nessuna vittoria che l’universo le potrà offrire sarà anche solo lontanamente paragonabile alla sua esistenza.

Si prenda un anno senza propositi. Un anno per pretendere niente da sé. Con questo non voglio dire che dovrebbe regredire a divano, rinunciando a ogni ambizione o reprimendo un sano istinto a migliorare, ma non diventi nemico di sé. Non permetta che il cambio di una cifra su un calendario la faccia sentire inadeguato. Ci pensa già tutto il resto. Insomma, provi a passare quest’anno nuovo cercando di scoprire quello che è e non quello che può essere …” 🌟

- Ho fatto una lista di buoni propositi.
- Oh no.
- Che c’è?
- Non di nuovo.
- Che ho detto?
- Da cinque anni ogni dicembre lei si presenta nel mio studio con un foglietto pieno di buoni propositi per l’anno nuovo. Me lo dà, lo leggiamo insieme, e dopo dodici mesi si rivela non solo essere il più grande esercizio di futilità letteraria mai redatto dall’uomo, ma soprattutto un testamento alla sua formidabile inettitudine nel raggiungimento di qualsiasi obiettivo autoimposto.
- Non crede di essere un tantino severo?
- Dalla lista dell’anno scorso, proposito numero uno: non dire più “un tantino”.
- Ci sto lavorando.
- È il 30 dicembre.
- Un tantino tardi, mi rendo conto. Ma questa volta è diverso, questa volta sono sicuro di poter rispettare ogni singolo proposito. Li legga, la prego. L’ha detto lei che sono queste le cose che ci aiutano nel nostro…
- Calvario.
- Esatto, percorso.
- Va bene, vediamo. Numero uno. Imparare l’arte della pazienza.
- Questo subito, entro fine gennaio lo chiudo.
- Due. Cercare di ascoltare di più. Oh, questo è importante.
- No, aspetti c’è dell’altro.
- Cercare di ascoltare di più… io che parlo. Davvero?
- Credo che la mia voce vada valorizzata.
- Se pensa che la sua voce vada valorizzata è nello studio del dottore sbagliato.
- Continui.
- Tre. Sforzarmi di non chiedere scusa anche quando non ho fatto niente di male.
- Scusi, non so come ci sia finito in mezzo quello, sono mortificato.
- Quattro. Provare a essere meno supponente e spocchioso.
- Lasci perdere questa, tanto non la capirebbe.
- Cinque. Ricominciare a considerare esseri umani le persone che ascoltano musica senza le cuffie in metro.
- Troppo?
- Ne abbiamo parlato tante volte, li deve menare altrimenti non faremo mai passi avanti.
- A proposito, sa che la ritengo un bravissimo psicologo e ho la massima stima nei suoi confronti?
- Be’, grazie. La sua è una dichiarazione inaspettata, ma gradita.
- Ci tenevo a farglielo sapere.
- Ho apprezzato molto. Sei. Iniziare a dire la verità al mio psicologo.
- Ops.
- Sette. Esserci sempre per chi ha bisogno di me. Questa se non altro è lodevole.
- Su whatsapp.
- Come?
- Su whatsapp. Esserci sempre su whatsapp. Per telefono mi pare un po’ eccessivo.
- Otto. Cercare di farmi piacere le cose che piacciono a tutti.
- Ho avuto dei problemi quest’anno, ma c’è ancora domani.
- Nove. Non farmi più fregare dagli articoli di giornale in cui vengo incoraggiato a inseguire i miei sogni.
- C’è anche un bis.
- Nove bis. Mollare tutto e girare il mondo. Sul serio?
- Repubblica dice che posso farlo.
- E infine dieci. Accettare con garbo le critiche. Sicuro?
- Certo.
- Questo foglio di carta è una barzelletta.
- Anche la sua laurea. Lei è l’Eurospin della medicina!
- Senta, io fra poco chiudo lo studio e vado in vacanza. Niente di speciale, le solite cose. Starò qualche giorno con la famiglia, vedrò qualche amico, forse riuscirò a finire un paio di libri che ho trascurato, forse no. Mi riposerò, mi romperò le p***e e mi lamenterò in egual misura, e a gennaio tornerò qua, come tutti. A lavorare, a lamentarmi, giornate belle, giornate brutte.
- Non la seguo.
- 1 su 10 alla 2.640millesima.
- Eh?
- È la probabilità che lei sia qui, in questo corpo, con questa faccia e con in mano questa, mi perdoni, demenziale lista. La probabilità che i suoi genitori si siano conosciuti, che si
siano piaciuti, che abbiano deciso di fare un figlio e che non fossero, che so, due lamantini. 1 su 10 alla 2.640millesima. Ci pensi bene. L’equivalente di far lanciare a 2 milioni di persone un dado con 1 trilione di facce ottenendo tutte lo stesso numero. Un numero più alto di tutti gli atomi presenti nell’universo. E questo escludendo le infinitesimali probabilità che questo succedesse proprio nel minuscolo lasso di tempo
durante il quale la Terra non è stata una landa inabitabile.
- Quindi sono una coincidenza?
- Di più, lei è miliardi e miliardi di coincidenze che incatenate fra loro in un’inquantificabile
serie di improbabilità l’hanno fatta essere. Può cercare e ottenere qualsiasi risultato nella
vita, ma nessuna vittoria che l’universo le potrà offrire sarà anche solo lontanamente
paragonabile alla sua esistenza.
- E quindi?
- E quindi la smetta di comportarsi come se fosse un’azienda. La smetta di imporsi bilanci e business plan. La smetta di trattarsi ogni anno con la spietatezza di un consiglio di amministrazione, piazzandosi scadenze e traguardi irraggiungibili. Si prenda un anno
senza propositi. Un anno per pretendere niente da sé. Con questo non voglio dire che dovrebbe regredire a divano, rinunciando a ogni ambizione o reprimendo un sano istinto a migliorare, ma non diventi nemico di sé. Non permetta che il cambio di una cifra su un calendario la faccia sentire inadeguato. Ci pensa già tutto il resto. Insomma, provi a passare quest’anno nuovo cercando di scoprire quello che è e non
quello che può essere. E soprattutto allenti un po’ la pressione su sé stesso. Non del tutto, non tantissimo, ma neppure poco… come posso dire… qual è la parola…
- Un tantino?
- La odio.
- Buon anno.
Il testo è di Nicolò Targhetta e la grafica di Amandine Delclos.

I miei migliori auguri di Buone Feste❣️ 🌟✨
23/12/2023

I miei migliori auguri di Buone Feste❣️ 🌟✨

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Quartiere Salvo D'Acquisto, 25a
Mel
32026

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